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Sfruttando un bug dell’utility ping, è possibile impossessarsi di un sistema FreeBSD

Redazione RHC : 6 Dicembre 2022 18:03

Gli sviluppatori di FreeBSD hanno rilasciato degli aggiornamenti per correggere una vulnerabilità critica nell’utilità ping, che viene tracciata come CVE-2022-23093 la quale potrebbe essere utilizzata per l’esecuzione di codice in modalità remota. 

Il difetto di sicurezza è causato da un buffer overflow durante l’elaborazione dei messaggi ICMP in entrata. 

Come hanno scoperto gli sviluppatori di FreeBSD, il problema risiede nella funzione pr_pack(), che copia le intestazioni IP e ICMP estratte nei buffer dello stack per un’ulteriore elaborazione. Allo stesso tempo, non tiene conto del fatto che ulteriori intestazioni estese possono essere presenti nel pacchetto. 

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    Lo sfruttamento riuscito della vulnerabilità potrebbe causare il malfunzionamento dell’utility oltre a consentire ad un malintenzionato remoto di eseguire codice arbitrario con privilegi di root. Funziona perché ping utilizza i socket grezzi per inviare e ricevere messaggi ICMP e viene eseguito con privilegi elevati.

    Secondo i manutentori di FreeBSD, la minaccia CVE-2022-23093 riduce notevolmente l’accesso al sistema dopo aver sfruttato la vulnerabilità. È noto che tutte le versioni esistenti di FreeBSD sono interessate da questa vulnerabilità. La correzione è inclusa negli aggiornamenti 13.1-RELEASE-p5, 12.4-RC2-p2 e 12.3-RELEASE-p10.

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