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La nuova voce AI di Apple per gli audiolibri sembra un essere umano

Alessia Tomaselli : 31 Gennaio 2023 07:04

Apple ha sviluppato una nuova funzione all’interno della sua app Apple Books: i narratori AI. Oltre alla possibilità di far narrare gli audiolibri a persone reali, l’app offre ora anche la possibilità di farsi leggere i libri da voci digitali che sembrano narratori umani.

Addio ai doppiatori che leggono e recitano il libro, dunque. Possiamo dare il benvenuto a due nuove voci artificiali che puntano ad imitare quella umana.

Secondo la nota azienda statunitense, infatti, le voci digitali sarebbero estremamente naturali, grazie al fatto che i narratori artificiali sono stati “addestrati” studiando la voce del narratore umano.


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Così come per Siri, anche per Apple esiste la possibilità di scegliere fra una voce maschile, il cui nome è Jackson, e una femminile, Madison.

Che cos’è esattamente l’intelligenza artificiale (AI)?

L’IA è la simulazione da parte dei sistemi informatici dei processi di intelligenza umana che includono l’apprendimento, il ragionamento e l’autocorrezione. Le tecnologie AI vengono sviluppate e utilizzate in vari ambiti, tra cui l’elaborazione del linguaggio naturale, come sta facendo Apple.

Perché Apple utilizza le voci AI per la narrazione?

Solitamente gli audiolibri vengono utilizzati per rendere digitali i romanzi più importanti e noti o case editrici molto grandi che hanno il budget per realizzarli. Apple ha deciso di fare questo passo per dare ai libri di editori più piccoli o meno noti la possibilità di essere narrati sulla piattaforma.

Negli ultimi mesi l’azienda ha contattato gli editori indipendenti offrendo loro la possibilità di far leggere i propri audiolibri ai narratori AI. L’accordo prevedeva che l’azienda si facesse carico del costo delle registrazioni digitali e pagasse agli autori delle percentuali sulle vendite. Date queste condizioni, alcuni editori hanno accettato.

Con l’aggiunta di questa nuova funzione, un maggior numero di editori avrà l’opportunità di far conoscere i propri libri. Inoltre, i lettori avranno accesso a una maggiore quantità di contenuti.

Ci sono nati negativi nell’utilizzare narratori AI?

La prima e probabilmente più importante argomentazione contro la narrazione assistita è che alcuni temono che questa possa eliminare l’uso dei narratori umani. La narrazione di audiolibri è diventata un’industria enorme per gli artisti e gli attori di VoiceOver, soprattutto dopo l’inizio della pandemia.

Tuttavia, poiché creare un audiolibro con un narratore umano costa molto di più e richiede più tempo, Apple e altre grandi aziende tecnologiche potrebbero scegliere di iniziare a utilizzare l’intelligenza artificiale.

Dipenderà soprattutto da come i lettori reagiranno alla voce generata dall’intelligenza artificiale, poiché molte persone potrebbero ancora preferire un narratore umano.

L’altra argomentazione che viene avanzata è quella di avere di un minore controllo della qualità.

È lecito pensare che i libri che vengono registrati anche come audiolibri siano probabilmente tra i migliori in circolazione, considerando il tempo e il denaro necessari per realizzarli.

Tuttavia, con l’uso della narrazione AI, tutto quel tempo e quel denaro non sono più un problema: qualsiasi libro (bello o brutto che sia) può essere trasformato in un audiolibro.

Questa rappresenta un’opportunità da non lasciarsi scappare per gli editori che vogliono far uscire i loro libri e non hanno i mezzi per farlo. Tuttavia, il fatto che venga realizzato un audiolibro di un’opera letteraria non costituirebbe più una garanzia di una buona qualità del libro.

Quali sono invece gli aspetti positivi di questa scelta?

Oltre al fatto di poter “dare voce” agli editori meno conosciuti sulla piattaforma, lo sviluppo di questa particolare forma di Intelligenza Artificiale potrebbe superare quello che è uno dei processi più lunghi e costosi del creare un audiolibro: il doppiaggio.

Per arrivare alla produzione di un audiolibro un doppiatore deve lavorare per diverse settimane. Inoltre il suo costo può arrivare a decine di migliaia di euro. Le voci ricreate digitalmente potrebbero dunque rappresentare un notevole passo avanti, a patto di riuscire a sviluppare delle buone doti recitative e ad eliminare la sensazione di piattezza e mancanza di enfasi nel racconto che spesso caratterizza le voci digitali.

Alessia Tomaselli
Laureata in Mediazione Linguistica per le lingue inglese e spagnolo, attualmente lavora come copywriter presso s-mart.biz, società leader nella sicurezza informatica.

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