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Un plugin AntiSpam che ti porta una RCE! 200.000 siti WordPress in pericolo

Redazione RHC : 28 Novembre 2024 15:16

Nel plugin anti-spam sviluppato da CleanTalk sono state scoperte due vulnerabilità critiche. Questi bug consentono a un utente malintenzionato non autorizzato di installare e attivare plug-in dannosi su siti vulnerabili, il che può portare all’esecuzione di codice in modalità remota e al completo controllo della risorsa.

Le vulnerabilità nei plugin Protezione spam, Anti-Spam e FireWall, installati più di 200.000 volte, hanno ricevuto gli identificatori CVE-2024-10542 e CVE-2024-10781 (9,8 punti su 10 possibili sulla scala CVSS). È stato riferito che sono già stati corretti nelle versioni 6.44 e 6.45.

Il plug-in CleanTalk Spam è pubblicizzato come uno “strumento anti-spam tutto in uno” che blocca lo spam nei commenti, nei sondaggi, nelle registrazioni e altro ancora.

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    Secondo gli specialisti di Wordfence, entrambe le vulnerabilità sono associate a un problema di bypass dell’autorizzazione, che alla fine consente a un utente malintenzionato di installare e attivare plug-in di terze parti. Ciò potrebbe portare all’esecuzione di codice in modalità remota se il nuovo plugin contiene anche una vulnerabilità sfruttata dall’hacker.

    I ricercatori spiegano che il primo bypass di autorizzazione (CVE-2024-10542) ha interessato una funzione che gestisce le chiamate remote e le installazioni di plug-in, che eseguivano l’autorizzazione del token per queste azioni. E altre due funzioni utilizzate per verificare l’indirizzo IP e il nome di dominio erano vulnerabili allo spoofing IP e DNS, che consentiva agli hacker di specificare un IP e un sottodominio sotto il loro controllo e aggirare l’autorizzazione.

    Allo stesso tempo, il problema originale CVE-2024-10542 è stato scoperto alla fine di ottobre e risolto il 1° novembre con il rilascio della versione 6.44. Tuttavia, la versione corretta del plugin si è rivelata vulnerabile a CVE-2024-10781, un altro modo per aggirare l’autorizzazione.

    Come nel caso della prima vulnerabilità, lo sfruttamento riuscito del CVE-2024-10781 ha consentito l’installazione e l’attivazione di plugin arbitrari, quindi sfruttati per un attacco RCE. Una patch per questo bug è stata rilasciata con la versione 6.45 il 14 novembre 2024.

    Secondo le statistiche ufficiali, al 27 novembre 2024, circa la metà delle installazioni attive del plugin non sono ancora state aggiornate alla versione corretta, il che significa che sono potenzialmente vulnerabili agli attacchi.

    Redazione
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