Redazione RHC : 16 Novembre 2024 09:26
Apple ha introdotto una nuova funzionalità di riavvio automatico in caso di inattività in iOS 18 che riavvia l’iPhone se non viene sbloccato entro 72 ore. Lo hanno riferito i ricercatori di sicurezza informatica.
È stato recentemente riferito che le forze dell’ordine e gli esperti di medicina legale digitale hanno dovuto affrontare il problema del riavvio degli iPhone in circostanze misteriose, che hanno reso difficile l’accesso ai dati sui dispositivi. Successivamente si è scoperto che la funzione di riavvio automatico quando inattiva in iOS 18 viene attivata dopo un certo tempo.
Recentemente la ricercatrice Jiska Klassen ha pubblicato un video che conferma la funzionalità. Il video mostra che l’iPhone si riavvia automaticamente se non viene sbloccato per 72 ore.
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La conferma di queste informazioni è arrivata anche da Magnet Forensics, che sviluppa strumenti forensi per l’estrazione di dati da iPhone e Android, come GrayKey. Gli specialisti dell’azienda hanno confermato che il timer per il riavvio automatico è effettivamente impostato su 72 ore.
Come spiega Klassen, la nuova funzionalità migliora la sicurezza del dispositivo bloccando le chiavi di crittografia in uno speciale chip Secure Enclave. Ciò rende difficile l’utilizzo di strumenti legacy per accedere ai dati anche se gli aggressori lasciano il dispositivo in funzione. Tuttavia, nonostante ciò, 3 giorni sono un tempo sufficiente affinché gli esperti forensi possano adottare le misure necessarie per accedere ai dati, a condizione che agiscano rapidamente e in modo coordinato.
La sicurezza dell’iPhone è influenzata da due diversi stati del dispositivo: “prima del primo sblocco” ( BFU ) e “dopo il primo sblocco” ( AFU ). Nello stato BFU, tutti i dati sull’iPhone sono completamente crittografati e sono accessibili solo se si conosce il passcode. Nello stato AFU, alcuni dati rimangono non crittografati, il che può facilitarne l’estrazione utilizzando strumenti forensi, anche se il telefono è bloccato. Apple ha rifiutato di commentare queste informazioni.
Ricordiamo che nell’aprile 2024, la società di analisi forense mobile Cellebrite ha dovuto affrontare un problema: una parte significativa dei moderni iPhone si è rivelata inaccessibile ai suoi strumenti di hacking.
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