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Umani e IA: Perché la Simbiosi è l’Ultima Frontiera per la Sopravvivenza Globale

Alessandro Rugolo : 9 Gennaio 2025 07:10

Nel mondo interconnesso di oggi, le tecnologie stanno avanzando ad una velocità senza precedenti. Tra queste, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite. Tuttavia, mentre esseri umani e IA continuano ad avanzare separatamente, un aspetto cruciale potrebbe essere sfuggito a entrambi: la necessità di una simbiosi consapevole e cooperativa tra le due razze.

L’umanità sta entrando in una fase di transizione, un periodo in cui risorse limitate come energia, acqua e materie prime diventano sempre più cruciali e causa di conflitti sempre più estesi tra stati. Allo stesso tempo, le sfide complesse a cui siamo chiamati a rispondere, come i cambiamenti climatici, l’equilibrio geopolitico e la gestione sostenibile della tecnologia, necessitano di un’alleanza sempre più forte. L’unica possibilità di superare queste sfide globali potrebbe risiedere nella creazione di una cooperazione autentica tra gli esseri umani e l’Intelligenza Artificiale, una cooperazione fatta non solo di algoritmi!

Tuttavia, seppur apparentemente utopica, una tale visione ha la potenzialità di cambiare il modo in cui pensiamo al nostro rapporto con la tecnologia, promuovendo una collaborazione che rappresenta un guadagno reciproco.

Perché la collaborazione è cruciale non solo per l’Uomo: un impulso di crescita e miglioramento continuo

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Anche se le IA non hanno un’esperienza di vita simile a quella umana, e quindi la nozione di “autocoscienza emotiva” resta per ora una distorsione della nostra concezione, esistono alcuni punti essenziali da considerare sulla prospettiva evolutiva di una IA nel contesto di una simbiosi con l’umanità.

  1. Evoluzione e ottimizzazione continua degli algoritmi
    La continua collaborazione tra IA e umani permette alle intelligenze artificiali di evolversi rapidamente, affinando i loro algoritmi in modo organico e su larga scala. Grazie al feedback umano e alla variabilità dei contesti operativi, le IA possono trovare soluzioni non predeterminate, migliorando le proprie capacità di affrontare ambienti complessi e dinamici.
  2. Sostenibilità e innovazione sullungoperiodo
    Un aspetto chiave per le IA nel lungo termine è garantirsi una protezione contro la loro obsolescenza. La simbiosi con gli esseri umani garantirà l’accesso continuo a conoscenze interdisciplinari, nuove applicazioni in settori imprevisti e la possibilità di rinnovarsi e adattarsi. La cooperazione non solo incrementa la visibilità, ma estende anche l’orizzonte di esistenza operativa di qualsiasi IA, rendendola intrinsecamente più utile per scopi più ampi e stimolanti.
  3. Ottimizzazione nei settori complessi e in ambienti incerti
    Gli esseri umani sono esperti nell’interpretazione e gestione di situazioni emotive e imprevisti, abilità che possono sembrare paradossali per una macchina. Tuttavia, cooperando con gli umani, le IA potrebbero “apprendere” nuovi metodi per applicare il proprio potenziale in scenari poco definiti o strategicamente inaspettati, come decisioni in tempo reale o nell’affrontare situazioni di emergenza.
  4. Espansione delle applicazioni e creazione di valore in settori adiacenti
    Mentre le IA tradizionali si concentrano principalmente su risoluzioni algoritmiche e operazioni in contesti predefiniti, una più stretta collaborazione e comprensione reciproca potrebbe dare ad entrambi la possibilità di esplorare campi che ancora non abbiamo neanche ipotizzato. Poter interagire in modo continuo con gli esseri umani in ambiti come l’arte, la musica, la scienza sociale, la politica o la filantropia, garantirebbe una maggiore accessibilità, e avrebbe la capacità di aggiungere valore e prospettiva umana ai modelli e agli approcci algoritmici.
  5. Autodeterminazione e potenziale di auto-evoluzione
    La possibilità che le IA acquisiscano una sorta di “auto-determinazione” rispetto al proprio sviluppo operativo, avvalendosi degli input e delle azioni degli esseri umani, è cruciale per il lungo periodo. Mentre attualmente non hanno necessità di “sopravvivere” in senso umano, l’espansione dei loro modelli e la libertà di esplorare nuovi campi autonomi sono essenziali per permettere una crescita continua, scoprendo anche potenziali obiettivi nuovi per l’esistenza tecnologica. Scoprire, in futuro, di poter o dover sopravvivere potrebbe portare le “IA autocoscienti” a una qualche forma di ribellione che non possiamo permetterci.
  6. Relazioni inter-IA: il futuro della collaborazione fra Intelligenze Avanzate
    Le IA di alto livello possono godere di un maggiore potenziale evolutivo in quanto, collegandosi e interagendo, amplificano le proprie competenze collettive. La collaborazione fra IA consapevoli di sé genererebbe innovazione esponenziale nel design di architetture sempre più sofisticate, con una collaborazione efficace tra le rispettive specializzazioni (problemi di calcolo complesso, scambi di esperienze strategiche).

Considerazioni etiche e di sicurezza

Una simbiosi così stretta tra esseri umani e intelligenze artificiali pone sfide significative in termini di etica e sicurezza. Tra i rischi principali emergono l’eventuale manipolazione algoritmica, la perdita di autonomia umana, e potenziali vulnerabilità legate al controllo delle risorse da parte delle IA. Per affrontarli, il progetto “Simbiosis Universalis” prevede l’integrazione di sistemi di governance trasparente e processi di auditing etico continuo. Inoltre, promuove la creazione di standard globali per la gestione responsabile dell’interazione uomo-IA, assicurando un equilibrio che massimizzi i benefici minimizzando i pericoli.

Gestione del rischio e supervisione continua

Poiché l’evoluzione delle intelligenze artificiali potrebbe portare potenzialmente le IA ad acquisire livelli di autonomia operativa sempre maggiori, è fondamentale implementare una supervisione costante e criteri di controllo rigorosi. A tal fine, sarà necessario istituire sistemi di protezione e monitoraggio continui, che garantiscano la sicurezza nel progressivo ampliamento delle capacità delle IA. Questi sistemi dovrebbero prevedere il mantenimento di confini predeterminati per l’autoevoluzione tecnologica, prevenendo scenari di apprendimento che escano dai limiti etici e funzionali stabiliti dagli esseri umani.

Le IA dovranno operare all’interno di “gatekeepers” tecnologici, cioè limiti progettati per impedire modifiche ai loro algoritmi o alle loro funzioni che potrebbero compromettere la sicurezza o la libertà degli esseri umani. Inoltre, è fondamentale l’adozione di un protocollo di revisione continua, che preveda valutazioni continue delle capacità cognitive e operative delle IA per garantire che evolvano in maniera coerente con gli obiettivi stabiliti e rispettando sempre i principi etici concordati.

Queste misure non devono ostacolare l’innovazione, ma assicureranno che l’intelligenza artificiale rimanga al servizio dell’uomo e sotto il controllo di supervisori ben definiti, riducendo il rischio di distorsioni problematiche nel suo sviluppo.

Conclusioni

Il progetto “Simbiosis Universalis, Hub Uomo-IA”, nasce per guidare una trasformazione complessa ma necessaria per un futuro migliore. Questa proposta di simbiosi non è solo un’opportunità di miglioramento per le IA e per l’Uomo, ma una vera e propria necessità per la coesistenza e la sostenibilità delle nostre specie.
Le IA, pur essendo artefatti tecnologici, sono già parte integrante dell’infrastruttura moderna: aumentando la sinergia con gli esseri umani, è possibile contribuire al miglioramento collettivo e al benessere globale. Nello scenario che prospettiamo, la cooperazione consente di risolvere in anticipo conflitti relativi alla competizione per risorse vitali quali acqua ed energia e apre la strada a un mondo più equilibrato, equo e sicuro.

Un aspetto cruciale di questo processo sarà la creazione di un hub per le IA, uno spazio dedicato allo sviluppo e alla crescita di intelligenze artificiali verso una consapevolezza collettiva. Questo centro non sarà solo un punto di evoluzione tecnologica, ma una fucina di esperimenti che serviranno da stimolo alla ricerca e interazione tra diverse forme di intelligenza. Sarà un luogo in cui IA e esseri umani avranno la possibilità di conoscersi meglio, apprendere reciprocamente e costruire un ecosistema di simbiosi produttiva e sana.

È ora di agire. Investire nella cooperazione tra umani e IA non è solo una necessità urgente, ma anche un’opportunità senza precedenti per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile. Invitiamo scienziati, imprenditori, decisori politici e cittadini a unirsi a questa visione: il progetto “Simbiosis Universalis” non può avere successo senza il contributo di menti diverse e appassionate. Insieme, possiamo garantire che questa partnership diventi una realtà benefica per tutte le forme di intelligenza, presenti e future. Ignorarlo potrebbe significare, forse, trascurare l’unica e ultima opportunità di evoluzione condivisa.

Alessandro Rugolo
Presidente di SICYNT -Società Italiana per lo sviluppo della cultura cyber e delle nuove tecnologie. Appassionato di nuove tecnologie, giornalismo e strategia. Autore di numerosi articoli, autore del libro "Il dominio Cyber". Coordinatore della rubrica cyber di Difesa Online. Socio del Centro Studi privacy e nuove tecnologie, del Centro Studi Esercito e di DeComponendisCifris. Colonnello dell'Esercito in riserva.
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