Redazione RHC : 27 Dicembre 2024 09:34
I ricercatori di sicurezza informatica di Akamai hanno identificato una nuova rete botnet basata su Mirai che sta sfruttando attivamente una vulnerabilità legata all’esecuzione di codice in modalità remota nei DVR DigiEver DS-2105 Pro. La vulnerabilità è Zero-day, non le è stato ancora assegnato un CVE e non è stata rilasciata alcuna correzione. Questo fatto rende i dispositivi delle vittime un facile bersaglio per gli hacker.
L’attacco informatico è iniziato in ottobre e ha colpito diversi videoregistratori e router di rete TP-Link dotati di software obsoleto. Una delle vulnerabilità utilizzate nella campagna è stata presentata dal ricercatore TXOne Ta-Lun Yen alla conferenza DefCamp a Bucarest. Secondo lui, il problema riguarda molti dispositivi DVR.
Akamai ha rilevato uno sfruttamento attivo di questa vulnerabilità da metà novembre, anche se le prove indicano che gli attacchi sono iniziati già a settembre. Oltre a DigiEver, la botnet prende di mira le vulnerabilità CVE-2023-1389 nei dispositivi TP-Link e CVE-2018-17532 nei router Teltonika RUT9XX.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La vulnerabilità del dispositivo DigiEver sfrutta un bug nella gestione dell’URI ‘/cgi-bin/cgi_main.cgi’, che non convalida correttamente i dati dell’utente. Ciò consente agli aggressori non autenticati di iniettare in remoto comandi come curl e chmod tramite parametri di richiesta HTTP come il campo ntp.
Gli hacker utilizzano il command injection per scaricare un file dannoso da un server esterno, dopodiché il dispositivo viene connesso alla botnet. I payload vengono aggiunti in Cron per mantenere l’accesso. I dispositivi compromessi vengono utilizzati per sferrare attacchi DDoS o per diffondere ulteriormente la botnet.
La nuova versione di Mirai si distingue per l’utilizzo della crittografia XOR e ChaCha20, nonché per il supporto di più architetture, tra cui x86, ARM e MIPS. Secondo Akamai ciò indica un’evoluzione nel modo in cui operano gli operatori di botnet.
La maggior parte di queste reti utilizza ancora gli algoritmi di crittografia originali del codice sorgente di Mirai. Tuttavia, nuovi metodi come ChaCha20 indicano un aumento del livello di minaccia. Il rapporto Akamai fornisce inoltre indicatori di compromissione (IoC) e regole Yara che aiuteranno a rilevare e bloccare questa minaccia.
Le moderne botnet mostrano una crescente sofisticazione e adattabilità, trasformando ogni vulnerabilità in uno strumento per attacchi su larga scala. Una difesa digitale adeguatamente costruita richiede non solo aggiornamenti tempestivi, ma anche un’analisi proattiva delle minacce.
Il ransomware HellCat è apparso nella seconda metà del 2024 e ha attirato l’attenzione degli analisti grazie all’umorismo delle sue dichiarazioni pubbliche. Ricordiamo l’...
Il 28 marzo 2025, un utente del noto forum di cybersecurity BreachForums, con lo pseudonimo ThinkingOne, ha rivelato quello che potrebbe essere il più grande data breach mai registrato nel mondo ...
Quando Jeffrey Goldberg dell’Atlantic ha fatto trapelare accidentalmente un messaggio di gruppo privato di alti funzionari statunitensi su un possibile attacco contro gli Houthi nello Yemen, ha...
Ogni mese diventa sempre più evidente: le password non funzionano più. Gli hacker hanno imparato a eludere anche la protezione a due fattori sfruttando sessioni rubate e milioni di dati comp...
La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere a...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006