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Infrastrutture critiche: Server SCADA, PLC, UPS sono i punti deboli delle imprese manifatturiere, dell’energia e dei trasporti

Redazione RHC : 3 Luglio 2023 07:44

La società di monitoraggio e sicurezza Armis ha pubblicato un nuovo rapporto che riporta i dispositivi più pericolosi che minacciano le infrastrutture critiche. In particolare, lo studio si è concentrato sulle imprese manifatturiere, dell’energia e dei trasporti.

Gli esperti sono giunti alla conclusione che il rischio maggiore per queste industrie sono i dispositivi della Operational Technology (OT) e dei sistemi di controllo industriale (ICS): workstation, server SCADA, server di automazione, archivi e controllori logici programmabili (PLC).

L’Operational Technology è un termine utilizzato per descrivere il sistema tecnologico utilizzato per gestire e controllare le operazioni e i processi fisici in settori come l’energia, l’automazione industriale, i trasporti, le infrastrutture critiche e altre industrie simili.

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Di tutti i dispositivi, le workstation hanno subito il maggior numero di tentativi di attacco nel settore negli ultimi 2 mesi, seguite dai server SCADA. Le statistiche mostrano che il 56% delle workstation ha almeno una vulnerabilità critica senza patch e il 16% è esposto a vulnerabilità sfruttate frequentemente che hanno più di 18 mesi.

Armis ha notato che i dispositivi vulnerabili sono abbastanza comuni nei sistemi ICS, quindi i professionisti devono vedere quali risorse si trovano sulla loro rete, oltre a disporre di ulteriori informazioni su ciò che questi dispositivi stanno effettivamente facendo.

I dati contestuali consentiranno ai team di determinare il rischio che ogni dispositivo rappresenta per l’ambiente OT in modo che gli esperti possano dare la priorità alla mitigazione e ridurre rapidamente la superficie di attacco, affermano gli esperti.

Lo studio evidenzia anche le vulnerabilità dei gruppi di continuità (UPS). Ad esempio, il 60% degli UPS presenta almeno una vulnerabilità critica senza patch che potrebbe potenzialmente consentire agli aggressori di causare danni fisici. Inoltre, il 41% dei PLC ha almeno una vulnerabilità critica senza patch che rappresenta una minaccia per le operazioni di grandi dimensioni.

Lo studio indica inoltre che molti altri dispositivi, tra cui lettori di codici a barre, interruttori industriali, telecamere IP e stampanti, sono a rischio a causa di vulnerabilità pubblicate prima del gennaio 2022.

Secondo Armis, la collaborazione tra i sistemi OT e i team IT è fondamentale per affrontare le vulnerabilità. La collaborazione tra i reparti può contribuire a semplificare la gestione dei processi e delle risorse, oltre a migliorare la conformità e la sicurezza dei dati.

Redazione
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