
Redazione RHC : 18 Aprile 2024 20:10
Gli scienziati australiani hanno sviluppato un nuovo tipo di fotocamera per robot che preserva la privacy elaborando e distorcendo le informazioni visive prima che vengano digitalizzate a tal punto da rendere le immagini irriconoscibili.
La ricerca è stata sviluppata congiuntamente dall’Università di Sydney e dalla Queensland University of Technology, mira a migliorare la privacy in un’era in cui le case e i luoghi di lavoro sono sempre più dotati di dispositivi intelligenti come robot aspirapolvere e droni per le consegne che registrano costantemente video e fotografie ambientali.
Le immagini distorte possono essere utilizzate dai robot per svolgere le loro funzioni, ma non contengono informazioni sufficienti per violare la privacy. Adam Taras, uno degli autori dello studio, sottolinea che i dispositivi intelligenti non dovrebbero diventare strumenti di sorveglianza.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La particolarità dell’approccio proposto è che l’elaborazione delle immagini avviene a livello ottico e analogico dell’elettronica della fotocamera, il che rende le immagini protette dagli attacchi degli hacker ancor prima che vengano digitalizzate.
Tali telecamere possono essere utilizzate in una varietà di aree in cui la privacy e la sicurezza sono importanti, inclusi magazzini, ospedali, fabbriche, scuole e aeroporti. I ricercatori intendono anche creare prototipi fisici delle telecamere per dimostrare come funziona nella pratica la tecnologia.
Il professor Nico Zunderhauf, vicedirettore della Queensland University of Technology, ha affermato che spera che il nuovo design del sensore venga adottato dall’industria e trovi un uso diffuso.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Responsible Technology, sottolinea l’importanza di sviluppare tecnologie robotiche che rispondano alle legittime preoccupazioni degli utenti in materia di privacy.
Redazione
Secondo Eurostat nel 2023 solo il 55% dei cittadini dell’Unione Europea tra i 16 e i 74 anni possedeva competenze digitali almeno di base, con forti differenze tra paesi: si va da valori intorno all...

Cloudflare ha registrato un’interruzione significativa nella mattina del 5 dicembre 2025, quando alle 08:47 UTC una parte della propria infrastruttura ha iniziato a generare errori interni. L’inci...

Una campagna sempre più aggressiva, che punta direttamente alle infrastrutture di accesso remoto, ha spinto gli autori delle minacce a tentare di sfruttare attivamente le vulnerabilità dei portali V...

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...