Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy
Red Hot Cyber Academy

Un exploit nascosto in una lista di emoticons? Si, è possibile!

Redazione RHC : 22 Agosto 2022 11:40

Di solito, quando gli hacker trovano un difetto in un sistema, creano quello che viene chiamato exploit, un pezzo di codice progettato per sfruttare il difetto e prendere il controllo del loro obiettivo. Proprio come qualsiasi altro codice, l’exploit di solito contiene stringhe di lettere e simboli.

Durante uno speech alla conferenza sull’hacking DEF CON a Las Vegas, i ricercatori di sicurezza Hadrien Barral e Georges-Axel Jaloyan hanno affermato di aver trovato un modo per utilizzare solo una serie di emoji per fornire un exploit a un bersaglio. 

L’avvertenza è che c’è una circostanza specifica che deve verificarsi affinché l’exploit emoji funzioni.

Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)

Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:

  • Creare Un Sistema Ai Di Visual Object Tracking (Hands on)
  • Social Engineering 2.0: Alla Scoperta Delle Minacce DeepFake
  • Doxing Con Langflow: Stiamo Costruendo La Fine Della Privacy?
  • Come Hackerare Un Sito WordPress (Hands on)
  • Il Cyberbullismo Tra Virtuale E Reale
  • Come Entrare Nel Dark Web In Sicurezza (Hands on)

  • Potete iscrivervi gratuitamente all'evento, che è stato creato per poter ispirare i ragazzi verso la sicurezza informatica e la tecnologia.
    Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765


    Supporta RHC attraverso:


    Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

    “Lo scenario è un po’ inverosimile. In termini molto semplici: supponiamo che tu abbia trovato una vulnerabilità, ma prima di arrivare alla parte vulnerabile, l’input dell’hacker deve passare attraverso un filtro emoji. Per sfruttare la vulnerabilità, l’hacker ha bisogno di un input composto da sole emoji, noto anche come shellcode solo emoji”

    hanno detto Barral e Jaloyan a Motherboard in un’e-mail, riferendosi al codice che fornisce agli hacker un “shell”, che è un prompt che gli hacker possono utilizzare per inviare comandi alla macchina hackerata. 

    “Qual è la probabilità di avere un filtro solo emoji? Abbastanza basso in realtà.” 

    I due ricercatori hanno condiviso con Motherboard un esempio di exploit fatto solo di emoji. Hanno anche pubblicato i dettagli tecnici della loro ricerca su GitHub.

    Tuttavia, la ricerca e il proof of concept di Barral e Jaloyan mostrano che l’uso degli emoji per hackerare i bersagli è davvero possibile. 

    “Il nostro PoC aggiunge allo stato dell’arte un nuovo metodo”, hanno affermato i ricercatori. “Il contributo principale è che abbiamo un payload di sole emoji che genera una shell”.

    L’idea del ricercatore è quella di educare sia gli aggressori che i difensori della sicurezza informatica mostrando loro che ciò è possibile.

    “Ci auguriamo che questo aiuti i Red Team ad applicare questa nuova tecnica a problemi simili, così come i Blue Team a ripensare il loro modello di minaccia e migliorare il rilevamento del malware

    hanno affermato i ricercatori.  

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

    Lista degli articoli

    Articoli in evidenza

    Zero-day su iPhone, Mac e iPad: Apple corre ai ripari con patch d’emergenza

    Apple ha rilasciato patch di emergenza per correggere due vulnerabilità zero-day. Secondo l’azienda, questi problemi sono stati sfruttati in attacchi mirati ed “estremamen...

    CVE e MITRE salvato dagli USA. L’Europa spettatrice inerme della propria Sicurezza Nazionale

    Quanto accaduto in questi giorni deve rappresentare un campanello d’allarme per l’Europa.Mentre il programma CVE — pilastro della sicurezza informatica globale — rischiava ...

    Spotify è Andato giù e DarkStorm Rivendica un attacco DDoS col botto!

    ​Il 16 aprile 2025, Spotify ha subito un’interruzione del servizio che ha colpito numerosi utenti in Italia e nel mondo. A partire dalle ore 14:00, migliaia di segnalazioni sono state re...

    20 Milioni di euro persi da IKEA per un attacco Ransomware

    Fourlis Group, il gestore dei negozi IKEA in Grecia, Cipro, Romania e Bulgaria, ha dichiarato di aver subito un attacco ransomware prima del Black Friday del 27 novembre 2024, che ha causato...

    CVE a rischio! La spina dorsale della cybersecurity Occidentale potrebbe spegnersi oggi. Riflessioni

    Noi di Red Hot Cyber lo diciamo da tempo: affidarsi esclusivamente a infrastrutture critiche gestite da enti statunitensi è un rischio per l’autonomia strategica europea. È anni che s...