Redazione RHC : 24 Marzo 2021 20:33
Internet, simbolo di libertà e luogo di comunicazione globale, dove tutto è permesso, dove non esiste censura. Internet terra di tutti e di nessuno, Internet a portata di bambino.
Per i giovanissimi la rete rappresenta una straordinaria occasione di apprendimento e conoscenza, ma è anche un luogo in cui si possono fare “incontri” non proprio piacevoli.
Internet, paese delle meraviglie per i più piccoli, da cui troppo spesso devono essere difesi.
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Facciamo chiarezza, allora, su uno dei rischi ai quali i minori (e non solo) possono andare incontro: Secondo le statistiche di Digital nel 2021, gli utenti attivi in Italia di ciascuna piattaforma, risultano essere:
Inoltre, Save the Children informa che il 54% dei preadolescenti dai 6 ai 10 anni accede ad internet tramite la connessione domestica, mentre per gli adolescenti dai 15 ai 17 anni la percentuale sale al 94%.
A parte queste caratteristiche “volumetriche”, dobbiamo anche dire che ogni volta che inseriamo i nostri dati personali (foto, chat, opinioni ecc..) su un social, ne perdiamo il controllo e concediamo, quasi sempre in automatico, la licenza di utilizzare il materiale inserito in rete.
Analogamente, quando installiamo le app sui nostri dispositivi mobili a volte ci viene richiesto il permesso di accedere alla nostra rubrica, ai contenuti multimediali pur non avendo nulla a che fare con l’app stessa.
Quindi, tutto ciò che postiamo non solo può essere copiato e manipolato per fini illeciti, ma contribuisce anche a definire una “Impronta” di chi siamo e quali sono le nostre abitudini.
Sempre più spesso sentiamo parlare di grooming. Termine con il quale si fa riferimento al fenomeno di adescamento dei soggetti minorenni.
È una condotta camaleontica che si sviluppa attraverso lunghi procedimenti che possono protrarsi anche per diverso tempo. Gli adescatori, grazie all’apparente liceità della propria condotta, sfuggono facilmente alla poca attenzione poiché i loro comportamenti sembra inoffensivo e sono molteplici le tecniche che i groomer utilizzano per instaurare un contatto con la vittima.
Per evitare questo fenomeno, cito uno stralcio dell’articolo di Save The Children in merito:
Aiutare ragazzi e adolescenti a proteggersi sul web scegliendo con cura chi frequentare online è quindi un compito importante degli adulti che li circondano, a partire da genitori e insegnanti, per tutelarli nella vita reale. Conoscere bene il fenomeno dell’adescamento in rete è un primo passo per raggiungere con successo questo obiettivo.
Le fasi dell’adescamento online sono, come descritto nel sito www.savethechiltren.it:
Per gli adulti, in particolar modo per i genitori, la comunicazione con i ragazzi è il primo strumento per accorgersi che qualcosa non va, ma potrebbe non essere sufficiente.
I ragazzi potrebbero sentirsi troppo colpevoli per aprirsi, o non rendersi conto di essere vittime di un abuso. A questo punto il saper riconoscere la situazione a rischio diventa cruciale.
Ecco alcuni segnali possibili:
Cosa fare in caso di adescamento online di un minore?
Ecco alcuni consigli se sei un adulto e sospetti di trovarti di fronte a un caso di adescamento di minorenni online:
Conosci il pericolo. Cancella il Rischio. Internet, paese delle meraviglie… terra di tutti e di nessuno.