Redazione RHC : 12 Aprile 2023 14:19
La società OpenAI, che ha realizzato ChatGPT ha annunciato oggi il lancio di un nuovo programma di bug bounty per consentire ai ricercatori di sicurezza registrati di scoprire le vulnerabilità nella sua linea di prodotti e di essere pagati per segnalarli tramite la piattaforma di sicurezza crowdsourcing Bugcrowd.
Come ha rivelato la società, i premi si basano come di consueto sulla gravità e sull’impatto dei bug segnalati e vanno da 200 dollari per difetti di sicurezza di bassa gravità fino a 20.000 dollari per scoperte eccezionali.
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Il tutto è stato veicolato tramite la piattaforma di Bug Bounty “Bug crowd” dove l’azienda riporta quanto segue: “Il programma OpenAI Bug Bounty è un modo per riconoscere e premiare le preziose intuizioni dei ricercatori di sicurezza che contribuiscono a proteggere la nostra tecnologia e la nostra azienda. Ti invitiamo a segnalare vulnerabilità, bug o difetti di sicurezza che scopri nei nostri sistemi. Condividendo le tue scoperte, giocherai un ruolo cruciale nel rendere la nostra tecnologia più sicura per tutti.”
Tuttavia, mentre l‘API (Application Programming Interface) di OpenAI e il suo chatbot di intelligenza artificiale ChatGPT sono bersagli già conclamati nell’ambito dei cacciatori di bug, la società ha chiesto ai ricercatori di segnalare i problemi del modello tramite un modulo separato a meno che non siano problemi di sicurezza.
“I problemi di sicurezza del modello non si adattano bene all’interno di un programma di bug bounty, in quanto non sono bug individuali e discreti che possono essere risolti direttamente. Affrontare questi problemi spesso richiede ricerche sostanziali e un approccio più ampio”, ha affermato OpenAI.
“Per garantire che queste problematiche vengano risolte, si prega di segnalarle utilizzando il modulo appropriato, piuttosto che inviarle tramite il programma bug bounty. Segnalarle nel posto giusto consente ai nostri ricercatori di utilizzare queste segnalazioni per migliorare il modello.”
Altri problemi che non rientrano nell’ambito includono jailbreak e bypass di sicurezza che gli utenti di ChatGPT hanno sfruttato per indurre il chatbot a ignorare le misure di sicurezza implementate dagli ingegneri di OpenAI.
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