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Google Docs analizza i tuoi PDF senza consenso. O meglio così riporta Kevin Bankston

Redazione RHC : 17 Luglio 2024 10:53

Di recente, Kevin Bankston, consulente senior per la governance dell’intelligenza artificiale presso il Center for Democracy and Technology (CDT), ha scoperto che l’assistente Gemini AI di Google ha analizzato automaticamente i suoi documenti aperti in Google Docs senza alcuna autorizzazione.

Kevin ha condiviso la sua storia sui social media, dove ha affermato di aver semplicemente aperto una dichiarazione dei redditi in PDF tramite l’editor di documenti basato su cloud Google Docs e di aver poi ricevuto inaspettatamente un riepilogo delle sue tasse da Gemini. Afferma di non aver chiesto specificatamente a Gemini né di avergli dato il consenso per analizzare i suoi file.

Dopo ulteriori ricerche sul funzionamento dell’assistente AI, Kevin ha notato che il problema si verificava solo con i documenti PDF. Ha teorizzato che aprendo un PDF e facendo clic sul pulsante Gemini, avesse “autorizzato” l’assistente a comparire ogni volta che venivano aperti i file PDF.

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Le reazioni degli utenti al post di Kevin sono state varie. Alcuni hanno espresso preoccupazione per il fatto che i servizi di Google potrebbero essere utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale sui dati degli utenti. Altri hanno criticato Kevin per aver caricato le dichiarazioni dei redditi su Google Docs. E uno dei commentatori ha chiesto se l’aiuto non richiesto di Gemini fosse stato di aiuto, alla quale Kevin ha risposto negativamente.

Da questa spiacevole situazione possiamo concludere che non dovresti aprire documenti personali, soprattutto quelli relativi alle tue finanze e ad altre informazioni sensibili, tramite gli editor cloud.

Certo, c’è la possibilità che lo stesso Kevin abbia commesso un errore lavorando con Gemini, ma non è da escludere che Google possa davvero decidere di analizzare i file degli utenti per personalizzare la propria rete neurale.

Pertanto, dovresti sempre controllare le tue impostazioni sulla privacy ed essere consapevole dei rischi associati all’accesso degli assistenti AI ai dati personali, soprattutto se non vuoi che tali dati diventino di pubblico dominio.

Redazione
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