Davide Santoro : 26 Ottobre 2022 07:18
Autore: Davide Santoro
Dietro le notizie dell’inizio di questo mese relative all’arresto di due presunti truffatori online in Sud Africa si nascondeva un’operazione di polizia globale coordinata dall’Interpol.
Il nome in codice dell’operazione è Jackal e l’operazione congiunta ha coinvolto forze dell’ordine di 14 paesi in un’operazione mirata contro Black Axe ed altri gruppi simili in Africa occidentale e ha portato a più di 70 arresti.
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L’operazione Jackal rappresenta la prima operazione congiunta dell’Interpol contro Black Axe che sta rapidamente diventando una minaccia alla sicurezza globale, Black Axe ed altri gruppi simili sono responsabili della maggior parte delle frodi finanziarie online oltre che di altri gravi crimini secondo le prove che sono state analizzate dal “Centro Anticorruzione e Crimini Finanziari” dell’Interpol e dalle forze dell’ordine nazionali.
Nel solo Sud Africa i due sospetti arrestati ad inizio mese erano ricercati per truffe online che hanno estorto alle vittime 1.8 milioni di dollari.
Nel corso della “settimana d’azione coordinata”(26-30 Settembre) le polizie di tutto il mondo hanno lanciato operazioni coordinate di contrasto contro individui legati al gruppo Black Axe, arrestando sospetti operatori criminali e money mules, hanno effettuato irruzioni, chiuso locali e sequestrato beni.
Due squadre di supporto operativo dell’Interpol sono state dispiegate in Sud Africa ed in Irlanda per aiutare nel coordinamento delle forze dell’ordine internazionali sul campo; inoltre, in Italia, i Carabinieri hanno effettuato tre arresti a Campobasso.
Questi sono i risultati totali dell’operazione:
“I fondi finanziari illeciti costituiscono la linfa vitale della criminalità organizzata transnazionale ed abbiamo assistito a come i gruppi come Black Axe incanalino i soldi guadagnati dalle truffe internazionali online ad altri settori criminali come il traffico di droga ed il traffico di esseri umani; questi gruppi richiedono una risposta a livello globale” ha affermato Stephen Kavanagh, direttore esecutivo dei servizi di polizia dell’Interpol.
L’immensa quantità di beni sequestrati, tra cui 12.000 carte SIM, ha fornito nuovi spunti investigativi per le forze dell’ordine generando ben 13 rapporti analitici e consentendo alle forze dell’ordine di identificare più di 70 altri sospetti.
Lo stile di vita sontuoso e l’avidità di molti sospetti – presumibilmente pagati frodando le persone dei loro risparmi o con altre attività criminali – erano chiaramente visibili. Sono stati sequestrati vari beni di lusso, tra cui una proprietà residenziale, tre auto e decine di migliaia in contanti.
Inoltre, l’operazione ha visto l’INTERPOL implementare con successo il suo nuovo meccanismo globale di blocco dei pagamenti, noto come “Anti-Money Laundering Rapid Response Protocol (ARRP)”(Protocollo di risposta rapida contro il riciclaggio di denaro) attualmente nella sua fase di inizio. Utilizzato nell’ambito della task force contro il crimine finanziario globale dell’Interpol, l’ARRP consente ai paesi membri di intercettare rapidamente i proventi illeciti di reati.
“L’ARRP rappresenta un punto di svolta nella lotta contro la criminalità finanziaria globale, in cui la velocità e la cooperazione internazionale sono fondamentali per intercettare i fondi illeciti prima che scompaiano nelle tasche dei money mules all’estero” ha detto Rory Corcoran, direttore del “Centro Anticorruzione e Crimine Finanziario” dell’Interpol. “La Global Financial Crime Task Force dell’INTERPOL ha dimostrato una notevole efficacia nell’interrompere i flussi finanziari illeciti mettendo insieme esperti informatici e finanziari dei vari settori per rintracciare e bloccare le tracce di denaro criminale”.
L’operazione Jackal arriva insieme alla prima tavola rotonda dell’Interpol con la Financial Action Task Force(GAFI) avvenuta a Singapore il mese scorso nel corso della quale è stata lanciata una nuova iniziativa congiunta per combattere i flussi finanziari illeciti.
Secondo le Nazioni Unite, ogni anno vengono riciclati fino a 2 trilioni di dollari di fondi finanziari illeciti attraverso il sistema finanziario globale e si stima che meno dell’1% di questi fondi venga intercettato e recuperato.
“La frode è transnazionale, non ci sono confini” ha affermato il Sovrintendente Investigativo Michael Cryan del Garda National Economic Crime Bureau dell’Irlanda che ha partecipato all’operazione Jackal.
“Questo è un ottimo esempio dei risultati che si possono ottenere quando forze di polizia internazionali collaborano tra loro condividendo intelligence, informazioni e prove, grazie al supporto dell’Interpol le attività criminali possono essere notevolmente contrastate, rendendo la vita online più sicura per tutti”.
L’operazione Jackal è stata condotta sotto l’egida del progetto CEFIN, che prende di mira i cyber crimini finanziari ed è finanziato dalla Repubblica di Corea.
Questi sono i paesi che hanno partecipato all’operazione Jackal: Argentina, Australia, Costa d’Avorio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Malesia, Nigeria, Spagna, Sud Africa, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.