Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

P2PInfect: La Nuova Minaccia per i Server Redis

Sandro Sana : 26 Giugno 2024 14:47

Negli ultimi mesi, la comunità della sicurezza informatica ha scoperto un nuovo worm noto come P2PInfect che ha iniziato a prendere di mira i server Redis vulnerabili. Questo malware non solo si diffonde rapidamente attraverso una rete peer-to-peer, ma sfrutta anche una vulnerabilità critica per stabilire un controllo persistente sui sistemi infetti. Il worm rappresenta una minaccia significativa sia per i server Linux che Windows, e il suo comportamento sofisticato richiede attenzione immediata da parte degli amministratori di sistema per prevenire possibili compromissioni. Ecco una panoramica dettagliata di come opera P2PInfect e le misure necessarie per mitigare questa minaccia.

Caratteristiche del Worm P2PInfect

P2PInfect è scritto in Rust, un linguaggio che facilita la sua operatività su piattaforme sia Windows che Linux. Il malware sfrutta una vulnerabilità di sandbox escape di Lua (CVE-2022-0543), che consente l’esecuzione di codice remoto sui server Redis vulnerabili. La sua capacità di replicarsi in un ambiente distribuito gli permette di creare una rete peer-to-peer (P2P), eliminando la necessità di un server di controllo centralizzato e rendendo più complesso il tracciamento e l’interruzione delle sue attività​ (SecurityWeek)​​ (SOCRadar® Cyber Intelligence Inc.)​.

Dettagli sulla CVE-2022-0543

CVE-2022-0543 è una vulnerabilità critica che affligge Redis, un database in-memory molto popolare. Questa vulnerabilità è una “sandbox escape” che consente agli attaccanti di eseguire codice arbitrario sul server vulnerabile.

Descrizione della Vulnerabilità

Iscriviti GRATIS alla RHC Conference 2025 (Venerdì 9 maggio 2025)

Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.

Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765


Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

La CVE-2022-0543 è causata da un difetto nella gestione del codice Lua all’interno di Redis. Lua è un linguaggio di scripting leggero utilizzato in Redis per estendere le funzionalità del database. La vulnerabilità si verifica quando un attaccante può sfruttare la sandbox Lua per eseguire comandi non autorizzati sul sistema host. Questo exploit permette l’esecuzione di comandi con i privilegi dell’utente Redis, che spesso è configurato con diritti elevati sul server.

Meccanismo di Attacco

  1. Inserimento di Codice Maligno: L’attaccante inserisce un payload Lua dannoso nel database Redis.
  2. Esecuzione del Payload: Il payload viene eseguito all’interno del contesto della sandbox Lua, ma a causa della vulnerabilità, riesce a superare le restrizioni della sandbox.
  3. Esecuzione di Codice Arbitrario: Una volta evasa la sandbox, l’attaccante può eseguire comandi arbitrari sul server, compreso il download e l’esecuzione di ulteriori malware o la manipolazione dei dati memorizzati.

Impatti

Questa vulnerabilità consente agli attaccanti di prendere il controllo completo del server Redis compromesso, eseguendo qualsiasi comando con i privilegi dell’utente Redis. Questo potrebbe portare a:

  • Furto di dati: Accesso non autorizzato e esfiltrazione dei dati memorizzati.
  • Compromissione del sistema: Installazione di backdoor, rootkit o altri tipi di malware.
  • Interruzione del servizio: Manipolazione o cancellazione dei dati, causando disservizi.

Modalità di Attacco e Persistenza

Una volta compromesso un server Redis, P2PInfect carica un file oggetto condiviso dannoso per ottenere l’accesso alla shell inversa, mantenendo la funzionalità normale del server per evitare sospetti. Il worm utilizza varie tecniche per mantenere il controllo, inclusi aggiornamenti dinamici della configurazione in memoria e meccanismi di persistenza cron per riattivare il payload principale ogni 30 minuti. Inoltre, il malware può sovrascrivere le chiavi SSH autorizzate per prevenire l’accesso legittimo e, se ottiene l’accesso root, modifica le password degli utenti per bloccarli fuori dal sistema​ (SOCRadar® Cyber Intelligence Inc.)​​ (Heimdal Security)​.

Cosa sono i Server Redis

Redis (REmote DIctionary Server) è un database in-memory open source utilizzato come database, cache e broker di messaggi. È noto per le sue alte prestazioni e la sua versatilità, essendo capace di gestire una varietà di strutture dati come stringhe, hash, liste, set e sorted set.

Caratteristiche Principali di Redis

  1. In-Memory Storage: Redis memorizza i dati interamente in memoria, il che permette una velocità di accesso estremamente rapida.
  2. Strutture Dati Avanzate: Supporta vari tipi di dati avanzati come liste, set, hash, bitmap, e HyperLogLog, tra gli altri.
  3. Persistenza: Redis può essere configurato per salvare periodicamente i dati su disco, garantendo la persistenza dei dati anche dopo riavvii del server.
  4. Replica e Alta Disponibilità: Supporta la replica dei dati su più nodi, creando configurazioni master-slave per alta disponibilità e failover automatico.
  5. Supporto per Script Lua: Redis permette l’esecuzione di script Lua per estendere le sue funzionalità e ottimizzare operazioni complesse direttamente all’interno del database.

Utilizzi Comuni di Redis

  • Cache: Utilizzato per memorizzare temporaneamente dati che devono essere rapidamente accessibili.
  • Database NoSQL: Utilizzato come database NoSQL per applicazioni che richiedono alte prestazioni.
  • Broker di Messaggi: Utilizzato per implementare code di messaggi tra diversi componenti di un’applicazione.
  • Session Store: Utilizzato per memorizzare sessioni utente in applicazioni web ad alta scalabilità.

Redis è ampiamente adottato in molti settori grazie alle sue prestazioni elevate e alla sua capacità di scalare orizzontalmente, supportando un gran numero di connessioni simultanee e operazioni al secondo.

Diffusione e Attività Recenti

A partire da agosto 2023, l’attività del botnet P2PInfect ha subito un notevole incremento, con tentativi di accesso iniziale che sono aumentati di 600 volte in settembre. Questo aumento dell’attività è stato accompagnato dall’emergere di nuove varianti del malware, suggerendo un continuo sviluppo da parte degli autori del worm. Le regioni più colpite includono Cina, Stati Uniti, Germania, Singapore, Hong Kong, Regno Unito e Giappone​ (SecurityWeek)​​ (SOCRadar® Cyber Intelligence Inc.)​.

Finalità e Potenziali Rischi

Gli obiettivi finali dei gestori di P2PInfect non sono ancora chiari. Sebbene il worm abbia tentato di scaricare payload per il cryptomining, non è stata rilevata attività di mining effettiva sui dispositivi compromessi. Questo potrebbe indicare che gli operatori stanno ancora testando le fasi finali dell’attacco o che stanno cercando di vendere l’accesso alla rete infetta ad altri cybercriminali​ (SOCRadar® Cyber Intelligence Inc.)​​ (Heimdal Security)​.

Misure di Sicurezza

Per proteggersi da P2PInfect, è essenziale che gli amministratori di server Redis aggiornino le loro istanze con le ultime patch di sicurezza e configurino adeguatamente i firewall per limitare l’accesso ai porti critici. Monitorare costantemente le attività di rete e implementare misure di rilevamento delle intrusioni può aiutare a identificare e mitigare tempestivamente le minacce​ (SecurityWeek)​​ (Heimdal Security)​.

Conclusione

La vulnerabilità CVE-2022-0543 rappresenta una seria minaccia per i server Redis non configurati correttamente o non aggiornati. Sfruttando questa falla, gli attaccanti possono eseguire codice arbitrario e prendere il controllo dei server vulnerabili. Redis, d’altro canto, rimane uno strumento potente e versatile per la gestione dei dati in memoria, essenziale per molte applicazioni moderne. È cruciale che gli amministratori mantengano i loro sistemi aggiornati e seguano le migliori pratiche di sicurezza per mitigare i rischi associati a queste vulnerabilità.

Sandro Sana
Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab e direttore del Red Hot Cyber PodCast. Si occupa d'Information Technology dal 1990 e di Cybersecurity dal 2014 (CEH - CIH - CISSP - CSIRT Manager - CTI Expert), relatore a SMAU 2017 e SMAU 2018, docente SMAU Academy & ITS, membro ISACA.
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

DarkLab intervista HellCat Ransomware! La chiave è “assicurarsi che tutti comprendano la cybersecurity”

Il ransomware HellCat è apparso nella seconda metà del 2024 e ha attirato l’attenzione degli analisti grazie all’umorismo delle sue dichiarazioni pubbliche. Ricordiamo l’...

X/Twitter nel Caos! Un Threat Actors pubblica 2.8 Miliardi di Account Compromessi

Il 28 marzo 2025, un utente del noto forum di cybersecurity BreachForums, con lo pseudonimo ThinkingOne, ha rivelato quello che potrebbe essere il più grande data breach mai registrato nel mondo ...

Signal è abbastanza sicuro per la CIA e per il CISA. Lo è anche per te?

Quando Jeffrey Goldberg dell’Atlantic ha fatto trapelare accidentalmente un messaggio di gruppo privato di alti funzionari statunitensi su un possibile attacco contro gli Houthi nello Yemen, ha...

Addio alle password! La rivoluzione della sicurezza informatica è già iniziata

Ogni mese diventa sempre più evidente: le password non funzionano più. Gli hacker hanno imparato a eludere anche la protezione a due fattori sfruttando sessioni rubate e milioni di dati comp...

Alla scoperta della Pseudonimizzazione: Tra definizione e valore giuridico

La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere a...