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RHC DarkLab Intervista Interlock Ransomware. “Non sprecare energie e tempo. Lo faremo noi per te!”

Redazione RHC : 9 Dicembre 2024 07:20

RHC DarkLab ha sempre adottato un approccio unico e provocatorio nella lotta contro le minacce cyber, sintetizzato dal motto: “Occorre conoscere i Demoni per imparare a contrastarli.” Questa filosofia guida il nostro impegno costante nel comprendere i Threat Actors attraverso interviste dirette, per esporre le loro tecniche, tattiche e procedure (TTPs) e migliorare le difese di chi si trova a fronteggiare questi avversari insidiosi.

Le cyber gang, come Interlock, si presentano spesso con un mix di motivazioni e abilità altamente sofisticate, come dimostrato dai recenti attacchi che hanno preso di mira sistemi apparentemente sicuri come FreeBSD. In molti casi, dichiarano di agire per colmare le lacune lasciate dalle organizzazioni bersaglio, come se fosse una sorta di giustizia cyber, ma dietro queste dichiarazioni si nascondono moventi puramente finanziari o ideologici. Questi attacchi non solo minacciano la stabilità delle infrastrutture digitali, ma sottolineano il crescente bisogno di una comprensione più profonda delle strategie adottate dai criminali informatici.

Home Page del Data leak Site (DLS) di Interlock Ransomware

Le nostre interviste con i Threat Actors, come Vanir Group o Ransomcortex, mostrano la diversità di approcci e motivazioni che alimentano le operazioni di ransomware. Dalla semplice avidità alle complesse reti di collaborazioni, ogni gruppo opera con regole e obiettivi specifici, spesso dettati da opportunità economiche o da considerazioni geopolitiche. Questo dialogo, sebbene controverso, permette di rivelare dettagli critici sul funzionamento interno delle organizzazioni criminali, offrendo agli esperti di sicurezza un vantaggio nella loro lotta contro queste minacce.

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    Nel caso di Interlock, le dichiarazioni come “Se non prendete sul serio la sicurezza, lo faremo noi per voi” enfatizzano un atteggiamento provocatorio e un intento di mettere in luce la vulnerabilità delle aziende. È fondamentale analizzare queste affermazioni non solo per capire le loro tattiche, ma anche per anticipare e prevenire future campagne di attacco. Attraverso queste interviste, RHC DarkLab offre una finestra su un mondo oscuro e complesso, unendo rigore investigativo e una profonda conoscenza tecnica. Questo ci consente di costruire una narrativa solida e utile, che informa non solo i professionisti della sicurezza, ma anche il pubblico più ampio, aumentando la consapevolezza collettiva.

    Di seguito, presentiamo l’intervista esclusiva con la cyber gang Interlock, un ulteriore tassello nel nostro impegno per svelare i segreti dei “Demoni digitali” e contrastarne l’impatto devastante.

    Sezione “About Us” presente all’interno del Data leak Site (DLS) di Interlock

    1 – RHC: Grazie ragazzi per aver accettato questa intervista. Siete un gruppo che è apparso di recente nell’underground, potete raccontarci come e quando è nato il gruppo Interlock e perché la scelta di questo nome? Inoltre, congratulazioni per il sito, è davvero bello!
    Interlock: Interlocker è stato creato nel 2024. Il nome deriva da “International Locker”.

    2 – RHC: Nel vostro manifesto affermate di voler “imporre responsabilità” alle aziende negligenti. Cosa vi ha spinto a scegliere questo approccio e quali valori vi guidano come collettivo?
    Interlock: Ogni virus è un passo verso l’evoluzione. Le nostre attività spingono il settore della sicurezza informatica a evolversi e migliorare le tecnologie.

    3 – RHC: Sostenete di essere un “campanello d’allarme” per la negligenza aziendale. In che misura pensate che le aziende siano realmente consapevoli del rischio di attacchi ransomware e perché pensate che molte continuino a ignorarlo?
    Interlock: Le aziende che ignorano i potenziali attacchi sottovalutano gravemente i rischi nella loro ricerca del massimo profitto. Raccolgono NPI (Informazioni non pubbliche), le analizzano in modo efficace e bombardano gli utenti con annunci mirati per aumentare i ricavi. Eppure dimenticano la loro responsabilità per i dati che raccolgono. Siamo qui per ricordare loro questa responsabilità.

    4 – RHC: Molte cybergang affermano di agire per amore della giustizia, ma la percezione pubblica è spesso diversa. Come vorresti che fossero interpretate le vostre azioni? E come rispondete a coloro che vi considerano semplicemente dei criminali?
    Interlock: L’opinione pubblica si basa spesso su idee sbagliate. Molte aziende sfruttano la mancanza di comprensione del pubblico e lo ingannano intenzionalmente. Affermano di raccogliere informazioni anonime, ma in realtà utilizzano grandi set di dati per creare profili dettagliati, formando bolle pubblicitarie per manipolarti e farti credere che desideri i loro prodotti. Questa tecnologia è troppo complessa perché il cittadino medio possa comprenderla.

    5 – RHC: Siete entrati di recente nel mondo del cybercrime. Quali sono i vostri obiettivi e la vostra propensione? Divenire un prezioso RaaS o operare in proprio? Avete attualmente un programma di affiliazione? Come sta andando l’attività?
    Interlock: Il nostro obiettivo è rendere il mondo un po’ più sicuro di prima.

    6 – RHC: Al netto delle aziende presenti sul vostro Data leak Site (DLS), che attualmente sono 6, quante aziende avete hackerato in totale e quanto è il riscatto medio che siete riusciti ad estorcere? 
    Interlock: Puoi tracciare tutte le aziende sul nostro sito. Le aziende non elencate hanno ricevuto una lezione preziosa, hanno corretto i loro errori e meritano rispetto per le loro azioni.

    7 – RHC: Ora parliamo della vostra soluzione. In che modo il vostro ransomware si differenzia da altri ransomware come il famoso LockBit 3.0 o Akira? Se dovessi spiegare a un potenziale affiliato perché iniziare una partnership con te, cosa diresti da un punto di vista tecnico riguardo alla tua soluzione?
    Interlock: Non spieghiamo i vantaggi del nostro programma ai potenziali partner. Innanzitutto, verifichiamo che i nostri partner siano black hat competenti con esperienza sufficiente per valutare il nostro software. Non accettiamo principianti.

    8 – RHC: Siete tra i pochi gruppi ad aver sviluppato un ransomware per FreeBSD, una piattaforma robusta utilizzata in ambienti complessi come i data center (WhatsApp, Playstation, pfSense) e le infrastrutture critiche. Come siete arrivati ​​a scegliere FreeBSD come vostro obiettivo e quali sfide tecniche avete dovuto affrontare nello sviluppo di un ransomware per questo sistema?
    Interlock: Non ci sono state difficoltà con FreeBSD. Avevamo un obiettivo e lo abbiamo raggiunto.

    9 – RHC: Quali vulnerabilità o errori di configurazione riscontrate più frequentemente nei vostri obiettivi? Ci sono delle tendenze comuni che avete osservato nelle infrastrutture aziendali compromesse?
    Interlock: La tendenza principale è il fattore umano. Vediamo la frustrazione consumare gli amministratori di rete al lavoro, fanno tutto tranne il loro lavoro. Pornografia, shopping online senza fine, servizi di intrattenimento e social media dominano il loro tempo.

    11 – RHC: Come valutate l’efficacia delle attuali difese di sicurezza informatica adottate dalle aziende? Esistono soluzioni o pratiche che, secondo voi, renderebbero i sistemi più sicuri contro attacchi come il vostro?
    Interlock: Le misure di sicurezza stanno migliorando, il che è entusiasmante, è una nuova sfida per noi. Sebbene esistano metodi per complicare gli attacchi, le reti completamente sicure sono un’utopia. I rischi possono essere ridotti, ma non eliminati del tutto.

    12 – RHC: Se dovessi dare un consiglio a un’azienda che non ha ancora un programma di sicurezza informatica in atto, quale sarebbe la prima cosa da fare?
    Interlock: pensa attentamente, poi fai una scelta, non il contrario.

    13 – RHC: Nel secondo trimestre del 2024, gli attacchi ransomware sono cresciuti in modo significativo, lo segnalate anche sul vostro sito. Cosa pensate di questa tendenza? Pensate che potremmo raggiungere un punto di saturazione o di “equilibrio”, in cui le aziende adotteranno difese che renderanno attacchi come il vostro meno efficaci?
    Interlock: Apsis arriverà sempre, e poi inizierà un nuovo gioco con nuove regole e nuovi giocatori.

    14 – RHC: Il vostro manifesto ci ha stupiti per la comunicazione. Parla di “lezioni che le aziende non dimenticheranno”. Avete mai osservato aziende o individui imparare effettivamente lezioni dai vostri attacchi? Come vi sentiresti se le aziende migliorassero drasticamente le loro difese?
    Interlock: Quasi tutte le aziende rafforzano le loro difese dopo averci incontrato. Tuttavia, alcune non riescono a imparare la lezione e continuano a usare metodi obsoleti. Questo non dura a lungo.

    15 – RHC: Molti ransomware hanno colpito anche istituzioni pubbliche, ospedali e settori critici, causando danni a persone innocenti. Come scegliete le vostre vittime e cosa dire dei danni collaterali che possono colpire persone esterne all’azienda? Avete policy interne che proibiscono obiettivi specifici?
    Interlock: Paradossalmente, sistemi critici come istituzioni pubbliche e ospedali hanno spesso una protezione minima. Questa mancanza di investimenti in sicurezza evidenzia la necessità di dare priorità alla loro difesa.

    16 – RHC: L’intelligenza artificiale è sempre più integrata nella sicurezza informatica. Cosa pensate dei tentativi di usare l’intelligenza artificiale per anticipare, prevenire e mitigare attacchi come il vostro? Ci sono contromisure particolari che intendete adottare in risposta a questa tecnologia?
    Interlock: L’intelligenza artificiale cambia il campo di gioco. Ci divertiamo con questo gioco e ci evolviamo per contrastarlo.

    17 – RHC: Siete d’accordo con l’affermazione “se usi un computer ma non ti sforzi di proteggerlo (e quindi non conosci lo strumento), non meriti di usarlo”?
    Interlock: Dimentica le restrizioni che tutti dovrebbero avere quando usano i computer. Gli errori capitano a tutti.

    18 – RHC: Sul vostro DLS si evince una certa sensibilità nell’area della sicurezza informatica. Sebbene le vostre azioni possano essere giudicate solo in base alle statistiche sulla criminalità, cosa vi ha realmente motivato a entrare in quest’area escludendo il denaro?
    Interlock: denaro + informazioni, cosa potrebbe essere meglio?

    19 – RHC: Vi siete mai offerti a spiegare a una vittima i difetti che avete sfruttato e come risolverli per evitare attacchi futuri?
    Interlock: No, non l’abbiamo fatto.

    20 – RHC: Qual è secondo voi la vera motivazione per cui lo stato dell’arte nel mondo della sicurezza informatica è scarso nonostante gli investimenti (sia finanziari che di altro tipo) nel settore? Pensate che ci sia solo molta apparenza e poca sostanza?
    Interlock: La sicurezza informatica rimane scarsa perché gli sforzi si concentrano su misure reattive, strumenti appariscenti e di conformità invece di affrontare questioni fondamentali come talento, implementazione e basi di sicurezza.

    22 – RHC: Qual è la configurazione errata/vulnerabilità più stupida che avete trovato sulle reti delle vittime?
    Interlock: l’amministratore di dominio di un’azienda globale ha utilizzato un singolo spazio come password.

    23 – RHC: Cosa diresti a qualcuno che ti dicesse che dovresti contribuire a rendere sicure le reti invece di abusarne solo per motivi economici?
    Interlock: “Stiamo già contribuendo a renderle più sicure. Dagli tempo e te ne accorgerai tu stesso.”

    24 – RHC: Qual è il primo suggerimento che daresti a qualcuno che vuole iniziare a mettere su ub nuovo RaaS? In base alla vostra esperienza, quali sono stati gli aspetti più difficili e quelli più facili?
    Interlock: Valuta i rischi e se sei pronto ad accettarli, ti auguriamo buona fortuna. L’impossibile è possibile.

    25 – RHC: Ultimamente, le intelligence e le agenzie governative hanno condotto diverse campagne per distruggere le risorse digitali delle operazioni di criminalità informatica. Quali sono le vostre considerazioni a riguardo? Vi preoccupa?
    Interlock: Sì, siamo preoccupati quando i poliziotti sono alle nostre spalle, ma non gli voltiamo mai le spalle.

    26 – RHC: Infine, se poteste inviare un messaggio alle aziende che considerate “negligenti” e che sottovalutano il valore dei dati, quale sarebbe il tuo consiglio? Cosa dovrebbero cambiare oggi per evitare di essere bersagli futuri?
    Interlock: Non sprecare energie e tempo. Lo faremo noi per te. 😉

    27 – RHC: Grazie mille ragazzi per l’intervista. Facciamo queste interviste per far capire ai nostri lettori che la sicurezza informatica è un argomento puramente tecnico e che per poter vincere la lotta contro la criminalità informatica dobbiamo essere più forti di voi, che siete noti per essere spesso un passo avanti a tutti. C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori o alle potenziali vittime delle vostre operazioni?
    Interlock: La sicurezza informatica è uno sforzo di squadra. Mentre i Black Hat sono spesso un passo avanti, restare vigili, usare password complesse e mantenere il software aggiornato può fare un’enorme differenza.

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