Stefano Gazzella : 8 Dicembre 2022 08:00
Assoprovider, l’associazione di aziende che svolgono l’attività di Internet Service Provider (ISP), nel corso dell’evento “Pionieri della Rete e della Prossimità” tenutosi a Roma nel mese di novembre ha affrontato le principali sfide e opportunità che si profilano per il settore e i suoi operatori.
Gli interventi che si sono avvicendati hanno riguardato presente, passato e futuro scandagliando continuamente lo stato dell’arte e andando a declinare la tematica principale dell’evento nei vari ambiti della tecnologia, della normativa applicabile e del ruolo che queste realtà hanno assunto e assumeranno sempre più all’interno dei percorsi di trasformazione digitale. Infatti, dal momento che gli ISP sono oramai portatori di servizi essenziali, il regime della responsabilità e del doversi organizzare per far fronte a nuove esigenze di contesto, norme tecniche, rischi di sicurezza cyber e novità normative dovrà necessariamente essere bilanciato da una maggiore attenzione da parte della politica nei loro confronti.
Se l’approccio pionieristico rimarca i connotati di una volontà di proseguire nel sostenere la transizione digitale del Paese talvolta sfidando anche un mercato caratterizzato da oligopoli ed incertezze, molto spesso si accompagna anche ad senso di paura del futuro.
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Paura che viene affrontata con la consapevolezza di dover chiedere – o anche: pretendere – che la politica sia maggiormente attenta e si interessi ad un settore che sta vivendo un momento di profonda difficoltà a causa della crisi energetica.
Il futuro non è però solo incertezza ma anche una continua ricerca di innovazione e sperimentazione come avviene al momento per IoT, Blockchain e Metaverso.
Insomma: pionieri sì, ma anche imprenditori che cercano rassicurazioni sul domani e sono in prima linea nell’adempimento di una serie di obblighi di cooperazione con le autorità e che svolgono funzione di presidio nei confronti di interessi diffusi.
Ad esempio, basti pensare alle casistiche del filtro dei contenuti, delle cc.dd. black list e dei sistemi di parental control.
La prossimità, invece, è quel concetto che va a richiamare una distribuzione capillare sul territorio. «Nel 2021 abbiamo registrato il marchio “Operatori di Prossimità” per meglio identificare il ruolo che abbiamo avuto, che abbiamo e che avremo per combattere il digital divide strutturale e cognitivo» precisa Marcello Cama Vicepresidente di Assoprovider, aggiungendo inoltre che «Con la “prossimità” i clienti non sono codici in un gestionale ma persone e il nostro ruolo è intercettare le necessità e i problemi».
Insomma: vista l’attuale spinta dell’Unione Europea verso la sovranità digitale, è quasi certo che tali operatori potranno assumere un ruolo sempre più fondamentale a tale riguardo. Sempre che, ovviamente, la politica sappia avvantaggiarsi della risorsa strategica che rappresentano.