Redazione RHC : 12 Maggio 2020 09:45
Un sondaggio, condotto su750 responsabili e dirigenti IT dalla società #Vanson #Bourne, mostra che le #multinazionali hanno compiuto notevoli sforzi in tal senso ma ancora permangono seri problemi.
Gli intervistati indicano di aver speso $ 70,3 milioni a questo scopo negli ultimi 12 mesi.
Inoltre, l’81% delle aziende ha assunto #talenti, l’85% ha investito nella #formazione dei propri #dipendenti e l’82% si è dotata di #soluzioni aggiuntive per garantire la conformità. Tuttavia, le organizzazioni si considerano ancora #vulnerabili al #rischio di una violazione dei dati, come dimostrano i massicci investimenti nell’assicurazione di responsabilità informatica: l’87% delle aziende ha firmato tali #contratti e l’importo medio è 185 milioni di dollari.
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Gli intervistati sembrano essere consapevoli che il livello di #rischio residuo rimane elevato, nonostante gli sforzi compiuti.
Più di un terzo di essi (37%) indica in particolare una mancanza di #visibilità e #controllo sui propri ambienti IT. Il 94% degli intervistati ha già scoperto workstation o server nella propria organizzazione di cui non era a conoscenza e per il 71% dei CIO interrogati, questo tipo di evento si verifica ogni settimana, anche su base giornaliera.
I motivi?
Mancanza di collaborazione tra i team di sicurezza e produzione (39%), un problema a cui approcci come #DevSecOps possono fornire risposte. Vengono anche menzionati problemi tecnici, come la mancanza di risorse per la gestione (31%) e la presenza di strumenti troppo vecchi per fornire le informazioni necessarie (31%). Gli intervistati hanno anche menzionato il noto fenomeno di #Shadow IT, con l’installazione di #strumenti senza la conoscenza del dipartimento IT (29%).
#redhotcyber #cybersecurity
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