Tali attacchi possono portare a risultati imprevisti o dannosi, dalla semplice apparizione di foto di una persona comune su un sito di celebrità, a gravi violazioni della sicurezza come il phishing e il furto di dati.
Tra i vettori di attacco rilevati:
Prompt Attack : un utente malintenzionato può creare query efficienti che costringono i modelli LLM a eseguire le azioni desiderate. Ad esempio, l’inserimento di un paragrafo invisibile all’utente nel corpo di un’e-mail di phishing scritta dall’intelligenza artificiale potrebbe aggirare la sicurezza dell’e-mail.
Training data extraction : l’attacco mira a ricreare gli esempi di addestramento utilizzati da LLM. Ad esempio, un utente malintenzionato potrebbe estrarre dati personali o password dai dati di addestramento.
Backdooring the modello : un criminale informatico può tentare di modificare di nascosto il comportamento del modello in modo che produca risultati errati quando viene attivato un determinato “trigger”. Ad esempio, un utente malintenzionato può nascondere codice dannoso in un modello o nel relativo output.
Adversarial examples : questi sono input che un utente malintenzionato fornisce a un modello per produrre “output deterministico ma completamente inaspettato”. Ad esempio, un modello può mostrare un’immagine che significa una cosa per l’occhio umano, ma il modello la riconosce come completamente diversa.
Data poisoning : un malintenzionato può manipolare i dati di addestramento del modello per influenzare l’output del modello in base alle sue preferenze. L’attacco può anche rappresentare una minaccia per la supply chain se gli sviluppatori utilizzano l’intelligenza artificiale nello sviluppo del software.
Exfiltration : un utente malintenzionato può copiare il file system di un modello per rubare la proprietà intellettuale al suo interno memorizzata. Il malintenzionato può quindi utilizzare queste informazioni per creare i propri modelli che forniscono funzionalità uniche in attacchi personalizzati.
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Google sottolinea l’importanza di utilizzare metodi tradizionali di sicurezza e red-teaming (Red Team) per garantire la protezione dei sistemi di intelligenza artificiale.
I ricercatori notano inoltre che la combinazione più efficace di questi metodi con competenze nel campo dell’IA crea sistemi di protezione affidabili.
Nel loro rapporto, i ricercatori hanno sottolineato che le attività di red team e le simulazioni di attacco possono svolgere un ruolo fondamentale nella preparazione di ogni organizzazione agli attacchi ai sistemi di intelligenza artificiale.
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