Redazione RHC : 27 Novembre 2024 07:18
Il quishing rappresenta una forma emergente di attacco informatico, che combina il tradizionale phishing con l’uso dei QR code, strumenti ormai familiari per molti. Il termine “quishing” deriva dalla fusione di “QR code” e “phishing”, sottolineando la natura ingannevole di questa pratica.
Gli attaccanti sfruttano la fiducia degli utenti nei QR code, spesso utilizzati per accedere rapidamente a link, scaricare documenti o effettuare pagamenti. Tuttavia, dietro un QR apparentemente innocuo può celarsi una truffa progettata per rubare dati sensibili. Tali dati sono credenziali di accesso, informazioni finanziarie o persino installare malware sul dispositivo dell’utente.
Questa minaccia è particolarmente insidiosa perché i QR code, essendo composti da una matrice di punti, non possono essere decifrati visivamente dall’utente. Ciò rende quasi impossibile individuare un codice malevolo senza l’uso di appositi strumenti. Inoltre, l’adozione massiccia dei QR code in contesti come la ristorazione, il marketing e i pagamenti digitali ha creato un terreno fertile per i cybercriminali.
In questo articolo approfondiremo cos’è il Quishing, esaminandone la definizione e le caratteristiche principali. Analizzeremo come funziona, studiando i meccanismi dietro questa truffa e presenteremo esempi pratici di attacchi per comprendere meglio il fenomeno. Forniremo inoltre strumenti e consigli utili per proteggersi e discuteremo il futuro di questa minaccia, esplorando i rischi emergenti e le sue possibili evoluzioni.
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Il quishing, come detto nell’introduzione, è una forma relativamente nuova di attacco informatico. Tale attacco sfrutta la popolarità e l’uso crescente dei QR code per ingannare le vittime. Un QR code (Quick Response Code) è un codice a barre bidimensionale. Questo può essere scansionato facilmente utilizzando uno smartphone o un altro dispositivo con fotocamera.
Questi codici contengono solitamente informazioni che rimandano a un sito web, a un’app o a un’azione specifica, come il pagamento di un prodotto o servizio. Quindi gli attaccanti creano QR code falsi che, una volta scansionati, indirizzano la vittima a siti web dannosi. Questi siti possono avere vari scopi: raccogliere dati sensibili come credenziali di accesso e numeri di carta di credito.
Inoltre possono distribuire malware sui dispositivi o compromettere i sistemi attraverso tecniche di phishing più avanzate. Ad esempio, un QR code fraudolento potrebbe apparire su una brochure pubblicitaria, su un cartellone in una stazione, o persino in un’email. Una volta scansionato, l’utente potrebbe trovarsi davanti a un sito che chiede informazioni personali o invita al download di un’applicazione dannosa.
Il quishing quindi, si basa sull’inganno degli utenti tramite l’uso di QR code fraudolenti, sfruttando la fiducia che molte persone ripongono in questa tecnologia. Poiché i QR code sono sempre più utilizzati, il rischio di cadere vittima di un attacco di quishing è destinato ad aumentare.
Il quishing sfrutta l’inganno insito nell’uso dei QR code per condurre le vittime verso azioni dannose anche se con un approccio più subdolo. Analizzare come funziona il quishing aiuta a comprendere i suoi meccanismi e a comprendere come difendersi.
Il processo di un attacco di quishing può essere suddiviso in diverse fasi. Ognuna di queste si basa su strategie di inganno sofisticate che mirano a sfruttare la fiducia e la curiosità dell’utente.
Il primo passo di un attacco di quishing è la creazione di un QR code che sembra legittimo. I truffatori generano QR code che punta a siti web o applicazioni dannose, ma che visivamente non si distingue da uno autentico. La creazione di questi codici è molto semplice e non richiede competenze avanzate. Esistono numerosi strumenti online che consentono di generare QR code personalizzati, facilmente accessibili anche dai cybercriminali stessi.
Una volta creato, il QR code fraudolento viene distribuito attraverso vari canali. Questo può avvenire in modi diversi:
Quando un utente scansiona il QR code utilizzando il proprio smartphone, si viene indirizzati automaticamente a una pagina web. Tale pagina spesso appare legittima ma è in realtà progettata per ingannare il povero malcapitato. In molti casi, il sito web può sembrare una pagina di login di una banca, un portale di pagamento o una piattaforma di social media.
Una volta che l’utente arriva sulla pagina falsa, viene chiesto di inserire informazioni sensibili. Generalmente vengono richiesti nome utente, password, numeri di carte di credito o dettagli bancari. In alcuni casi, il sito potrebbe sembrare così convincente che l’utente non noti la discrepanza tra il sito legittimo e quello fraudolento.
Oltre al furto di dati sensibili, un altro obiettivo comune del quishing è l’installazione di malware. I truffatori possono indurre le vittime a scaricare software dannosi che compromettono il dispositivo, rubando informazioni personali o consentendo l’accesso remoto ai malintenzionati. Questo tipo di malware può includere virus, trojan o spyware. Tali malware consentono agli hacker di monitorare le attività o addirittura di controllare completamente il dispositivo compromesso
Il quishing funziona creando quindi un inganno visivo e sfruttando il comportamento automatico delle persone, che si fidano dei QR code senza metterli in discussione. Una volta che la vittima ha scansionato il QR code, il gioco è fatto. I truffatori hanno il controllo e possono rubare dati sensibili o danneggiare il dispositivo. Riconoscere questi meccanismi è il primo passo per difendersi.
Per comprendere meglio la portata di questa minaccia, è utile esaminare alcuni esempi di attacchi reali.
Uno degli esempi più comuni di quishing avviene tramite QR code posizionati su cartelloni pubblicitari o volantini. Un caso emblematico è stato quello di alcune pubblicità per offerte sconto o promozioni speciali in luoghi ad alta affluenza. I truffatori creano QR code che rimandano a siti di e-commerce legittimi o a piattaforme di pagamento. Tuttavia, scansionando il codice, le vittime vengono reindirizzate a pagine web false che chiedono dati bancari, password o numeri di carta di credito.
L’impatto di questo tipo di attacco è notevole: oltre al furto di denaro, alcuni utenti hanno subito furti di identità e frode finanziaria. Inoltre, alcuni dispositivi sono stati infettati da malware che ha compromesso ulteriormente la sicurezza personale.
Un altro esempio riguarda i ristoranti e i bar che hanno iniziato a utilizzare i QR code per visualizzare i menù in modalità contactless. Questo sistema, che all’inizio sembrava essere una comoda alternativa per ridurre il contatto fisico durante la pandemia di COVID-19, è stato sfruttato dai cybercriminali.
In un caso documentato, i QR code falsi sono stati posizionati sui tavoli dei ristoranti, apparentemente indirizzando i clienti a menù online. Tuttavia, il cliente veniva reindirizzato a una pagina che chiedeva di inserire dati personali e informazioni di pagamento per “completare l’ordine”. In altri casi, l’utente veniva invitato a scaricare un’applicazione fraudolenta. Una volta installata, l’app permetteva ai criminali di monitorare le attività del dispositivo.
Un altro esempio significativo di quishing è stato documentato in campagne di phishing via email. Gli attaccanti, impersonando aziende note o istituzioni bancarie, inviavano email che includevano QR code. In queste email erano presenti messaggi urgenti come “Il tuo account è stato compromesso, clicca per confermare la tua identità”. Una volta scansionato il QR code, le vittime venivano indirizzate a un sito che imitava perfettamente il portale bancario o il sito dell’azienda. Su questo sito, venivano chieste credenziali di accesso, codici di sicurezza o addirittura numeri di carta di credito. L’inganno era talmente ben fatto che molte vittime non si accorgevano della truffa e inserivano le proprie informazioni sensibili.
Un altro caso di quishing si è verificato su sistemi di pagamento online e app mobili che usano QR code per transazioni rapide. I truffatori hanno creato QR code falsi che, una volta scansionati, indirizzavano le vittime a pagine di login false. Le vittime venivano quindi invitate a inserire informazioni sensibili per completare una transazione. Questi attacchi sfruttano la velocità e la praticità dei pagamenti digitali, creando un falso senso di sicurezza nelle vittime.
Ad esempio, un utente che desiderava fare un pagamento tramite il proprio wallet digitale scansionava un QR code che sembrava legittimo. Tuttavia, veniva reindirizzato a una pagina che imitava quella di una piattaforma di pagamento. Su questa pagina, veniva chiesto di inserire dati bancari o PIN di accesso. Le vittime di questo tipo di attacco hanno visto sparire somme significative di denaro dai loro conti bancari. In alcuni casi, gli attaccanti hanno persino bloccato l’accesso agli account delle vittime, complicando ulteriormente il recupero dei fondi.
Oltre alle perdite finanziarie immediate, il quishing può anche avere conseguenze a lungo termine per le vittime. Ad esempio, il furto di identità può comportare un lungo processo per recuperare credenziali rubate e proteggere i propri conti bancari o carte di credito. Inoltre, gli utenti potrebbero diventare più vulnerabili a ulteriori attacchi. Gli hacker criminali, infatti, vendono spesso i dati rubati su mercati underground, aumentando il rischio che altri criminali possano sfruttare le informazioni compromesse.
Il quishing rappresenta una minaccia crescente, ma fortunatamente ci sono diverse misure che possiamo adottare per proteggere noi stessi e le nostre informazioni personali. Ecco alcuni strumenti e consigli utili per difendersi da questa insidiosa forma di truffa.
Una delle prime linee di difesa contro il quishing è una scansione attenta dei QR code che incontriamo. Prima di scansionare un codice, è sempre importante fare una verifica visiva. Se il QR code si trova in un luogo pubblico o sospetto, o se il suo aspetto sembra insolito (per esempio, distorto o mal stampato), è meglio evitare di scansionarlo. Inoltre, quando si scansiona un QR code, è fondamentale verificare l’URL che appare sullo schermo del dispositivo. Se il link sembra sospetto o non corrisponde a quello che ci si aspetterebbe, non interagire con il sito. Inoltre, alcuni criminali incollano il QR code malevoli sui QR code legittimi. Se sono presenti QR Code incollati occorre evitare di interagire con essi.
Esistono applicazioni di sicurezza che possono aiutare a proteggersi dai QR code dannosi. Alcune di queste app sono in grado di analizzare l’URL del QR code prima che l’utente acceda al sito web. Queste applicazioni, ad esempio, possono avvisare l’utente se l’URL è sospetto. Inoltre possono avvisare l’utente che il sito che si sta tentando di visitare è stato segnalato per attività fraudolente. Molti software di antivirus moderni e di protezione della privacy includono anche funzionalità per rilevare e bloccare QR code dannosi.
Un altro passo fondamentale per proteggersi dal quishing è evitare di inserire dati sensibili come informazioni bancarie o numeri di carta di credito. Questo vale in generale e non solo per gli attacchi di Quishing. È importante non fornire credenziali di accesso tramite link provenienti da QR code sospetti. Se un QR code reindirizza a una pagina che richiede dati sensibili, è importante fermarsi e fare un controllo prima di proseguire. Le banche, ad esempio, non chiedono mai di inserire informazioni personali tramite QR code. Se ricevi una richiesta del genere, è un chiaro segno che potrebbe trattarsi di una truffa.
Quando si riceve un QR code tramite email, messaggi di testo o social media, è fondamentale verificare la fonte prima di procedere. Se l’email o il messaggio proviene da un mittente sconosciuto, è meglio evitare di scansionare il QR code. Le aziende legittime raramente inviano QR code via email o messaggio senza un chiaro motivo. In caso di dubbio, contatta direttamente l’azienda o il servizio attraverso canali ufficiali per confermare la legittimità del QR code.
L’abilitazione dell’autenticazione a due fattori (2FA) per i propri account online è un altro strumento efficace per proteggersi dal quishing. Anche se un hacker criminale riesce a ottenere le tue credenziali tramite un QR code fraudolento, l’autenticazione a due fattori aggiunge un ulteriore livello di sicurezz. Questo richiede un secondo codice, solitamente inviato tramite SMS o generato da un’applicazione. Questo rende molto più difficile per un attaccante accedere ai tuoi account, anche se è riuscito a ottenere il tuo nome utente e password.
La formazione continua e la consapevolezza dei rischi informatici sono tra le armi più potenti per combattere il quishing. Gli utenti devono essere educati sui pericoli legati all’uso di QR code e su come identificare segnali di attacchi di phishing e quishing. Programmi di sensibilizzazione aziendale e tutorial su come difendersi dalle minacce online possono fare una grande differenza nel prevenire questo tipo di truffe. La consapevolezza individuale e collettiva gioca un ruolo cruciale nel ridurre l’efficacia degli attacchi di quishing.
Un’altra misura preventiva fondamentale è monitorare regolarmente le proprie transazioni bancarie e gli estratti conto. Se una persona è vittima di un attacco di quishing e fornisce involontariamente i propri dati bancari, un monitoraggio tempestivo può aiutare a rilevare attività sospette prima che diventi troppo tardi. Se si notano transazioni sconosciute, è importante segnalare immediatamente la frode alla propria banca per cercare di bloccare eventuali pagamenti non autorizzati.
Se possibile, utilizzare solo QR code verificati e sicuri. Alcuni servizi e applicazioni offrono QR code protetti da misure di sicurezza avanzate. Ad esempio, alcune piattaforme di pagamento online usano QR code dinamici. Questi QR Code sono protetti da crittografia, riducendo la possibilità che un codice venga compromesso o utilizzato per truffe. Inoltre, alcune app di pagamento o wallet digitali consentono di verificare la sicurezza del QR code prima di procedere con una transazione.
Infine, è fondamentale non fare clic su QR code allegati a messaggi sospetti o provenienti da fonti non verificate. I truffatori utilizzano frequentemente questi metodi per tentare di ottenere informazioni personali o finanziarie. È sempre meglio evitare di cliccare su link o scansionare codici inviati tramite canali non ufficiali. Questo soprattutto quando il messaggio in questione contiene richieste urgenti o allarmanti.
Implementando queste misure di sicurezza, è possibile ridurre significativamente il rischio di cadere vittima di quishing. La protezione contro questo tipo di truffa richiede attenzione, consapevolezza e l’adozione di tecnologie di sicurezza appropriate.
Il futuro del quishing si prospetta sempre più complesso e sofisticato. Con l’evoluzione della tecnologia, i truffatori stanno perfezionando le tecniche per rendere i QR code fraudolenti difficili da rilevare. Questa evoluzione potrebbe portare a un aumento degli attacchi che sfuggono ai sistemi di rilevamento tradizionali, esponendo gli utenti a rischi maggiori.
Inoltre, si prevede un’integrazione del quishing con altre forme di attacco informatico. I truffatori potrebbero combinare il quishing con tecniche di phishing, smishing e social engineering, rendendo l’attacco ancora più insidioso. Un utente potrebbe ricevere un’email contenente un QR code fraudolento, seguito da messaggi su social media che lo inducano ulteriormente a compiere azioni rischiose. Questo approccio multicanale potrebbe confondere le vittime e rendere l’attacco difficile da individuare prima che sia troppo tardi.
I settori più vulnerabili al quishing, come la finanza e la sanità, continueranno a essere obiettivi principali. I truffatori potrebbero utilizzare il quishing per rubare dati sensibili, come informazioni bancarie o mediche. In particolare, nel contesto delle criptovalute, i QR code fraudolenti potrebbero indirizzare le vittime verso portafogli digitali falsi, sfruttando la natura anonima delle transazioni per perpetuare truffe su larga scala. La crescente automazione degli attacchi consentirà ai criminali di colpire un numero sempre maggiore di utenti in tempi rapidi.
Noi, cerchiamo di non farci trovare impreparati!