Redazione RHC : 9 Ottobre 2024 08:22
Avete letto bene, nel 2024, ancora assistiamo a fenomeni di questo tipo e da quanto dice l’Europol, non si tratta affatto di fenomeni isolati.
Recentemente Europol ha annunciato un’operazione internazionale su larga scala per identificare i presunti trafficanti e le loro vittime. Il mese scorso, sotto gli auspici del programma EMPACT, si è tenuto un hackathon nella città olandese di Apeldoorn, al quale hanno preso parte esperti provenienti da 27 paesi, tra cui 19 paesi dell’UE, nonché Albania, Brasile, Georgia, Kosovo, Moldavia, Serbia , Ucraina e Regno Unito.
Condotte dalla polizia tedesca e olandese, le indagini sono durate quattro giorni. 76 specialisti hanno raccolto dati sulle tracce digitali della tratta di esseri umani, compresa l’analisi di attività commerciali legittime, social network, criptovalute e piattaforme di gioco.
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Durante l’operazione è stato possibile controllare 252 oggetti, tra cui piattaforme, utenti, posizioni e numeri di telefono. Particolare attenzione è stata prestata a 40 piattaforme online dove potrebbe verificarsi sfruttamento sessuale o lavorativo, nonché traffico di organi. Sono stati identificati 16 sospetti trafficanti e 60 potenziali vittime.
Una delle scoperte più scioccanti è stata una piattaforma underground dove centinaia di criminali offrivano uomini e donne in vendita o in affitto. Il costo di tali servizi variava da 800 a 2.000 dollari l’ora, e i ragazzi e le ragazze “casalinghi” (qualunque cosa ciò significasse) venivano venduti per importi che variavano da 20.000 a 60.000 dollari.
È stato inoltre identificato un nuovo fenomeno: il cosiddetto “pimping digitale”. Due piattaforme online hanno offerto corsi speciali per gli uomini che aspiravano a diventare account manager OnlyFans. Si trattava infatti di insegnare come sfruttare le donne su Internet.
Spesso le vittime di tali campagne sono costrette a lavorare come truffatori digitali. Così, nel dicembre 2023, l’Interpol ha riferito che l’operazione Storm Makers II ha portato all’arresto di 281 persone con l’accusa di tratta di esseri umani, falsificazione di passaporti, corruzione, frode nelle telecomunicazioni e sfruttamento sessuale.
Molte delle 149 vittime identificate sono state ingannate da false pubblicità sui social media per lavori ben retribuiti nel sud-est asiatico. Una volta arrivati, sono stati costretti a lavorare per bande criminali online.
Gli hackathon internazionali come questi, così come le operazioni congiunte delle forze dell’ordine, svolgono un ruolo chiave nella lotta alle moderne forme di tratta di esseri umani. Riunendo esperti provenienti da diversi paesi è possibile identificare e reprimere efficacemente le attività delle reti criminali che utilizzano le tecnologie digitali per sfruttare segmenti vulnerabili della popolazione.
Questa collaborazione non solo aiuta a salvare le vittime, ma aiuta anche a sviluppare nuovi metodi per combattere la criminalità informatica, adattandosi alle tattiche in continua evoluzione degli aggressori. Solo insieme la comunità mondiale può sperare di vincere questa difficile lotta per la dignità e la sicurezza umana.