Redazione RHC : 14 Novembre 2024 15:59
L’FBI, la NSA e le agenzie dell’alleanza di intelligence Five Eyes, che unisce le agenzie di intelligence di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Gran Bretagna, hanno pubblicato un elenco delle 15 vulnerabilità più sfruttate nel 2023. La stragrande maggioranza dei problemi presenti in questo elenco sono ancora sotto attacco attraverso l’utilizzo di exploit 0-day.
“Nel 2023, gli aggressori hanno utilizzato più vulnerabilità zero-day per compromettere le reti aziendali rispetto al 2022, consentendo loro di condurre operazioni informatiche contro obiettivi con priorità più elevata”, scrivono gli autori del documento.
Notano inoltre che la maggior parte delle vulnerabilità 0day più “popolari” nel 2023 sono state inizialmente sfruttate dagli aggressori in attacchi attivi, mentre nel 2022 meno della metà delle vulnerabilità apparteneva a questa categoria.
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Il rapporto evidenzia che 12 delle 15 vulnerabilità del nuovo elenco hanno ricevuto correzioni nel 2023. Ciò significa che gli hacker concentrano i loro attacchi specificatamente sui giorni 0, sfruttando le vulnerabilità quando sono già diventate note, ma non sono ancora presenti delle correzioni.
“L’utilità delle vulnerabilità diminuisce nel tempo man mano che sempre più sistemi vengono aggiornati o sostituiti. Gli aggressori beneficiano sempre meno degli exploit 0-day, grazie agli sforzi internazionali degli esperti di sicurezza informatica per ridurre la durata di sfruttamento di un exploit collegato ad una vulnerabilità 0-day”, affermano le forze dell’ordine.
L’elenco delle vulnerabilità più sfruttate nel 2023 è il seguente:
Il leader nella “classificazione” è stato il bug monitorato con il CVE-2023-3519 in NetScaler ADC/Gateway, che consente l’esecuzione di codice remoto su server senza patch. Ricordiamo che l’anno scorso migliaia di server, compresi quelli appartenenti a organizzazioni di infrastrutture critiche statunitensi, sono stati colpiti da attacchi di hacker con questa vulnerabilità.
Le forze dell’ordine raccomandano alle organizzazioni di tutto il mondo di affrontare immediatamente queste vulnerabilità e di implementare sistemi di gestione delle patch per ridurre al minimo i rischi di potenziali attacchi alle loro reti. Dopotutto, lo sfruttamento dei bug elencati nel rapporto continuerà probabilmente anche nel 2025.