Redazione RHC : 24 Gennaio 2023 13:19
Spesso parliamo di hacker, ma quali sono gli hacker famosi mai esistiti?
Da molti ritenuti eccentrici geni e maghi dell’informatica, da altri hanno le sembianze del “diavolo” oppure etichettati banalmente come criminali.
Oggi parleremo dei più grandi black hat Hacker della storia, personaggi schivi, eccentrici, solitari, folli, ossessionati dalla sicurezza informatica, dalla tecnologia informatica, oltre che da una profonda curiosità.
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Curiosità è morale non perfettamente “in linea”, che li hanno visti prendere parte a crimini informatici senza precedenti, e quindi scontarne una successiva pena.
Sicuramente il più famoso è Kevin Mitnik, nome in codice “condor”, definito dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti il “criminale informatico più ricercato nella storia degli Stati Uniti”.
La storia di Kevin Mitnick è così movimentata da essere stata oggetto di ispirazione per molti film quali Track Down e Freedom Downtown.
Dopo aver scontato un anno di prigione per aver violato la rete della Digital Equipment Corporation, venne rilasciato in libertà vigilata per 3 anni, ma verso la fine di quel periodo, violò il sistema di allarme della difesa nazionale e rubò dei segreti aziendali.
Venne condannato per aver hackerato Nokia, Motorola e il Pentagono.
Si dichiarò colpevole di sette accuse di frode, tra cui frodi via cavo, frodi informatiche e intercettazione illegale di comunicazioni via cavo.
Dopo cinque anni di carcere che includevano otto mesi di isolamento, Mitnick venne rilasciato. Tuttavia, il suo talento con i computer lo ha portato ad essere un famoso imprenditore di sicurezza Informatica.
Un’altra mente del crimine informatico fu Gary McKinnon, un hacker accusato nel 2002 di aver condotto “la più grande intrusione informatica su computer appartenenti alla difesa di tutti i tempi”.
Venne accusato infatti di intrusione illecita in ben 97 server militari degli Stati Uniti e della NASA tra il 2001 e nel 2002.
La reti violate includevano NASA, US Army, US Navy, Il dipartimento della difesa e della Forza Aerea degli Stati Uniti, oltre che ad un sistema del Pentagono.
Le stime dichiarano che i costi per la risoluzione dei problemi causati dai malware e dagli abusi da lui perpetrati si possano calcolare tra i 450.000 e i 700.000 dollari.
Ma perché fece tutto questo? Per ottenere solo delle informazioni sugli UFO.
Nel 2012 venne negato dal Regno Unito alla giustizia americana, in quanto affetto dalla Sindrome di Asperger (sindrome molto diffusa tra gli hacker).
McKinnon è oggi considerato una delle più grandi menti informatiche di tutti i tempi.
Uno tra gli hacker più famosi, ma anche il primo minorenne incarcerato per un cyber-crimine all’età di 16 anni fu Jonathan James o meglio conosciuto come c0mrade, della Florida meridionale.
Pensate che aveva solo 15 anni al momento della prima infrazione e a 16 anni alla data della sua condanna.
A parte vari piccoli crimini informatici all’età della scuola, si intromise nei computer della Defense Threat Reduction Agency (DTRA), una divisione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti rubando user e password degli utenti e intercettando i messaggi trasmessi, oltre ad intrufolarsi in 10 computer militari e rubare il codice sorgente della Stazione Spaziale Internazionale della NASA che consentiva di gestire il controllo della temperatura e dell’umidità all’interno dello spazio abitativo.
Jonathan non ebbe una buona fine, venne ritrovato il 18 maggio del 2008 morto suicida sotto la doccia nella sua casa.
Albert Gonzalez invece viene ricordato come il criminale informatico americano specializzato nel furto di carte di credito, accusato della rivendita di oltre 170 milioni di numeri di carte e bancomat tra il 2005 e il 2007 e della più grande frode della storia.
Gonzalez e i suoi complici hanno utilizzato SQL Injection per distribuire backdoor su diversi sistemi aziendali al fine di lanciare attacchi di sniffing dei pacchetti (in particolare, ARP Spoofing ) che gli hanno permesso di rubare dalle reti aziendali interne i dati.
Nelle sue scorribande, si annovera una festa di compleanno nella quale spese 75.000$ oltre alla stizza di dover contare a mano 340.000$ dopo la rottura della sua macchina per il conteggio della valuta.
Gonzalez ebbe tre accuse federali. La prima fu nel 2008 per il caso Dave & Busters, Il secondo è stato nel 2008 in Massachusetts per il caso TJ Maxx e Il terzo nel 2009 nel New Jersey in relazione al caso Heartland Payment. Il 25 marzo 2010 Gonzalez è stato condannato a 20 anni di prigione federale.
Anche l’italia ha avuto un Hacker di spicco, il nostro Nobody, Classe 1973, ovvero Raoul Chiesa, il più famoso hacker italiano che ha iniziato la sua carriera (e passione) nel 1986, a soli 13 anni.
Dopo una serie di eclatanti intrusioni in grandi organizzazioni quali Bankitalia, IBM e AT&T, la sua fama, già vasta nella comunità degli hacker europea si è espansa a livello internazionale.
Ritenuto dagli esperti tra i più dotati ed intelligenti hacker, ha una indiscussa capacità di prevedere le evoluzioni IT/ICT, e le ricadute sociali, economiche e geopolitiche.
Nel corso di 30 anni di carriera, ha preso parte ad OWASP, ISECOM, ONU, NATO, INTERPOL diventando ben preso fonte di ispirazione per le nuove leve.
Si è poi specializzato nella Cyber Threat Intelligence, in metodologie e standardizzazione dei processi.
Oltre questi esempi tra gli hacker che hanno creato maggiori problemi al governo americano, ce ne sono molti altri, come ad esempio Mafia Boy, il genio del DDoS, Vladimir Levin, specializzato in frodi bancarie, Adriano Lamo specializzato in citazioni false, Kevin Poulsen, il più veloce delle linee telefoniche e Max Ray Bulter che rubò 2 milioni di carte di credito.
Sicuramente oggi fare l’hacker (nel senso “etico” del termine), è possibile farlo in tanti modi raggiungendo la notorietà, come ad esempio ha fatto George Hotz, celebre per aver realizzato il primo Jailbreak e il Dongle USB sulla Playstation per installare nuovi firmware, oppure come Joanna Rutkowska (finalmente una donna), che divenne famosa per aver violato il Kernel di Windows Vista con il Blue Pill, oppure come i grandi del passato, quali Richard Greenblatt, che scrisse il primo programma informatico capace di giocare a scacchi sui primi computer al MIT, oppure Steve Russel, che scrisse le prime implementazioni del linguaggio di programmazione LISP (Che creò una vera comunità di hacker al seguito) e l’invenzione del primo videogioco per computer, ovvero Spacewar! nel 1962.
Insomma, fare gli hacker oggi è possibile in tanti modi, anche senza oltrepassare quella soglia di confine “grigia” o “nera” e quindi rimanere nella completa legalità.
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