Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Tecnologia Obsoleta, Risultati Letali: Come Hezbollah è Caduta nella Trappola Esplosiva

Redazione RHC : 17 Ottobre 2024 08:58

Come abbiamo visto, una strategia ingegnosa ha trasformato i dispositivi di Hezbollah in bombe ambulanti, utilizzando tecniche avanzate per infiltrare esplosivi nei loro sistemi e confondere le loro operazioni. Avevamo parlato a suo tempo del PETN, un potente esplosivo militare inserito all’interno di tre tipologie di cercapersone tra le quali Motorola LX2, Teletrim, Gold Apollo.

Ma la domanda era, tecnicamente come sono riusciti a farlo?

L’eplosivo PETN racchiuso negli strati della batteria

Da una analisi condotta da Routers, secondo una fonte libanese con conoscenza diretta dei cercapersone e secondo le foto dello smontaggio della batteria visionate dalla Reuters, gli agenti che hanno costruito i cercapersone hanno progettato una batteria che nascondeva una piccola ma potente carica di esplosivo al plastico e un nuovo detonatore invisibile ai raggi X.

Vuoi diventare un Ethical Hacker?
Non perdere i nostri corsi e scrivi subito su WhatsApp al numero
375 593 1011 per richiedere informazioni dicendo che hai trovato il numero sulle pagine di Red Hot Cyber

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo

Gli esplosivi PETN sono stati nascosti tra due celle rettangolari di una batteria sotto forma di un sottile foglio quadrato. Una striscia di materiale altamente infiammabile, che fungeva da detonatore, riempiva lo spazio tra le celle. L’intero assemblaggio, racchiuso in una custodia di plastica nera e un involucro di metallo, non conteneva parti metalliche, rendendo difficile il rilevamento tramite raggi X. Il dispositivo era progettato per generare una scintilla, sufficiente ad accendere il materiale detonante e innescare l’esplosione del PETN.

Immagine dall’articolo “How Israel’s bulky pager fooled Hezbollah” di Reuters

Una operazione basata su ottime Esche

Dopo aver ricevuto i cercapersone a febbraio, Hezbollah ha sottoposto i dispositivi agli scanner di sicurezza aeroportuali per verificare la presenza di esplosivi, ma non è stato rilevato nulla di sospetto. Gli esperti hanno ipotizzato che i dispositivi generassero una scintilla per attivare il materiale detonante e far esplodere il foglio di PETN. Gli esplosivi occupavano circa un terzo del volume della batteria, che aveva quindi una capacità energetica ridotta.

Il presidente di Gold Apollo, Hsu Ching-kuang, ha rivelato di essere stato contattato tre anni fa da Teresa Wu e dal suo superiore, “Tom”, per un accordo di licenza. Hsu ha concesso loro il diritto di progettare e commercializzare prodotti a marchio Gold Apollo, ma non conosceva bene il manager e non sapeva se collaborassero con l’intelligence israeliana. Ha descritto la sua azienda come vittima del complotto, affermando di non avere informazioni sulle capacità letali dei cercapersone coinvolti. Gold Apollo ha rifiutato ulteriori commenti.

I leader di Hezbollah hanno avviato indagini interne per scoprire come sia avvenuta la violazione della sicurezza relativa ai cercapersone acquistati, ritenuti compromessi. Dopo aver constatato l’intercettazione delle comunicazioni cellulari da parte di Israele, il gruppo ha optato per i cercapersone. Le indagini hanno rivelato che un venditore ha utilizzato una strategia di prezzo aggressiva per convincere Hezbollah a scegliere l’AR-924. Gli attacchi israeliani successivi hanno portato a un’escalation del conflitto, culminando nell’uccisione di un alto funzionario di Hezbollah, Nabil Kaouk.

Anche la tecnologia Obsoleta può essere hackerata

Il successo di questa tattica risiedeva nell’accuratezza delle esche. Israele è stato in grado di creare scenari credibili per Hezbollah, che, credendo di intercettare informazioni vitali, mobilitava risorse su fronti sbagliati, lasciando i veri obiettivi israeliani praticamente indisturbati.

In sintesi, i cercapersone israeliani rappresentano un esempio di come la tecnologia, anche quella apparentemente superata, possa essere sfruttata in modo ingegnoso per manipolare il nemico in scenari di guerra. Israele ha utilizzato questi dispositivi non solo come strumenti di comunicazione, ma come vere e proprie armi psicologiche, ingannando Hezbollah e guadagnando un vantaggio strategico cruciale.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.