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Le gang integrano la code-injection di Citrix NetScaler nei loro strumenti! Ora è un veicolo ransomware molto pericoloso

Chiara Nardini : 31 Agosto 2023 15:12

Il CVE-2023-3519 è un difetto di iniezione di codice di gravità critica (punteggio CVSS: 9,8) in Citrix NetScaler ADC e NetScaler Gateway, scoperto come zero-day attivamente sfruttato a metà luglio 2023.

Il fornitore ha rilasciato prontamente gli aggiornamenti di sicurezza il 18 luglio, ma c’erano prove che i criminali informatici stavano vendendo gli exploit nei mercati underground da almeno il 6 luglio scorso.

Ora gli sviluppi per le relative integrazioni sono state completate e diverse cybergang iniziano ad utilizzare la catena di attacco per i loschi scopi.

Infatti un attore malevolo connesso alla cybergang FIN8 ha iniziato a sfruttare la code-injection integrandola nei suoi strumenti malevoli.

Avevamo riportato che molti sistemi risultavano non protetti. Questo per il cybercrime è una cosa altamente preziosa in quanto soprattutto quando si parla di RCE su entry point perimetrali come il caso di Citrix NetScaler ADC e NetScaler Gateway.

Sophos monitora questa campagna da metà agosto, segnalando che l’autore della minaccia esegue iniezioni di payload, utilizza BlueVPS per individuare malware, distribuisce script PowerShell offuscati e rilascia webshell PHP sui computer delle vittime.

A metà agosto, oltre 31.000 istanze di Citrix NetScaler rimanevano vulnerabili a CVE-2023-3519, più di un mese dopo la disponibilità dell’aggiornamento di sicurezza, offrendo agli autori delle minacce numerose opportunità di attacco.

Sophos X-Ops segnala che un attore di minacce tracciato come “STAC4663” sta sfruttando CVE-2023-3519, che i ricercatori ritengono sia parte della stessa campagna di cui Fox-IT ha riferito all’inizio di questo mese.

Il payload trasportato nei recenti attacchi, che viene iniettato negli eseguibili “wuauclt.exe” o “wmiprvse.exe”, è ancora in fase di analisi. Tuttavia, Sophos ritiene che faccia parte di una catena di attacchi ransomware. Inoltre sembra che ci siano collegamenti anche con il ransomware ALPHV/BlackCat.

Inutile quindi dire di aggiornare le macchine qualora queste non sono state ancora aggiornate.

Che la caccia abbia inizio!

Chiara Nardini
Esperta di Cyber Threat intelligence e di cybersecurity awareness, blogger per passione e ricercatrice di sicurezza informatica. Crede che si possa combattere il cybercrime solo conoscendo le minacce informatiche attraverso una costante attività di "lesson learned" e di divulgazione. Analista di punta per quello che concerne gli incidenti di sicurezza informatica del comparto Italia.