Luca Galuppi : 16 Gennaio 2025 10:10
Un cambiamento cruciale si avvicina nel panorama tecnologico: Microsoft ha annunciato che il supporto per le applicazioni Office su Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025, la stessa data in cui il sistema operativo raggiungerà il termine del suo ciclo di vita. Questa decisione riguarda non solo Microsoft 365, ma anche le versioni standalone come Office 2021, Office 2019 e persino Office 2016, segnando un passo decisivo verso l’adozione completa di Windows 11.
Dopo il termine del supporto, le applicazioni Office su Windows 10 continueranno a funzionare, ma non riceveranno più aggiornamenti né supporto tecnico. Questo significa che:
Microsoft ha dichiarato: “Raccomandiamo vivamente di passare a Windows 11 per evitare problemi di performance e affidabilità a lungo termine.”
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La sicurezza rappresenta il cuore di questa transizione. I criminali informatici sfruttano sempre più spesso le vulnerabilità zero-day, e l’utilizzo di software su un sistema operativo non supportato aumenta drasticamente il rischio di subire attacchi.
Nonostante l’entusiasmo di Microsoft per il sistema operativo lanciato nell’ottobre 2021, il passaggio a Windows 11 è stato più lento del previsto. Secondo i dati di Statcounter Global, oltre il 62% dei dispositivi Windows a livello globale utilizza ancora Windows 10, mentre Windows 11 copre meno del 35% del mercato.
Uno dei principali ostacoli è rappresentato dal requisito obbligatorio del TPM 2.0 (Trusted Platform Module), introdotto per rafforzare la sicurezza dei dispositivi contro attacchi informatici e manomissioni. Tuttavia, molti utenti considerano questa imposizione “non negoziabile”, al punto da sviluppare strumenti e metodi per aggirare questa limitazione.
Per coloro che non possono o non vogliono effettuare l’aggiornamento a breve, Microsoft ha previsto un’opzione temporanea. Gli utenti di Windows 10 Home potranno accedere agli Extended Security Updates (ESU) per un costo aggiuntivo di 30 dollari, ottenendo così un anno extra di aggiornamenti di sicurezza.
Le aziende e i dispositivi specializzati che utilizzano versioni LTSC o LTSB di Windows 10 potranno beneficiare di supporto prolungato oltre il 2025, garantendo una transizione graduale senza compromettere l’operatività.
La fine del supporto per Office su Windows 10 non è solo un passaggio tecnico, ma un possibile punto di svolta per la sicurezza informatica. Sistemi non aggiornati diventano inevitabilmente terreno fertile per attacchi mirati, come è successo in passato con ransomware come WannaCry, che ha colpito sistemi privi di patch.
La mancanza di aggiornamenti di sicurezza può compromettere gravemente anche la compliance normativa, specialmente per aziende che operano in settori regolamentati. Ad esempio, il mancato rispetto dei requisiti di sicurezza potrebbe portare a sanzioni o perdite di fiducia da parte dei clienti.
Con questa decisione, Microsoft spinge il mercato verso Windows 11, rendendo il 2025 l’anno del grande “refresh” tecnologico. Per utenti e aziende, è il momento di pianificare con attenzione:
Il tempo stringe e la scadenza del 2025 è più vicina di quanto sembri. Rimandare potrebbe significare esporsi a rischi inutili e costi più elevati in futuro. La scelta è chiara: adattarsi o subire le conseguenze.
Ogni mese diventa sempre più evidente: le password non funzionano più. Gli hacker hanno imparato a eludere anche la protezione a due fattori sfruttando sessioni rubate e milioni di dati comp...
La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere a...
Una telefonata da un numero italiano. Una voce registrata che informa circa la ricezione del curriculm vitae e invita a salvare il numero e scrivere su WhatsApp per parlare di un’offerta di lav...
In un’era dominata dalla tecnologia, dove ogni click, ogni dato, ogni interazione digitale è un potenziale campo di battaglia, la cybersecurity è lo scudo digitale, la fortezza immate...
La scorsa settimana, un threat actors di nome ‘rose87168’ ha affermato di aver violato i server Oracle Cloud e di aver iniziato a vendere i presunti dati di autenticazione e le password ...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006