Redazione RHC : 4 Ottobre 2023 07:25
La società di sicurezza informatica Cyfirma ha scoperto una pericolosa vulnerabilità RCE (Remote Code Execution) in Apache NiFi, il cui sfruttamento può portare ad accessi non autorizzati e al furto di dati.
Apache NiFi è uno strumento di integrazione e automazione dei dati open source utilizzato per l’elaborazione e la distribuzione dei dati. Cyfirma ha identificato circa 2.700 istanze di Apache NiFi disponibili su Internet di proprietà di organizzazioni di vari settori, tra cui finanza, governo, sanità, telecomunicazioni e altri.
La vulnerabilità CVE-2023-34468 (valutata con lo score CVSS 8.8) è stata risolta nel giugno 2023. Il bug potrebbe essere sfruttato da un utente malintenzionato autenticato per configurare l’URL di un database con un driver H2 che consenta l’esecuzione di codice personalizzato.
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Il problema si verifica perché alcuni servizi NiFi supportano l’accesso personalizzato al database tramite JDBC e perché è possibile inserire qualsiasi stringa quando si imposta l’URL di connessione.
Tali meccanismi consentono a un utente malintenzionato di creare stringhe di connessione per un database Java incorporato comunemente utilizzato in Apache NiFi.
JDBC (Java Database Connectivity) è un’API standard per Java che consente alle applicazioni Java di interagire con i database eseguendo query SQL. H2 è un database Java leggero e veloce che può essere eseguito sia in modalità incorporata che server. La relazione tra JDBC e H2 avviene tramite il driver JDBC fornito da H2, che consente agli sviluppatori di eseguire query SQL sul database H2 ed elaborare i risultati utilizzando l’API JDBC.
Cyfirma ha osservato che la vulnerabilità offre a un utente malintenzionato l’opportunità di ottenere accesso non autorizzato ai sistemi, estrarre dati riservati ed eseguire in remoto codice dannoso.
Il bug interessa le versioni NiFi da 0.0.2 a 1.21.0 ed è stato corretto nella versione NiFi 1.22.0 , che disabilita gli URL JDBC H2 nella configurazione predefinita. È stato inoltre riferito che online è stato pubblicato un exploit della vulnerabilità, ma finora non è stato osservato alcuno sfruttamento dannoso della falla.
Tuttavia, nella darknet, gli hacker stanno già discutendo attivamente su come sfruttare il CVE-2023-34468. Da tenere presente che il livello di complessità dell’attacco per questo bug è basso.
Tuttavia, data la gravità e l’impatto del bug e il fatto che è noto che le vulnerabilità di prodotti software simili vengono sfruttate, si consiglia di aggiornare le proprie istanze NiFi e di prestare attenzione a possibili tentativi di sfruttamento.
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