Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Tutti parlano della NSO group, ma si tratta solo della punta dell’iceberg.

Massimiliano Brolli : 28 Novembre 2021 17:41

Autore: Massimiliano Brolli
Data Pubblicazione: 28/11/2021

Se stai pensando ad un elenco di aziende tecnologiche poco inclini alla privacy del mercato, Facebook (stranamente) non è assolutamente nella cima della lista.

Il primato appartiene alla NSO group (così dicono i media), un gruppo israeliano, del quale la maggior parte delle persone non ne aveva mai sentito parlare, se non dopo lo scandalo sullo spyware Pegasus, che ha riempito tutti i giornali in tempo recenti.

Sei un Esperto di Formazione?
Entra anche tu nel Partner program!
Accedi alla sezione riservata ai Creator sulla nostra Academy e scopri i vantaggi riservati ai membri del Partner program.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo

Ma dello spyware Pegasus, i lettori di RHC ne sentono parlare da molti anni, in quanto la NSO, altro non è che uno PSOA (Public Sector Offensive Actor), incontrata diverse volte, in alcune pillole relative ai loro prodotti di “intelligence”.

Wikipedia ci dice che

“NSO Group è un’azienda tecnologica israeliana nota principalmente per la produzione di spyware come Pegasus, che è in grado di sorvegliare a distanza con exploit zero-click, gli smartphone”.

Soffermiamoci un attimo su questa frase: “sorvegliare a distanza con exploit zero-click, gli smartphone”.

La maggior parte degli utenti di smartphone presume che la capacità di un hacker di penetrare nel proprio dispositivo dipendano dal fatto che l’utente faccia qualcosa di incauto o ingenuo, come ad esempio fare clic su un collegamento web dannoso oppure aprire un allegato.

E nella maggior parte dei casi avrebbero ragione, in quanto sono tutte ipotesi reali.

Ma Pegasus, lo spyware prodotto dalla NSO group, può essere installato all’interno dello smartphone, senza che l’utente faccia nulla di particolare in quanto l’utilizzo di preziosi exploit zero day, chiamati appunto “zero-click”, permettono l’installazione di Pegasus senza l’interazione dell’utente, quindi senza che questo faccia alcuna azione sul suo dispositivo.

E una volta dentro, trasforma il dispositivo in un libro aperto per chiunque abbia accesso al controllo del malware, come anche l’accesso al microfono o alla videocamera del device compromesso.

Questo vuol dire che queste falle di sicurezza, questi preziosi exploit “zero-day no click”, sfruttati dalla NSO group, non sono conosciuti dai produttori dei sistemi operativi o dei prodotti di messaggistica quali ad esempio Google, Apple, Whatsapp ecc… Altrimenti sarebbero stati già patchati.

Ma come fa la NSO group ad avere a disposizione questi exploit sconosciuti e quindi utilizzarli all’interno dei loro “tool di intelligence”?

Il discorso è lungo, ma se lo volete approfondire, vi rimandiamo ad un video che avevamo realizzato qualche tempo fa proprio su questo argomento.

Quindi nel caso specifico, Pegasus può infettare gli iPhone di Apple e questo è significativo, in quanto, tradizionalmente, gli iPhone sono dispositivi ritenuti da molti sicuri e sono in gran parte lo smartphone preferito da politici, giornalisti investigativi, attivisti per i diritti umani e dissidenti nei paesi autoritari.

Pegasus è così potente da essere classificato come un’arma, quella che viene chiamato cyber-weapon e, come tale, richiede il permesso del governo israeliano prima di poter essere venduto a clienti stranieri.

E quei clienti, non possono essere privati, a quanto pare, devono essere dei governi, da quanto dice l’azienda stessa.

Non sappiamo quale sia il prezzo attuale, ma nel 2016 la NSO vendeva ad agenzie governative il prodotto per 650.000 dollari, per la capacità di spiare 10 utenti iPhone, insieme a una commissione di installazione di 500.000 dollari.

Si ritiene che le agenzie governative negli Emirati Arabi Uniti e in Messico siano state tra i primi clienti di NSO, ma le ipotesi è che ormai non ci sia uno stato autoritario o dispotico in nessuna parte del mondo che non sia nei libri contabili della società, nonostante l’affermazione di NSO che controlla i diritti umani dei suoi clienti prima di vendere loro.

In sintesi, la NSO group è uno PSOA (Private Sector Offensive Actors), ovvero una azienda a tutti gli effetti vende tecnologie di spionaggio e non si tratta dell’unica azienda che fa questo tipo di attività.

Ora ci concentriamo sulla NSO dopo lo scandalo di Pegasus, ma sappiate che vi sono altri PSOA come FinFisher, Ability, Siege Technologies, Cellebrite, Boldend, solo per citarne alcune, che vendono prodotti con le stesse capacità di Pegasus.

Quindi, non soffermiamoci soltanto sulla NSO group, che è di fatto è solo la punta dell’iceberg di questo problema.

Massimiliano Brolli
Responsabile del RED Team e della Cyber Threat Intelligence di una grande azienda di Telecomunicazioni e dei laboratori di sicurezza informatica in ambito 4G/5G. Ha rivestito incarichi manageriali che vanno dal ICT Risk Management all’ingegneria del software alla docenza in master universitari.
Visita il sito web dell'autore