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Muri Digitali: Blocco di Internet e Repressione Digitale in Venezuela

Redazione RHC : 9 Agosto 2024 07:20

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro continua a inasprire il suo governo, utilizzando la tecnologia per reprimere il dissenso e limitare l’accesso alle informazioni. Più di 100 organizzazioni della società civile e attivisti per i diritti umani hanno firmato una lettera aperta in cui annunciano il blocco di 62 mezzi di informazione.

La situazione relativa alla soppressione digitale e alle violazioni dei diritti umani in Venezuela è peggiorata in modo significativo durante e dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio, ampiamente considerate fraudolente.

VEsinFiltro, un’organizzazione che monitora la censura di Internet nel paese, ha riscontrato 12 nuovi casi di blocco dei siti Web dei media e delle organizzazioni per i diritti umani, nonché delle VPN. 

Oltre ai 62 media bloccati, secondo Access Now sono stati messi offline anche i più grandi fornitori di servizi Internet del paese, colpendo 86 domini. Il giorno prima delle elezioni sono stati bloccati anche i siti wikipedia[.]org ed es.wikipedia[.]org.

Casi di blocco di Internet durante la campagna in corso

VEsinFiltro ha inoltre confermato le restrizioni all’accesso al sito web dell’Ufficio Elettorale contenente i dati ufficiali sulle elezioni presidenziali. Il sito non è stato aperto né all’interno né all’esterno del Venezuela.

Secondo alcuni rapporti, dal 2016 la società cinese ZTE fornisce al Venezuela tecnologie di sorveglianza avanzate. Maduro ha anche confermato la presenza di tecnologie di hacking telefonico sviluppate dall’azienda israeliana Cellebrite.

Le autorità venezuelane utilizzano il servizio di messaggistica VenApp di proprietà statale per raccogliere rapporti sui personaggi dell’opposizione. Inoltre, la videosorveglianza e i droni vengono utilizzati attivamente per spiare i cittadini. Il programma di sorveglianza è accompagnato dall’operazione Knock-Knock del governo, che facilita la denuncia e la detenzione arbitraria di attivisti, giornalisti e cittadini comuni.

Secondo Reuters tre gruppi per i diritti umani hanno riferito che le forze di sicurezza hanno molestato e arrestato i manifestanti, compresi minorenni, senza consentire loro di consultare gli avvocati. In totale, secondo Access Now, sono state arrestate più di 2.000 persone, tra cui 20 morti, e almeno 25 persone sono risultate scomparse.

Redazione
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