Redazione RHC : 26 Febbraio 2025 07:28
Una vulnerabilità critica legata all’esecuzione di codice remoto (RCE), CVE-2023-20118, che colpisce i router Cisco Small Business, è diventata una nuova arma per i criminali informatici che distribuiscono webshell e payload backdoor avanzati. La vulnerabilità, causata da una convalida errata degli input nell’interfaccia di gestione basata sul Web dei router, consente ad aggressori non autenticati di eseguire comandi arbitrari inviando richieste HTTP appositamente predisposte.
Questa falla è stata sfruttata attivamente dalla fine di gennaio 2025, come osservato dal team Threat Detection & Research (TDR) di Sekoia.io. Tra il 22 e il 31 gennaio 2025, alcuni aggressori hanno sfruttato questa vulnerabilità per distribuire una webshell sui router Cisco presi di mira.
L’attacco è iniziato con comandi di ricognizione per confermare la presenza della webshell. In caso di assenza, gli aggressori la distribuivano incorporando payload dannosi nelle richieste HTTP. La webshell è stata codificata in Base64 e compressa tramite gzip prima di essere inserita nello script di autenticazione del router per garantirne la persistenza.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Per l’esecuzione dei comandi, la webshell distribuita richiedeva una chiave di autenticazione nelle intestazioni HTTP. Questo meccanismo ha consentito agli aggressori di mantenere il controllo sui dispositivi compromessi, riducendo al contempo l’esposizione al rilevamento. Ma l’analisi suggerisce che la webshell serviva principalmente come meccanismo di distribuzione di malware di seconda fase, poiché durante le scansioni sono stati identificati solo quattro router infetti.
Gli aggressori hanno coordinato attacchi simultanei da più indirizzi IP, il che è indicativo di attività botnet. Questi attacchi comportavano il download e l’esecuzione di uno script shell denominato “q” tramite FTP. Lo script installava un payload backdoor TLS cipher_log
noto per l’architettura MIPS64.
Questa backdoor stabiliva canali di comunicazione criptati con server di comando e controllo (C2) e includeva meccanismi di persistenza e auto-occultamento. La botnet PolarEdge, così chiamata dai ricercatori per l’utilizzo dei certificati PolarSSL (ora Mbed TLS), ha infettato oltre 2.000 dispositivi in tutto il mondo.
Oltre ai router Cisco, il malware prende di mira anche i dispositivi Asus, QNAP e Synology, utilizzando tecniche simili.
L’imageboard di 4chan è praticamente inattivo da lunedì sera (14 aprile), apparentemente a causa di un attacco hacker. I membri dell’imageboard Soyjak party (noto anche semplic...
Apple ha rilasciato patch di emergenza per correggere due vulnerabilità zero-day. Secondo l’azienda, questi problemi sono stati sfruttati in attacchi mirati ed “estremamen...
Quanto accaduto in questi giorni deve rappresentare un campanello d’allarme per l’Europa.Mentre il programma CVE — pilastro della sicurezza informatica globale — rischiava ...
Il 16 aprile 2025, Spotify ha subito un’interruzione del servizio che ha colpito numerosi utenti in Italia e nel mondo. A partire dalle ore 14:00, migliaia di segnalazioni sono state re...
Fourlis Group, il gestore dei negozi IKEA in Grecia, Cipro, Romania e Bulgaria, ha dichiarato di aver subito un attacco ransomware prima del Black Friday del 27 novembre 2024, che ha causato...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006