Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Le Password di 91 Parlamentari Italiani Finiscono nel Dark Web: Coinvolti Anche Siti di Incontri!

Redazione RHC : 24 Ottobre 2024 13:13

Nonostante il clamore suscitato dal furto delle email dello staff di Hillary Clinton nel 2016, che avrebbe dovuto rappresentare un monito, sembra che l’insegnamento non sia stato recepito. infatti usare l’email istituzionale per registrarsi a siti di incontri ancora imperversa nei parlamentari italiani.

Secondo un’indagine condotta dalla Fondazione Proton insieme a Constella Intelligence, le credenziali di accesso, incluse email ufficiali e password, di ben 91 parlamentari italiani sono ora disponibili nel dark web.

73 deputati e 18 senatori hanno utilizzato i propri indirizzi di posta elettronica istituzionali per iscriversi a una varietà di servizi online, tra cui siti di incontri, utilizzando gli account ufficiali della Camera dei Deputati e del Senato. Tuttavia, questi siti sono stati successivamente hackerati, e i dati raccolti dai cybercriminali sono stati esposti nel dark web.

Vuoi diventare un Ethical Hacker?
Non perdere i nostri corsi e scrivi subito su WhatsApp al numero
375 593 1011 per richiedere informazioni dicendo che hai trovato il numero sulle pagine di Red Hot Cyber

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo

Tra le piattaforme violate che hanno contribuito a questa fuga di dati ci sono nomi noti come LinkedIn, Adobe, Dropbox e Dailymotion, oltre a servizi di incontri come Badoo. Il risultato è preoccupante: 195 password, di cui 188 in chiaro, legate a parlamentari italiani, sono ora liberamente accessibili nel dark web. Inoltre, le email istituzionali di questi politici sono state ripetutamente divulgate, con 402 segnalazioni di esposizione dei dati.

Fondazione Proton, dopo aver identificato i politici coinvolti, ha tentato di contattarli per avvertirli della situazione e consigliarli di aggiornare le proprie password e le informazioni di accesso. Tuttavia, sorprendentemente, nessuno dei destinatari ha risposto all’appello, lasciando intatte le credenziali compromesse.

Il rischio di queste violazioni è tutt’altro che teorico. Gli esperti di sicurezza informatica avvertono che, qualora uno dei servizi compromessi contenesse anche informazioni di pagamento, le conseguenze potrebbero includere frodi finanziarie. Inoltre, il furto di identità è un’altra minaccia seria: con le credenziali rubate, un malintenzionato potrebbe facilmente impersonare un parlamentare e accedere a informazioni sensibili o persino utilizzarle per scopi illeciti.

In conclusione, l’uso inappropriato degli account istituzionali espone non solo i singoli parlamentari, ma anche le istituzioni che rappresentano, a rischi considerevoli. Una maggiore consapevolezza sulla sicurezza digitale e l’adozione di pratiche più sicure sono ormai indispensabili per proteggere i dati sensibili e mantenere l’integrità delle istituzioni.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.