Redazione RHC : 6 Agosto 2023 15:33
L’organizzazione internazionale di polizia Interpol ha completato un’operazione globale di due anni, nome in codice Narsil, per chiudere una rete di siti web che traggono profitto dalla distribuzione di materiale pedopornografico (CSAM).
Jürgen Stock, segretario generale dell’Interpol, ha dichiarato: “L’identificazione e la rimozione di questi siti riduce la disponibilità e la potenziale normalizzazione del materiale pedopornografico online e, soprattutto, riduce il rischio di rivittimizzazione di bambini che hanno già subito abusi”.
Dei siti argentini, amministrati da persone poco più che trentenni, hanno “creato, mantenuto e tratto profitti finanziari da siti Web di abusi sessuali su minori e relative campagne pubblicitarie per oltre dieci anni”. Le forze dell’ordine hanno sequestrato quattordici dispositivi elettronici dalle loro case, oltre a contanti e carte di credito. Secondo l’Interpol, l’attività criminale è rimasta impunita per così tanto tempo a causa delle difficoltà tecniche nell’individuare i criminali.
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In Bulgaria, la polizia ha identificato e arrestato un uomo di 34 anni che presumibilmente si guadagnava da vivere gestendo un forum online che consentiva agli utenti di condividere materiale sugli abusi sessuali su minori. È stato arrestato anche un sospetto e l’identificazione degli utenti del forum è in pieno svolgimento.
In Tailandia, un uomo di 45 anni è stato accusato di possedere grandi quantità di materiale pedopornografico e apparentemente di trarne profitto.
In Russia, la polizia ha arrestato due 24enni per aver realizzato e distribuito materiale online raffigurante abusi sessuali su minori. Nelle case dei sospettati sono state trovate apparecchiature informatiche contenenti software specializzato per la creazione e l’amministrazione di siti Web, nonché dischi rigidi rimovibili contenenti materiali CSAM.
Il successo dell’operazione congiunta dell’Interpol ha dimostrato ancora una volta che i crimini commessi nello spazio virtuale non restano impuniti.
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