Redazione RHC : 9 Luglio 2021 09:00
La botnet Mirai, da quando è apparsa sulla scena nel 2016, è stata collegata a una serie di attacchi DDoS su larga scala, incluso uno contro il provider di servizi DNS Dyn nell’ottobre 2016, che ha causato l’inaccessibilità delle principali piattaforme e servizi Internet agli utenti in Europa e Nord America.
Da allora, numerose varianti di Mirai sono apparse nel panorama delle minacce, in parte a causa della disponibilità del suo codice sorgente su Internet.
I ricercatori di sicurezza informatica hanno rivelato i dettagli di una nuova botnet ispirata a Mirai chiamata “mirai_ptea” che sfrutta una vulnerabilità zeroday nei videoregistratori digitali (DVR) forniti da KGUARD per propagare ed eseguire attacchi DDoS (Distributed Denial-of-Service).
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato.
Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Non perdere i nostri corsi e scrivi subito su WhatsApp al numero
379 163 8765
per richiedere informazioni
"
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La società di sicurezza cinese Netlab 360 ha isolato la falla, prima di aver rilevato tentativi di sfruttamento attivi da parte della botnet il 22 giugno 2021
I ricercatori hanno affermato che il firmware del DVR KGUARD aveva un codice vulnerabile prima del 2017 che consentiva l’esecuzione remota di comandi di sistema senza autenticazione.
Oltre a utilizzare Tor Proxy per comunicare con il server di comando e controllo (C2), un’analisi del campione di mirai_ptea ha rivelato un’ampia crittografia di tutte le informazioni, che vengono decodificate per stabilire una connessione con il server C2 e recuperare i comandi di attacco per l’esecuzione, incluso il lancio di attacchi DDoS.
Almeno circa 3.000 dispositivi esposti online sono suscettibili a questa vulnerabilità.
Copyright @ 2003 – 2024 RED HOT CYBER
PIVA 16821691009