RHC Dark Lab : 12 Aprile 2025 20:45
La recente scomparsa di Andrea Prospero, avvenuta a Perugia dopo l’ingestione di pasticche di Oxycodone (meglio noto come OxyContin), ha acceso i riflettori su un fenomeno preoccupante che si sta espandendo in silenzio tra i giovani: l’abuso di farmaci oppioidi acquistati illegalmente sul web.
Numerosi servizi di Chi l’ha visto? su Rai Tre hanno acceso i riflettori su questo fenomeno, che purtroppo non rappresenta un caso isolato. La vendita e l’acquisto di sostanze stupefacenti, infatti, fanno parte della storia di Internet sin dai tempi di Silk Road, il primo grande mercato Underground online.
Secondo le ricostruzioni, Andrea aveva ottenuto le pillole attraverso canali di vendita attivi su Telegram, dove gruppi organizzati offrivano farmaci contraffatti o rubati, spesso spacciati come sicuri grazie a false ricette mediche.
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Nelle nostre analisi, abbiamo identificato diversi mercati underground che permettono l’acquisto di grandi quantità di pasticche di OxyContin senza necessità di prescrizione medica, con il pagamento effettuato tramite criptovalute per garantire anonimato e sicurezza nelle transazioni.
Abbiamo approfondito il fenomeno all’interno dei mercati underground criminali per capire quanto sia diventato facile, oggi (ma anche in passato), per chiunque disponga di un computer e di una conoscenza di base delle criptovalute, acquistare sostanze illegali con pochi click.
Purtroppo il DarkWeb e le underground criminali non potranno essere eliminate e non cambieranno mai. Ma sui genitori almeno noi di Red Hot Cyber, abbiamo ancora molte speranze che possano essere informati su questi pericoli della rete e questo articolo è soprattutto per loro.
L’acquisto di droghe su Internet non è un fenomeno recente. Fin dagli albori del cosiddetto “dark web”, le sostanze stupefacenti hanno rappresentato una delle principali merci scambiate attraverso piattaforme clandestine. La storia di questo fenomeno è strettamente legata a quella di Silk Road, il primo grande mercato nero online.
Silk Road nacque nel febbraio del 2011, fondato da Ross Ulbricht, conosciuto con il nickname “Dread Pirate Roberts“. Il sito, accessibile solo attraverso la rete anonima Tor, fu pensato come un vero e proprio “Amazon delle droghe”: un marketplace in cui gli utenti potevano acquistare cannabis, LSD, MDMA, eroina e una vasta gamma di altri stupefacenti, pagando in Bitcoin per garantire l’anonimato.
La piattaforma offriva un sistema di recensioni e feedback sui venditori, creando una parvenza di “fiducia” tra compratori e spacciatori. Gli amministratori di Silk Road fungevano da intermediari per le transazioni, trattenendo una percentuale sulle vendite.
Nonostante i suoi sforzi per restare nascosto, Silk Road venne chiuso nell’ottobre del 2013 dall’FBI, dopo oltre due anni e mezzo di attività. Al momento della sua chiusura, contava più di 13.000 annunci di vendita di droghe.
Oggi, a distanza di oltre un decennio, il commercio di sostanze stupefacenti online è tutt’altro che scomparso. Al contrario, si è evoluto e radicato, con decine di marketplace attivi che operano su modelli simili a quello inaugurato da Silk Road. Acquistare droghe su Internet resta, ancora oggi, uno dei business principali delle underground criminali.
Secondo il World Drug Report 2021 redatto dall’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), il mercato globale delle droghe online ha registrato un incremento vertiginoso negli ultimi anni. Nel 2020, si stimava che i mercati del dark web generassero circa 315 milioni di dollari. Oggi, le notizie più recenti di Europol parlano di un mercato che si avvicina a 1,2 miliardi di dollari, sebbene questi numeri rimangano ancora provvisori e in fase di definizione.
Nonostante il fenomeno sia già noto, abbiamo ritenuto fondamentale verificarne di persona la gravità attuale, esplorando alcuni mercati underground del dark web. Ecco cosa abbiamo constatato:
La situazione è allarmante: decine di canali underground offrono qualsiasi tipologia di farmaco, sfruttando la fragilità e l’ingenuità di ragazzi ed adulti. Tra i ragazzi, diversi fattori spiegano la crescita dell’uso di Oxycodone tra i giovani:
L’Oxycodone non è un farmaco leggero; è un potente analgesico oppioide utilizzato per il trattamento del dolore grave e cronico. A livello terapeutico, viene prescritto principalmente a pazienti che soffrono di dolore intenso, come quelli con tumori o lesioni gravi, e viene somministrato sotto stretto controllo medico per evitare abusi e dipendenze. Non è indicato per il trattamento del dolore lieve o moderato, e il suo uso deve essere attentamente monitorato per prevenire effetti collaterali gravi, inclusa la dipendenza.
L’uso fuori controllo può portare a:
E basta una sola dose sbagliata per trasformare una ricerca di “sballo” in una tragedia irreversibile.
La tragica morte di Andrea deve essere un campanello d’allarme per tutti noi. Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a un fenomeno (seppur conosciuto) che cresce silenziosamente, mettendo a rischio la vita di tanti giovani. È fondamentale intervenire in modo deciso su più fronti: prima di tutto, la cosa principale è la consapevolezza del rischio ed è essenziale informare correttamente i ragazzi da parte dei genitori, sensibilizzandoli sui pericoli legati all’acquisto e all’uso di farmaci come l’Oxycodone, spesso reperibili con estrema facilità online.
È altrettanto importante rendere più difficile l’accesso illegale a questi farmaci, intensificando i controlli sui mercati online e aumentando la sicurezza nelle transazioni digitali. Inoltre, bisogna riconoscere i segnali di abuso fin dai primi segni, in modo da poter intervenire tempestivamente. Infine, è necessario promuovere controlli più serrati su social network e nel dark web, dove spesso si celano traffici illeciti più difficili da sradicare.
Parlarne non basta più: è il momento di agire concretamente per proteggere le vite dei nostri giovani e arginare questo pericolo crescente.
I mercati nel dark web sono da sempre un punto di riferimento per l’acquisto di sostanze stupefacenti a prezzi decisamente modici, con il pagamento effettuato attraverso criptovalute per garantire l’anonimato delle transazioni. Questi mercati, che operano sotto il radar delle forze dell’ordine, permettono agli acquirenti di accedere facilmente a farmaci come l’Oxycodone e altre sostanze pericolose.
Ma l’anonimato della rete onion, abbinato l’utilizzo delle criptovalute, consente sia agli amministratori che ai clienti dei market di operare indisturbati
I prezzi possono variare in base alla quantità acquistata: ad esempio, una singola pasticca può costare circa 15 dollari, mentre è possibile acquistare un blocco di 100 pillole per circa 830 euro. La facilità con cui è possibile accedere a questi farmaci, unita all’anonimato garantito dalle criptovalute e dal dark web, rende il fenomeno particolarmente insidioso e pericoloso, specialmente per i giovani che potrebbero cadere in questa rete di traffico illecito.
I mercati nel dark web non solo permettono l’acquisto diretto di sostanze stupefacenti a prezzi contenuti, ma offrono anche opportunità per coloro che desiderano fare affari illeciti rivendendo le droghe a prezzi maggiorati. Acquistando grosse quantità di farmaci come l’Oxycodone, gli utenti possono successivamente rivenderle su piattaforme come Telegram o attraverso altri canali di commercio illecito, ottenendo profitti sostanziosi.
Questo meccanismo di acquisto e rivendita alimenta un circolo vizioso di traffico di sostanze, dove chi si inserisce nel sistema può moltiplicare il proprio guadagno rivendendo a prezzi più alti, sfruttando la domanda crescente e l’anonimato garantito dalla rete. Questo tipo di attività rende ancora più difficile il controllo del fenomeno e amplifica i rischi associati al traffico di droghe online.
I mercati underground operano in modo simile ai tradizionali e-commerce, ma con l’obiettivo di facilitare il commercio di beni illeciti, come le sostanze stupefacenti. Come nei normali marketplace online, anche in questi ambienti vengono utilizzati sistemi di feedback che permettono agli acquirenti di lasciare recensioni sui venditori, creando un sistema di fiducia che aiuta a garantire la qualità e l’affidabilità delle transazioni.
Inoltre, molti di questi mercati fanno uso del meccanismo dell’escrow (escussione), un sistema di protezione delle transazioni che consente di “congelare” il pagamento fino a quando l’acquirente non conferma di aver ricevuto correttamente il prodotto. In altre parole, l’escrow agisce come una terza parte neutrale, trattenendo i fondi fino a quando non vengono soddisfatti tutti i termini dell’accordo, riducendo il rischio di frodi sia per gli acquirenti che per i venditori. Questo sistema di garanzia contribuisce a rendere questi mercati più sicuri e attraenti per chiunque sia coinvolto nel traffico illecito online.
Su Telegram, il dark web assume la forma di un vero e proprio Far West. Come più volte documentato dalla trasmissione Chi l’ha visto? esistono numerosi canali dedicati esclusivamente alla vendita di questo potente farmaco.
Inoltre, moltissimi piccoli rivenditori pubblicano regolarmente annunci con immagini dei farmaci in vendita, accompagnati da richieste di contatto per concludere la transazione. Questa modalità di vendita diretta e decentralizzata rende ancora più difficile il controllo di queste attività illecite, sfruttando la sicurezza e l’anonimato garantiti dalla piattaforma.
Anche nel clear web, cioè quella parte visibile di Internet, esistono canali sui social network che fanno riferimento a mercati underground, come quelli su Telegram, dove è possibile richiedere informazioni per l’acquisto di droghe.
Questi canali fungono da ponte tra la superficie di Internet e i circuiti illeciti underground del dark web, alla portata di 5 click, che permettono di entrare in contatto con rivenditori di sostanze stupefacenti.
Ciò significa che anche attraverso i social network più comuni, come Instagram, Facebook o Twitter, è possibile indirizzare le persone verso canali underground, facilitando così l’accesso al traffico illecito e ai mercati di droga nascosti.
Questo meccanismo rende ancora più insidiosa la possibilità di entrare in contatto con queste reti, sfruttando la diffusa presenza sui social per mascherare l’illegalità.
Il caso della tragica morte di Andrea Prospero ha riportato sotto i riflettori una realtà che da anni cresce silenziosamente: l’accesso illegale a farmaci potenti e a basso costo come l’Oxycodone è più semplice di quanto si pensi. Il fenomeno non è nuovo: dal tempo di Silk Road, i mercati underground hanno offerto un canale diretto per l’acquisto di sostanze stupefacenti, e ancora oggi, il traffico di droghe online rappresenta uno dei principali business illeciti a livello globale.
La situazione è aggravata dalla diffusione capillare su Telegram e, indirettamente, anche dal clear web, dove canali e profili social fungono da vetrina per indirizzare gli utenti verso i circuiti sotterranei. I mercati underground funzionano ormai come veri e propri e-commerce illegali, con sistemi di feedback, pagamenti in criptovalute e l’uso dell’escrow per garantire transazioni “sicure” agli acquirenti.
È evidente che l’Oxycodone, un farmaco estremamente potente destinato a casi clinici gravi come pazienti oncologici o persone con dolori cronici severi, sia ormai divenuto merce di consumo tra i più giovani, attratti da un’illusoria facilità d’accesso e dall’idea di una droga “sicura” perché di origine farmaceutica.
L’accesso a queste sostanze sta alimentando un mercato sommerso che non solo mette a rischio la salute pubblica, ma contribuisce anche al sostentamento di circuiti criminali sempre più organizzati e difficili da tracciare.
Non possiamo restare in silenzio. È urgente:
La morte di Andrea non deve essere solo una notizia di cronaca: deve diventare un punto di svolta per una presa di coscienza collettiva, soprattutto verso i genitori dei più giovani.
Parlarne non basta più: è il momento di agire.
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