Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Il gruppo di hacktivisti Italiani “ADHD” rivendica un attacco informatico al corriere SDA. Pubblicato un samples da 100.000 record

Chiara Nardini : 13 Settembre 2023 07:22

Il gruppo di hacktivisti italiani noto con il nome di ADHD ha rivendicato nella notte, sul proprio canale Twitter un nuovo attacco informatico. Da quanto riporta il gruppo, si tratta di un attacco alle infrastrutture IT del corriere SDA, azienda del gruppo Poste Italiane.

Ancora non sappiamo con precisione se tale rivendicazione sia confermata da SDA e se gli addetti del Security Operation Center (SOC) di Poste Italiane si siano accorti dell’intrusione in quanto non è presente alcun comunicato stampa a riguardo sul sito dell’azienda.

La mail inviata da ADHD a RHC

Con una mail inviata alla redazione di RHC, gli hacker del gruppo ADHD anticipa l’attacco il 12/09/2023 alle 22:25 riportando che la falla di sicurezza rilevata sulle infrastrutture IT era all’interno di una form di upload del sito: “siamo partiti da un file upload presso il form di gestione ritiri, e sfruttando una serie di missconfiguration delle policy e dei lateral movement abbiamo avuto accesso all’intero database aziendale riguardante ritiri e spedizioni”.

Vuoi diventare un Ethical Hacker?
Non perdere i nostri corsi e scrivi subito su WhatsApp al numero
375 593 1011  per richiedere informazioni dicendo che hai trovato il numero sulle pagine di Red Hot Cyber

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Inoltre gli hactivisti riportano anche che l’attacco informatico “e’ stato portato avanti da circa metà estate, fino a qualche giorno fa“.

La mail inviata da ADHD alla casella di posta della redazione di RHC

All’interno della mail – e nel successivo post su twitter – il gruppo di hacktivisti riporta anche l’ammontare dei dati esfiltrati dalle infrastrutture dell’azienda ammontano a circa 1.000.000 di occorrenze. Viene riportato che un samples di queste occorrenze – 43.000 per la precisione – verranno caricati nella piattaforma AnonFiles.

“Negli screenshot troverete le print screen che pubblicheremo su Anon file, ossia quello con soli 43.000 utenti, ma se la cosa dovesse riscuotere la giusta attenzione mediatica, e se sda non dovesse ammettere il databreach, siamo pronti a pubblicare tutto il materiale in nostro possesso, e sono certo che più di 1.000.000 di Italiani non ne sarebbero felici“.

Alla fine della mail viene riportato un messaggio che a quanto pare il gruppo vuole diffondere che riporta quanto segue: “Il messaggio che vogliamo lanciare essenzialmente è che bisogna smettere di prendere persone, soprattutto nell’ACN senza esperienza, basandosi solo sul voto di laurea, o sulle capacità di affrontare qualche ctf. Siamo giovani, avremo potuto intraprendere anche noi quel genere di percorso, ma se le cose in Italia nel mondo della cyber non funzionano un motivo c’è, e chi continua a sfruttare questo genere di meccaniche sbagliate per fare carriera è a sua volta parte del problema”.

Parte della mail dove viene riportato il messaggio riportato in precedenza.

I samples diffusi dell’attacco

All’interno del Tweet diffuso su Twitter, viene riportato un link dove è possibile scaricare un samples dei dati. Si tratta di 100.000 occorrenze dove vengono riportate informazioni relative a nomi e cognomi, indirizzi e telefono di persone italiane, anche se il campo email è quasi sempre non completo.

Al momento non sappiamo con precisione se si tratta realmente di dati fuoriusciti dalle infrastrutture IT di SDA. Sicuramente è necessaria una pronta verifica da parte dell’azienda per poter comprendere il reale impatto dell’attività malevola svolta sui sistemi dell’organizzazione.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda che saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

Scopriamo il significato di ADHD

ADHD è l’acronimo di “Attention Deficit Hyperactivity Disorder,” che in italiano si traduce come “Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.” Si tratta di un disturbo neurocomportamentale che colpisce sia i bambini che gli adulti e si caratterizza principalmente per difficoltà nell’attenzione, iperattività e impulsività.

Le persone con ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi su compiti specifici, mantenere l’attenzione su attività prolungate e organizzare il proprio lavoro. Possono anche essere più impulsivi e tendere a comportamenti impulsivi senza pensarci due volte.

Il disturbo può influenzare significativamente la vita quotidiana, l’apprendimento, le relazioni interpersonali e la produttività lavorativa. È importante notare che l’ADHD può variare notevolmente da persona a persona, con differenti livelli di gravità e sintomi.

Il trattamento dell’ADHD può coinvolgere diverse opzioni, tra cui terapia comportamentale, supporto educativo, terapia farmacologica e altre strategie di gestione dei sintomi. Il trattamento appropriato dipenderà dalle specifiche esigenze e circostanze di ciascun individuo.

l’acronimo “ADHD” potrebbe essere stato scelto dal gruppo di hacktivisti per mostrare una possibile mancanza di attenzione e cura da parte degli Addetti IT italiani nel garantire una solida postura di sicurezza informatica. Questo rende le infrastrutture vulnerabili e costantemente esposte alla criminalità informatica.

Chiara Nardini
Esperta di Cyber Threat intelligence e di cybersecurity awareness, blogger per passione e ricercatrice di sicurezza informatica. Crede che si possa combattere il cybercrime solo conoscendo le minacce informatiche attraverso una costante attività di "lesson learned" e di divulgazione. Analista di punta per quello che concerne gli incidenti di sicurezza informatica del comparto Italia.