
Gli esperti di Palo Alto Networks hanno scoperto che negli ultimi tempi gli aggressori hanno fatto sempre più ricorso ai cosiddetti “attacchi di scansione”. Tali attacchi vengono avviati da malware per identificare le vulnerabilità nelle reti prese di mira.
Inoltre, la fonte della maggior parte di tali attacchi sono i dispositivi legittimi nelle reti sicure. Come riescono gli hacker criminali ad ingannare gli esperti informatici in modo così astuto?
L’azienda osserva che per condurre scansioni di massa da reti sicure e affidabili, gli hacker prima penetrano in queste reti e le infettano con malware. Solo dopo questi malware, che per principio di funzionamento sono semplici botnet, non effettuano attacchi DoS e non estraggono criptovalute. Ma scansionano in massa Internet alla ricerca di dispositivi vulnerabili ai metodi di compromissione appena scoperti.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
L’utilizzo di un’infrastruttura legittima consente agli hacker di identificare in modo anonimo le vulnerabilità su un’ampia varietà di device, aggirando qualsiasi restrizione geografica.
Come notato, i dispositivi infetti vengono utilizzati per generare un numero molto maggiore di richieste di scansione rispetto a quanto potrebbero fare gli aggressori utilizzando solo le proprie apparecchiature.
Ciò offre agli hacker una più rapida identificazione di un elenco di potenziali obiettivi e una finestra temporale più ampia per sferrare attacchi. Soprattutto contro le grandi aziende che adottano un approccio responsabile alle questioni di sicurezza informatica, eliminando le vulnerabilità il più rapidamente possibile.
Gli esperti hanno notato un volume insolitamente elevato di richieste e l’uso di firme dannose riconoscibili, spesso utilizzate dagli aggressori, come principali segni di attività sospette di tali “scansioni dannose”.
Nell’ambito del monitoraggio del traffico di rete, gli specialisti di Palo Alto Networks hanno identificato nuovi modelli di scansione. Hanno anche rilevato l’utilizzo di URL precedentemente sconosciuti come canali di consegna di malware, che vengono utilizzati anche per il funzionamento dei server di comando e controllo.
L’analisi delle attività dannose mostra che botnet popolari come Mirai stanno attivamente integrando nuove vulnerabilità per diffonderle. Evidenziano la necessità di aggiornare tempestivamente i sistemi di rilevamento e blocco degli attacchi.
Ad esempio, dopo che a gennaio sono state diffuse informazioni sulla presenza di vulnerabilità zero-day nei prodotti Ivanti, si è immediatamente registrato un forte aumento del numero di scansioni, il che indica un crescente interesse dei criminali informatici per le vulnerabilità appena scoperte.
Palo Alto Networks sottolinea che con sistemi di monitoraggio avanzati e una risposta rapida, le organizzazioni possono identificare e neutralizzare queste minacce in modo tempestivo, proteggendo le proprie risorse critiche. La chiave del successo è il miglioramento costante degli strumenti di sicurezza informatica per avere il tempo di preparare le reti ai rischi attuali.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


Solo un anno fa, i medici non potevano dire con certezza se KJ Muldoon sarebbe sopravvissuto al suo primo anno di vita. Oggi sta muovendo i primi passi a casa, con la sua famiglia al suo fianco. Quest...

Una nuova vulnerabilità nei componenti FreeBSD responsabili della configurazione IPv6 consente l’esecuzione remota di codice arbitrario su un dispositivo situato sulla stessa rete locale dell’agg...

Dopo aver approfondito i delicati equilibri che vincolano gli operatori di Cyber Threat Intelligence(CTI) tra il GDPR e il rischio di Ricettazione, è fondamentale rivolgere l’attenzione a chiunque,...

Il mondo della tecnologia è un vero e proprio campo di battaglia, dove i geni del coding sfidano ogni giorno i malintenzionati a colpi di exploit e patch di sicurezza. Ecco perché la recente scopert...

Questa notizia ci arriva dal feed News & Research di Recorded Future (Insikt Group): Check Point Research ha documentato una nuova ondata di attività attribuita al threat actor China-linked Ink D...