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Esclusivo. RHC parla con Killnet: USA, focolaio d’infezione per il mondo

Carlo Di Pietro : 1 Giugno 2022 15:23

Autore: Carlo Maria di Pietro
Data Pubblicazione: 01/06/2022

RHC precisa che le opinioni espresse dall’intervistatore e dall’intervistato sono esclusivamente a titolo personale. RHC precisa altresì che la sua mission è la cultura della consapevolezza, dell’innovazione e della legalità oltre ogni posizione politica, partitica ed ideologica. Per inviare contenuti al blog, potete scrivere a [email protected]

Il nostro collaboratore Carlo Maria di Pietro ha dialogato per varie ore con H45H13, un hacker al comando di Zаря (Zarya), uno tra i gruppi di hacktivisti più operativi all’interno di KillNet.

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    Dal colloquio informale è scaturita la seguente intervista, espressione personale del pensiero di Carlo e di H45H13, quest’ultimo in formale rappresentanza di KillNet.

    RHC: Numerosi giornalisti italiani affermano che KillNet lavori per il governo russo, praticamente per i servizi. Cosa rispondete?

    H45H13: Assolutamente no. Ovviamente noi non lavoriamo per il governo. Siamo persone normali a cui non piace quello che sta succedendo. I media vogliono dimostrare che nessuno sostiene le azioni della Russia e noi siamo quell’elemento di contraddizione nella loro propaganda, dimostrando il contrario. Noi sosteniamo le azioni della Russia. 

    RHC: So che c’è una guerra in corso con Anonymous Italia. Chi pensi ci sia dietro Anonymous?

    H45H13: No, non siamo in guerra. Se gli rispondessimo, sarebbe un pestaggio da parte nostra. Bloccare il loro account è stato solo uno schiaffetto paterno. E loro, come si addice ai bambini, non capivano cosa stesse accadendo e per cosa.

    RHC: Ci sono donne nella squadra di KillNet?

    H45H13: Non ho informazioni personali sui nostri membri. Anche se lo sapessi, non direi nulla.

    RHC: Ho letto che non attaccherete infrastrutture informatiche di ospedali e sanità. Avete un codice d’onore? Se sì, potreste spiegarcelo meglio?

    H45H13: Ricordo solo una di queste affermazioni da parte nostra. E poi, è stata un’azione per dimostrare che al governo avverso non interessa veramente la vita dei suoi cittadini, l’agenda è molto più importante per loro. Se attaccassimo gli ospedali, prenderemmo di mira le macchine di supporto vitale e i sistemi critici e gli attacchi stessi sarebbero iniziati molto prima del nostro colloquio con te. Abbiamo una certa lista di obiettivi che non attacchiamo. A differenza dell’Occidente, noi abbiamo dei principii.

    RHC: Pensiate sia possibile fermare la guerra? Se è così, come?

    H45H13: Di che tipo di guerra stiamo parlando. Se stiamo parlando della guerra dell’informazione, allora è impossibile vincerla per nessuno dei paesi che vi partecipano. Questo tipo di guerra è sempre stata e sempre sarà. Posso paragonarla ad un’idra: nuove persone si schiereranno dalla parte dei perdenti, ce ne saranno tre volte di più e la guerra continuerà. E così via all’infinito. Probabilmente la Russia ha tanti nemici perché noi abbiamo sempre vinto, hahahaha. Bene, vinciamo anche questa volta 😉

    RHC: Secondo te, la guerra informatica finirà? O è inevitabile adesso?

    H45H13: No. Può sembrare cinico, ma la guerra è un affare redditizio. Se non portasse benefici a qualcuno, allora il guerriero non esisterebbe. Lo stesso vale nel cyberspazio. Questa guerra va avanti da molto tempo, le uniche cosa che sono cambiate sono il contesto e gli slogan: se prima facevano di tutto per ottenere un “bottino”, ora tutto è fatto ugualmente, solo con l’ipocrita aggiunta “per l’Ucraina”.

    RHC: Avete smascherato qualcuno di Anonymous? Se sì, mi dai dettagli?

    H45H13: Sì, li abbiamo esposti e li esponiamo. È stato sorprendentemente semplice. La maggior parte delle volte lo facciamo per noi stessi. E, naturalmente, intendiamo consegnarli alla polizia quando la situazione intorno all’Ucraina si calmerà. A quanto pare, la metà (o anche di più) di loro sono bambini, dai 15 ai 19 anni. Abbiamo diffuso un post inerente solo una volta, pubblicando alcuni dati (foto, città, IP), per vedere come avrebbero reagito gli altri. Ci si aspettava che in qualche modo sarebbero accorsi in aiuto, ma, a quanto pare, nessuno degli “amici” è giunto in soccorso. Hanno definito il giovane smascherato “filorusso” e poi hanno tagliato i ponti. Questo la dice lunga sulla loro comunità.

    RHC: Tu, personalmente, quale Sistema Operativo preferisci?

    H45H13: Dipende dai compiti che devo svolgere. Ovviamente Linux Debian. Windows va meglio per i lavori d’ufficio.

    RHC: Perché avete deciso di attaccare la rete del Governo italiano?

    H45H13: Attacchiamo solo paesi con politiche antirusse e governi che finanziano la guerra in Ucraina. Questo non può essere considerato un aiuto, loro allungano solo la situazione, proprio come una gomma da masticare. Se qualcuno dovesse improvvisamente respingere i nostri attacchi, farebbe bene a riflettere attentamente sulle conseguenze.

    RHC: Pensate che sia positivo che la Russia si isoli da Internet globale rendendo privata la propria rete?

    H45H13: Problema annoso e complesso. I dibattiti su questo argomento vanno avanti da anni. A mio avviso, la Russia dovrebbe isolare importanti strutture infrastrutturali collegandole in una rete locale. Il completo isolamento di Internet russo non è vantaggioso per nessuno.

    RHC: Potreste spiegarci cos’è Паноптикум – Panopticon?

    H45H13: Questo è il nostro progetto. Ancora una volta, purtroppo non posso parlare di Panopticon a causa della sua segretezza.

    RHC: Cosa ne pensi dei valori dell’Occidente?

    H45H13: I veri valori esistevano trent’anni fa, ma ora è un morbo che scimmiotta i valori, il cui scopo è la decomposizione della società, della moralità e dell’adeguatezza. Tutto questo ci è estraneo.

    RHC: Come stanno i vostri fratelli del Donbass e della Crimea? Ci sono attivisti KillNet lì?

    H45H13: I nostri attivisti sono sparsi per tutto il mondo.

    RHC: Cosa ne pensi di Zelensky?

    H45H13: Lo chiamiamo scherzosamente “Zeliboba” (Зелибоба) o “Zelyonka” (Зелёнка). Nessuno lo prende sul serio. È un clown uscito dal circo. La vera domanda è: perché certe persone lo hanno scelto? Qualcuno dice che con il suo arrivo è andata meglio, qualcuno dice che è andata peggio. Penso che con il suo arrivo alcuni hanno avuto l’illusione della libertà, una percezione ingannevole. Invece con lui l’Ucraina sta rotolando nell’abisso.

    RHC: Fonti indipendenti hanno riportato che il principale regista russofobo sia Biden. Perché non attaccate la rete di computer degli Stati Uniti?

    H45H13: Perché non attacchiamo? Attacchiamo, ovviamente. Il fatto è che il cervello dell’America non può essere corretto: stiamo parlando di un focolaio d’infezione. Mentre il resto dei paesi è vittima dell’infezione, loro possono essere curati. Questo è ciò che stiamo facendo.

    RHC: Tu preferisci la vodka o la Coca Cola?

    H45H13: Preferisco i vini della Crimea.

    RHC: Gli attivisti di KillNet hanno già prestato servizio militare?

    H45H13: Come ho già detto, non ho informazioni personali sui nostri membri.

    RHC: Che computer usi per hackerare?

    H45H13: Ognuno ha il suo. Ho assemblato il mio appositamente per questa operazione.

    RHC: Gran parte degli italiani amano i russi e viceversa. Il governo italiano sembra non rappresentare adeguatamente questo sentimento popolare. Cosa possiamo fare insieme per la pace fra i nostri popoli?

    H45H13: Ognuno può esprimere pubblicamente la sua insoddisfazione. Lo dico a te, esprimi la tua contrarietà. Puoi unirti a noi, oppure puoi organizzare raduni di massa. Qualsiasi mezzo (entro limiti ragionevoli) è buono. Ti supporteremo in ogni modo possibile. La forza è nell’unità, siamo con voi.

    RHC: Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. Preferisci verificare la mia traduzione prima della pubblicazione?

    H45H13: Non c’è bisogno, ci fidiamo di te. Ciao.

    Carlo Di Pietro
    Giornalista, libero professionista e ausiliario di P.G. specializzato in gare d’appalto, e-commerce, hardware, software, reti e grafica pubblicitaria. Appassionato di informatica dal 1990, smanettone nei ritagli di tempo.