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RHC intervista Anonymous Italia: “noi supportiamo la patria, non il governo”

Massimiliano Brolli : 24 Maggio 2022 07:11

Autori: Eros Capobianco, Massimiliano Brolli
Data Pubblicazione: 22/05/2022

In questo periodo di guerra asimmetrica, l’hacktivismo ha riconquistato le pagine dei giornali suscitando nelle persone sensazioni contrastanti e quindi sia di supporto che di estrema critica. Questo è accaduto dopo il 25 febbraio, quando il collettivo di Hacktivisti Anonymous è sceso in campo dichiarando guerra alla Russia con l’operazione #OpRussa della quale abbiamo parlato molto sulle pagine di RHC.

Il giorno dopo, il 26 febbraio, Mykhailo Fedorov, 31 anni, politico ucraino e uomo d’affari oltre che vice primo ministro dell’Ucraina, ha utilizzato il suo profilo Twitter riportando: “Abbiamo bisogno di talenti digitali”, ha detto. “Ci saranno compiti per tutti”.

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    Questo messaggio ha permesso la creazione di un gruppo Telegram di Hacktivisti a supporto dell’Ucraina ai quali sono stati assegnati compiti da svolgere contro obiettivi russi. La Federazione Russa si è trovata quindi in difficoltà, questo rappresentato anche dalle parole di Dmitry Anatolyevich Medvedev (ex presidente della Russia dal 2008 a 2012 e primo ministro dal 2012 al 2020), il quale riportò che il numero di attacchi alla Federazione Russa su Internet era aumentato di ben mille volte.

    Ad inizio marzo, molti gruppi di hacktivisti si iniziarono a schierare, chi a favore dell’Ucraina e chi a favore della Federazione Russa. Nel mentre Killnet, un gruppo di hacktivisti a supporto della Russia, iniziava a muovere i suoi passi. Rimase per quanto riguarda l’Italia, una minaccia in sordina fino a quando l’11 di maggio, ha avviato un attacco DDoS al sito della Polizia di Stato Italiana e successivamente dichiarando guerra informatica a 10 paesi tra i quali l’Italia.

    A seguito degli attacchi DDos effettuati contro l’Italia da parte di Killnet, il gruppo hacktivista italiano AnonymousItalia ha iniziato ad attaccare dei bersagli russi appartenenti a killnet, imponendo una sorta di “legge del taglione”.

    Ma chi sono gli hacktivisti di Anonymous Italia?

    Red Hot Cyber li ha voluti intervistare per comprendere bene chi sono, che relazioni hanno con l’Anonymous Italia del passato e quali sono i loro obiettivi.

    RHC: Ciao ragazzi, inizierei dicendovi che questa vuole essere un’intervista che riassuma Anonymous Italia, sia per chi ha letto di voi nel passato e anche per chi vi ha sentiti per la prima volta oggi.

    AnonimousItalia: ok

    RHC: Siccome non tutti quelli che ci seguono sanno chi siete, vi chiederei intanto quando e come è nato il gruppo AnonimousItalia?

    AnonimousItalia: Anonymous italia esiste da anni, ovviamente si sono susseguite diverse persone nel nostro collettivo. Diciamo che dei vecchi anonymous italia sono rimasti i nomi

    RHC: Durante la storia del vostro gruppo è noto che sono stati compiuti arresti tra il 2011 ed il 2013, rispetto a quel periodo è rimasto qualche “Veterano” nel vostro gruppo?

    AnonimousItalia: No, ma c’è da dire che comunque col passare degli anni ognuno ha intrapreso un diverso percorso

    RHC: Nel 2020 open.online ha pubblicato un’intervista al fondatore della chat di anonymous Italia, in questa intervista disse e cito testualmente “da circa un paio di anni il gruppo italiano è composto da ragazzini che attaccano un sito, dopo aver scoperto la sua vulnerabilità, solo per divertimento”. Cosa ne pensate riguardo a questa affermazione?

    AnonimousItalia: diciamo che potenzialmente ha ragione, fino a poco tempo fà anonymous italia era in mano a dei ragazzetti, ma dal 2019, su altri social siamo entrati noi, e da quando è scoppiata la guerra ci siamo trasferiti qui su twitter

    RHC: L’impressione di molte persone relativamente al vostro gruppo è cambiata negli anni tanto che lo stesso KillMilk fondatore di KillNet in un’intervista per Ленте.ру dice e cito testualmente “In effetti, rispetto il team di Anonymous, ma non quello attuale, ma quello vecchio, che ha funzionato fino al 2008 circa.”. Avete le stesse filosofie del vecchio gruppo di anonymous oppure è cambiato qualcosa da allora?

    AnonimousItalia: La filosofia e gli ideali rimangono gli stessi, solo con un pizzico di patriottismo, siamo stanchi di vedere la nostra nazione usurpata e derisa dal mondo intero, sia chiaro noi supportiamo la patria non il governo

    RHC: Il vostro gruppo ha mai collaborato con altri gruppi cybercriminali non legati ad anonymous? Quindi al cybercrime da profitto? Oppure siete hacktivisti convinti?

    AnonimousItalia: In primis non siamo cyber criminali, non abbiamo mai fatto parte di questi gruppi e mai la faremo, tutto quello che noi facciamo lo facciamo perchè siamo attivisti convinti

    RHC: ora vi faremo due domande a bruciapelo, alle quali vorremmo che rispondeste di getto, ok?

    AnonimousItalia: ok

    RHC: Attacco, Dialogo oppure difesa?

    AnonimousItalia: difesa

    RHC: Digitalizzazione o involuzione tecnologica?

    AnonimousItalia: Digitalizzazione

    RHC: Torniamo alle domande normali. In questo periodo di scontro con KillNet, quale è secondo voi la maniera più logica di rispondere ai loro attacchi? Avete mai pensato che oltre alla “guerra” è possibile aprire un dialogo per poter cercare di portare all’attenzione una visione comune dei problemi di questa odierna società piuttosto che farsi guerre sterili che verranno dimenticate in brevissimo tempo?

    AnonimousItalia: non abbiamo mai preso in considerazione il dialogo, per un motivo semplice, loro sono mercenari lo fanno per soldi quindi il dialogo non interessa. Se loro non avessero attaccato le nostre istituzioni gli obiettivi erano altri.

    RHC: Relativamente a quanto riportato nella precedente domanda, a parte lo scontro e i post sui social molto “cruenti”, avete mai avuto occasione di parlare con KillNet? Se si, c’è stato un inizio di dialogo?

    AnonimousItalia: No non abbiamo avuto un dialogo anche perchè ci sono stati italiani traditori che izzavano nei loro canali telegram ad attaccarci

    RHC: Come ha reagito la comunità underground a questo scontro tra i vostri due gruppi e cosa porteranno questi scontri dal punto di vista politico? Alimenteranno ancora più dissapore ed odio o porteranno sul piano politico degli elementi importanti di discussione?

    AnonimousItalia: Ovviamente ci auguriamo che il nostro intervento sia visto come un aiuto alla patria, ci auguriamo che i politici del mondo sappiano che l’Italia adesso è una potenza cybernetica, che difenderemo la nostra patria fino alla fine, ma soprattutto che pur di porre fine a questa guerra contro l’ucraina siamo disposti ad aiutare i fratelli che ne hanno bisogno, prova pratica che i killnet siano fuffa e che dopo il nostro ultimo attacco hanno dichiarato stop all’attacco in Italia.

    RHC: L’Italia si trova in un periodo particolarmente complicato dal punto di vista della sicurezza informatica. Secondo il vostro parere, si sta procedendo nella direzione corretta nella difesa dagli attacchi di killnet? Quale sarebbe la prima cosa alla quale pensare, se doveste dare un consiglio, quali difese consigliereste di mettere in atto?

    AnonimousItalia: in primis dovrebbero mettere il blocco della geolocalizzazione, in modo da respingere gli ip stranieri, la situazione attuale della nostra difesa è un colabrodo, se anche due ragazzetti di killnet sono riusciti a fermarli…. Ci sono fior fiori di esperti in informatica al servizio del governo…in teoria

    RHC: Sappiamo che KillNet utilizza mirai, blood e tecniche basate su SlowHttp. Voi invece come state portando a termine i vostri attacchi?

    AnonimousItalia: preferiamo non rispondere

    RHC: Ok, ultima. Lasciando da parte la tecnologia e l’hacking, a vostro avviso oggi, dal piano geopolitico, ci sarebbe più bisogno di confronto trovando delle soluzioni che possano essere sostenibili da tutti oppure fare le guerre?

    AnonimousItalia: Noi siamo per la pace, ovviamente ci vorrebbe qualcuno che imponesse alle parti di sedersi allo stesso tavolo, ma dall’altra parte, non si può ignorare il fatto che si tratta di una vera e propria invasione, noi sosteniamo e sosterremo quanto possibile l’Ucraina!

    RHC: C’è qualcosa che volete portare all’attenzione della nostra patria?

    Anonymousitalia: Si, che il popolo italiano sta morendo di fame… Il popolo Italiano merita dignità di vivere

    Massimiliano Brolli
    Responsabile del RED Team e della Cyber Threat Intelligence di una grande azienda di Telecomunicazioni e dei laboratori di sicurezza informatica in ambito 4G/5G. Ha rivestito incarichi manageriali che vanno dal ICT Risk Management all’ingegneria del software alla docenza in master universitari.
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