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Per i VIP di Facebook, regole diverse dai comuni mortali. Lo riporta il WSJ.

Redazione RHC : 15 Settembre 2021 14:49

Sebbene il fondatore del social network, Mark Zuckerberg, abbia dichiarato pubblicamente che Facebook non distingue le élite politiche, culturali e giornalistiche tra i suoi tre miliardi di utenti e che i suoi standard sono gli stessi per tutti, sembrerebbe che questo non sia vero secondo il Wall Street Journal.

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    Come precisa la pubblicazione, il controllo delle anagrafiche di questi utenti viene effettuato da un apposito programma noto come “cross-checking” o XCheck.

    Alcuni utenti sono direttamente inseriti nella whitelist e completamente esenti dalle sanzioni di Facebook (ad esempio, dall’essere bannati), mentre altri sono autorizzati a pubblicare contenuti che violano le regole, previa ulteriore approvazione da parte dei dipendenti di Facebook.

    Gli utenti monitorati da questo programma, senza alcuna sanzione, hanno pubblicato post con dichiarazioni sulla letalità del vaccino contro il coronavirus, sul collegamento di Hillary Clinton con un’organizzazione segreta di pedofili.

    I documenti mostrano che c’erano almeno 5,8 milioni di account XCheck nel 2020. Le linee guida interne sull’accettabilità della convalida incrociata stabiliscono criteri per la whitelist, tra cui “decent press coverage” e “influence or popularity”.

    Il programma si rivolge praticamente a tutti coloro che appaiono regolarmente nei media o che hanno un significativo seguito online, tra cui star del cinema, presentatori di talk show, accademici e blogger di alto livello.

    Il WSJ spiega come si siano verificati scandali su Internet che hanno coinvolto personaggi famosi con l’aiuto delle “eccezioni” di Facebook.

    Così, nel 2019, il calciatore Neymar ha pubblicato foto di una donna nuda che lo accusava di stupro. Il post è stato visualizzato da decine di milioni di utenti prima di essere cancellato da Facebook.

    Altri account nella whitelist hanno ripetutamente pubblicato affermazioni secondo cui i servizi di verifica di Facebook avrebbero potuto agire ma non l’hanno fatto, incluso il danno mortale dei vaccini Covid-19 e una “cospirazione pedofila” che coinvolge Hillary Clinton.

    Facebook ha contattato alcuni di questi VIP che hanno violato la sua politica, dando loro una finestra di “riparazione autonoma” all’interno delle 24 ore per rimuovere i contenuti che violavano le regole, scrive il giornale.

    Il WSJ ha scoperto che questo tipo di verifica è stata introdotto per migliorare la reputazione, dal momento che in passato si erano verificati numerosi incidenti con il blocco illegale di account di personaggi famosi.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.