Redazione RHC : 28 Ottobre 2024 08:36
Il recente attacco di Israele contro l’Iran rappresenta un momento cruciale nello scenario della sicurezza e della difesa globale, fornendo nuove dimensioni e capacità della guerra moderna.
Lo abbiamo già visto in diverse guerre recenti, come il conflitto in Ucraina e nel conflitto con Israele e Iran, che spesso un attacco cyber è un precursore di un attacco reale. In questo caso le Israeli Defense Forces, attraverso un’offensiva senza precedenti, hanno destabilizzato i sistemi di difesa iraniani attraverso un cyber attacco rendendo inoffensiva la risposta militare degli ayatollah ai raid israeliani.
Secondo l’ex generale israeliano Yisrael Ziv, “L’Iran è rimasto completamente impotente mentre Israele ha bombardato le sue basi strategiche come e dove voleva.”
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Questo attacco, preparato con minuziosa precisione, ha avuto inizio con un’operazione di cyber warfare finalizzata a “accecare” la contraerea iraniana, compromettendo le linee di difesa e aprendo la strada a un massiccio raid aereo che ha coinvolto cento velivoli, tra F-35, F-16 e F-15, nelle due ondate principali.
Al momento i dettagli non sono noti e non si sa se si tratti di un classico Cyber Attacco o di Electronic War (da non confondere con un cyber attacco), una forma di guerra che attacca le comunicazioni nello spettro radio. Alcune notizie riportano che Israele abbia colpito i sistemi iraniani (avendone il pieno controllo) con dei potenti malware simili a Stuxnet che giravano nelle infrastrutture IT molti mesi prima. Ma potrebbe anche trattarsi di Electronic War.
L’attacco informatico/elettronico e l’azione aerea combinata, hanno mostrato come Israele, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate, abbia saputo sfruttare l’elemento informatico o elettronico per destabilizzare l’avversario.
Le raffiche di mitragliatrici e i cieli di Teheran solcati dai velivoli israeliani rappresentano l’inequivocabile dimostrazione dell’efficacia di una guerra multidimensionale che unisce intelligenza artificiale, capacità cyber ed elettroniche e forza militare tradizionale.
La Guerra Elettronica (EW) è una strategia avanzata per il controllo dello spettro elettromagnetico, un aspetto cruciale nei moderni conflitti. Include l’uso di tecnologie che interferiscono o manipolano le comunicazioni e i radar nemici per destabilizzarne le capacità operative. Con tecniche di jamming e inganno (deception), si possono neutralizzare droni, missili e altri sistemi guidati a distanza.
Gli obiettivi dell’EW sono sia offensivi che difensivi: bloccare le comunicazioni del nemico e proteggere le proprie. Questo approccio è centrale per mantenere il controllo strategico, soprattutto in ambienti saturi di tecnologie radar e di sorveglianza.
Il dominio sullo spettro elettromagnetico è ora considerato un vantaggio decisivo, poiché il conflitto moderno è spesso determinato dalla capacità di rilevare, disturbare o alterare i segnali nemici senza che essi possano fare lo stesso.
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