Redazione RHC : 14 Settembre 2022 11:44
Il ricorso di Google contro una sanzione antitrust di 4,34 miliardi di euro inflitta dall’Unione Europea quattro anni fa, dopo che l’autorità di regolamentazione della concorrenza del blocco aveva riscontrato gravi violazioni relative al suo sistema operativo mobile Android, non è andato a buon fine.
Il Tribunale dell’UE ha ampiamente confermato la decisione della Commissione con una sentenza emessa oggi come riportato da un tweet della corte di giustizia europea.
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#EUGeneralCourt conferma ampiamente la decisione di @EU_Commission secondo cui
@Google ha imposto restrizioni illecite ai produttori di @Android dispositivi mobili e agli operatori di rete mobile per consolidare la posizione dominante del proprio motore di ricerca.
L’entità della multa inflitta dall’UE a Google per le violazioni di Android nel luglio 2018 era da record: 5 miliardi di dollari all’epoca e rimane la più alta per la sanzione antitrust dell’UE.
Tuttavia, il Tribunale ha rivisto leggermente al ribasso l’entità dell’ammenda, fissando l’importo finale imposto a Google a 4,125 miliardi di euro (ancora record).
Un portavoce della Corte ha affermato:
“Il Tribunale conferma ampiamente la decisione della Commissione secondo cui Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di rete mobile al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca. Per riflettere meglio la gravità e la durata dell’infrazione, il Tribunale ritiene opportuno tuttavia infliggere a Google un’ammenda di 4,125 miliardi di euro, il cui ragionamento differisce per alcuni aspetti da quello della Commissione”.
I gruppi di consumatori e i rivali di Google si sono affrettati ad accogliere la decisione della Corte.
In una dichiarazione, Monique Goyens, direttore generale del BEUC, l’organizzazione europea dei consumatori, ha definito la sentenza una vittoria “cruciale” per i consumatori:
“La sentenza odierna del Tribunale sulle pratiche di Google in merito ad Android è fondamentale perché conferma che i consumatori europei devono poter scegliere tra motori di ricerca e browser sui loro telefoni e tablet. La sentenza della Corte chiarisce che Google non può abusare della sua forte posizione di mercato per escludere ingiustamente i concorrenti attraverso una complessa e illegale rete di restrizioni e requisiti per i produttori di telefoni. La sentenza contribuirà a garantire che i consumatori possano trarre vantaggio da un ambiente digitale più aperto e innovativo”
ha affermato, aggiungendo: “Le restrizioni di Google hanno danneggiato milioni di consumatori europei privandoli di una vera scelta e innovazione per un decennio. In pratica, molti consumatori europei non avevano alternative all’utilizzo del motore di ricerca di Google e del browser Chrome di Google sui propri dispositivi mobili”
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