Redazione RHC : 12 Novembre 2024 07:36
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato due procedimenti penali contro gli autori di immagini pornografiche infantili generate tramite tecnologia deepfake. L’agenzia ha annunciato un ampliamento della responsabilità per produttori e distributori di tali contenuti.
James Silver, capo della divisione Cybercrime e violazione della proprietà intellettuale del Dipartimento, ha dichiarato a Reuters che i procedimenti non si limiteranno ai due casi attuali. Silver ha espresso profonda preoccupazione per la crescente normalizzazione dell’uso dell’intelligenza artificiale generativa nella creazione di contenuti pornografici, inclusi quelli che coinvolgono minori, e ha sottolineato l’intento di combattere questo fenomeno.
Tuttavia, il primo caso non ha alleviato le preoccupazioni della comunità giuridica riguardo alla possibilità che le condanne possano essere impugnate.
La NIS2 è complessa da capire?
Non perdere tempo, segui l'anteprima gratuita del corso che stiamo preparando.Accedi quindi alla nostra Academy e segui l'anteprima del corso della durata di 30 minuti per comprendere i contenuti esclusivi che tratteremo nel corso.per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765
Supporta RHC attraverso:
Inoltre, i tribunali non sono ancora pronti a esaminare casi in cui gli imputati utilizzano intelligenza artificiale. In almeno due situazioni, i distributori di tali immagini hanno evitato responsabilità legali o hanno ricevuto accuse significativamente più leggere, sostenendo che le immagini non rappresentassero persone specifiche.
Le forze dell’ordine e le organizzazioni per la protezione dei diritti dei bambini temono che la diffusione di materiali generati dall’intelligenza artificiale possa fungere da maschera per reati di violenza contro minori reali. Il Centro Nazionale per i Bambini Scomparsi e Sfruttati ha registrato una media di circa 450 segnalazioni relative a immagini generate dall’IA coinvolgenti bambini, mentre il numero totale di richieste ricevute supera i 3 milioni, come riportato dal consulente legale Iyota Souras.
Rebecca Portnoff, vicepresidente dell’organizzazione per i diritti umani Thorn, ha avvertito che il problema non può essere considerato esclusivamente come una questione futura, altrimenti rischia di sfuggire al controllo. È fondamentale intervenire su più fronti, influenzando sia gli sviluppatori di sistemi di generazione di immagini sia il sistema delle forze dell’ordine per affrontare questa crescente minaccia.