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Nuova vulnerabilità zero-day su Paragon Partition Manager che consente attacchi BYOVD

Redazione RHC : 4 Marzo 2025 15:58

Gli aggressori sfruttano una vulnerabilità nel driver Paragon Partition Manager (BioNTdrv.sys) negli attacchi ransomware, utilizzando il driver per aumentare i privilegi ed eseguire codice arbitrario. Secondo CERT/CC , questa vulnerabilità zero-day (CVE-2025-0289) è una delle cinque vulnerabilità scoperte dai ricercatori Microsoft.

“Questi includono problemi relativi alla mappatura arbitraria e alla scrittura della memoria del kernel, alla dereferenziazione del puntatore NULL, all’accesso non sicuro alle risorse del kernel e a una vulnerabilità che consente lo spostamento arbitrario dei dati nella memoria”, ha affermato il CERT/CC in una nota.

Ciò significa che un aggressore con accesso locale a una macchina Windows può sfruttare le vulnerabilità per aumentare i privilegi o causare un diniego di servizio (DoS) sfruttando il fatto che il file BioNTdrv.sys è firmato da Microsoft ed è un driver a livello di kernel. Ciò consente di sfruttare le vulnerabilità per eseguire comandi con gli stessi privilegi del driver, aggirando la protezione.

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    Il problema apre anche la possibilità di attacchi BYOVD (Bring Your Own Vulnerable Driver) sui sistemi in cui Paragon Partition Manager e il driver non sono installati. Ciò consentirà agli aggressori di ottenere privilegi elevati ed eseguire codice dannoso. I ricercatori non hanno specificato quali gruppi di hacker hanno utilizzato specificatamente CVE-2025-0289 come vulnerabilità zero-day.

    L’elenco dei problemi che interessano le versioni 1.3.0 e 1.5.1 di BioNTdrv.sys è il seguente:

    • CVE-2025-0285 è una vulnerabilità di mappatura della memoria arbitraria nel kernel 7.9.1 causata da un errore nella convalida della lunghezza dei dati forniti dall’utente. Gli aggressori possono sfruttare questo problema per ottenere l’escalation dei privilegi;
    • CVE-2025-0286 è una vulnerabilità di scrittura arbitraria nella memoria del kernel nella versione 7.9.1 dovuta a un controllo non corretto della lunghezza dei dati forniti dall’utente. Consente l’esecuzione di codice arbitrario sul computer della vittima;
    • CVE-2025-0287 – Esiste una vulnerabilità di dereferenziazione del puntatore nullo nella versione 7.9.1 dovuta alla mancanza di una struttura MasterLrp valida nel buffer di input. Consente l’esecuzione di codice arbitrario a livello di kernel, consentendo l’escalation dei privilegi;
    • CVE-2025-0288 è una vulnerabilità della memoria del kernel nella versione 7.9.1 correlata alla funzione memmove, che non pulisce l’input dell’utente. Consente di scrivere memoria kernel arbitraria e di aumentare i privilegi;
    • CVE-2025-0289 – Vulnerabilità relativa alla mancanza di convalida del puntatore MappedSystemVa prima del passaggio a HalReturnToFirmware. Consente agli aggressori di compromettere un servizio vulnerabile.

    Paragon Software ha corretto tutte le vulnerabilità nella versione 2.0.0 del driver. Inoltre, la versione vulnerabile del driver è già stata aggiunta alla lista nera di Microsoft .

    Redazione
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