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TeamViewer: Rilevata un’Irregolarità nell’Ambiente IT Interno

RHC Dark Lab : 28 Giugno 2024 11:11

TeamViewer, una delle principali aziende nel settore dei software di accesso remoto e supporto, ha annunciato di aver rilevato un’irregolarità nell’ambiente IT interno aziendale.

Questo avvenimento ha messo in allarme sia l’azienda che i suoi clienti, preoccupati per la sicurezza dei loro dati.

La Scoperta e la Risposta Immediata

La scoperta dell’irregolarità è avvenuta grazie al monitoraggio continuo dei sistemi interni da parte del team di sicurezza di TeamViewer. 

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Una volta individuato l’anomalo comportamento, l’azienda ha prontamente attivato il suo team di risposta agli incidenti e ha implementato le procedure di emergenza previste.

La Sicurezza dell’Ambiente del Prodotto

Una delle principali preoccupazioni emerse tra i clienti riguarda la possibile compromissione dell’ambiente del prodotto e dei loro dati personali. TeamViewer ha rassicurato i propri utenti dichiarando che l’ambiente IT interno è completamente separato da quello del prodotto. Pertanto, non ci sono indicazioni che suggeriscano un impatto sui dati dei clienti o sull’integrità dei servizi offerti.

“Il nostro primo obiettivo è garantire l’integrità dei nostri sistemi e la sicurezza dei dati dei nostri clienti,” ha sottolineato il portavoce. “Le indagini sono ancora in corso, ma non ci sono evidenze di compromissioni al di fuori del nostro ambiente IT interno.”

Conclusione

L’irregolarità rilevata nell’ambiente IT interno di TeamViewer ha sollevato preoccupazioni, ma l’azienda ha dimostrato un’azione decisa e trasparente per affrontare la situazione. Con le indagini in corso e la collaborazione con esperti di cybersicurezza, TeamViewer si impegna a garantire la massima sicurezza per i propri sistemi e i dati dei clienti. La fiducia dei clienti resta una priorità, e la trasparenza nella comunicazione è una parte essenziale del loro approccio alla gestione di questa crisi.

RHC Dark Lab
RHC Dark Lab è un gruppo di esperti della community di Red Hot Cyber dedicato alla Cyber Threat Intelligence guidato da Pietro Melillo. Partecipano al collettivo, Sandro Sana, Alessio Stefan, Raffaela Crisci, Vincenzo Di Lello, Edoardo Faccioli e altri membri che vogliono rimanere anonimi. La loro missione è diffondere la conoscenza sulle minacce informatiche per migliorare la consapevolezza e le difese digitali del paese, coinvolgendo non solo gli specialisti del settore ma anche le persone comuni. L'obiettivo è diffondere i concetti di Cyber Threat Intelligence per anticipare le minacce.