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Differenza tra un algoritmo classico ed un software AI

Simone Raponi : 17 Luglio 2023 07:52

Nell’era digitale in cui viviamo, l’intelligenza artificiale (AI) sta guadagnando sempre più attenzione. Ma cosa distingue un algoritmo classico da un software AI?

In questo articolo, esploreremo le differenze tra questi due concetti in modo semplice ed accessibile, anche per coloro che non sono esperti nel campo dell’informatica.

Algoritmo classico

Un algoritmo classico può essere descritto come una serie di istruzioni precise e sequenziali che un computer segue per risolvere un determinato problema. Ad esempio, immaginiamo un algoritmo classico per ordinare una lista di numeri in ordine crescente. Uno dei metodi classici (ma poco efficaci) che studiamo all’università è chiamato “Bubble Sort”, che confronta coppie di elementi adiacenti e ne scambia l’ordine nel caso in cui non siano già ordinati. Questo processo viene ripetuto fino a quando tutti gli elementi della lista sono ordinati. 

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    Gli algoritmi classici sono utilizzati in vari campi, come la matematica, la fisica e la programmazione tradizionale.

    Software AI

    Un software AI si basa sull’intelligenza artificiale, che mira a creare sistemi in grado di apprendere e adattarsi autonomamente. Prendiamo ad esempio il riconoscimento vocale. I software AI come Siri o Google Assistant possono comprendere il linguaggio umano, riconoscere i comandi vocali e fornire risposte adeguate. Questi sistemi utilizzano algoritmi di apprendimento automatico, come le reti neurali, per analizzare i modelli sonori e tradurli in parole e comandi comprensibili.

    Principali differenze tra un algoritmo classico ed un software AI

    Di seguito sono elencate alcune delle differenze più rilevanti tra un algoritmo classico ed un software AI:

    • Adattabilità: un algoritmo classico è statico e deve essere esplicitamente programmato per gestire situazioni specifiche, non può adattarsi o apprendere autonomamente. Al contrario, un software AI è in grado di adattarsi e apprendere dai dati in modo dinamico.

    Esempio: i veicoli autonomi utilizzano un software AI per apprendere dalle esperienze di guida e migliorare le loro capacità di navigazione nel tempo.

    • Decisioni basate sui dati: mentre un algoritmo classico segue in maniera rigorosa le istruzioni fornite, un software AI può analizzare grandi quantità di dati, individuare pattern, e prendere decisioni basate su queste informazioni.

    Esempio: i motori di ricerca utilizzano algoritmi AI per comprendere le query degli utenti, analizzare i contenuti web, e fornire i risultati di ricerca più pertinenti.

    • Complessità dei problemi: gli algoritmi classici sono efficaci per risolvere problemi ben definiti, con regole chiare. Al contrario, un software AI può affrontare problemi complessi che richiedono un’applicazione di logica non lineare. 

    Esempio: un software AI può essere addestrato per riconoscere immagini di animali e distinguere tra diverse specie.

    • Apprendimento: un algoritmo classico non ha la capacità di apprendere autonomamente. D’altra parte, un software AI può essere addestrato su dati di input per migliorare le sue prestazioni ed ottimizzare i risultati.

    Esempio: i sistemi di raccomandazione utilizzano l’apprendimento automatico per imparare dalle preferenze degli utenti e suggerire loro prodotti o contenuti pertinenti.

    In sintesi, gli algoritmi classici e i software AI sono due approcci differenti all’elaborazione dei dati e alla risoluzione dei problemi. Gli algoritmi classici sono statici e seguono istruzioni ben precise, mentre i software AI sono flessibili, adattabili, ed in grado di apprendere autonomamente.

    Conclusioni

    L’intelligenza artificiale sta scuotendo i fondamenti di numerosi settori, ridefinendo completamente il nostro approccio al problem solving, aprendo le porte a soluzioni innovative e ad opportunità che un tempo sembravano appartenere solo alla fantascienza (vedi Asimov, Huxley). Per cogliere appieno l’impatto senza precedenti che l’intelligenza artificiale sta avendo e continuerà ad avere nella nostra vita quotidiana è essenziale rimanere al passo con la rapida evoluzione della tecnologia. Solo così potremo abbracciare pienamente questa rivoluzione che trasformerà la nostra interazione con la tecnologia, aprendo nuovi orizzonti di progresso e spianando la strada a una crescita, per ora, apparentemente senza limiti.

    Simone Raponi
    Esperto in machine learning e sicurezza informatica. Ha un dottorato in Computer Science and Engineering, durante il quale ha sviluppato modelli di intelligenza artificiale per rilevare pattern correlati alla cybersecurity. Durante la sua carriera accademica ha ricevuto diversi riconoscimenti ed ha pubblicato numerosi articoli scientifici divenuti popolari nell'ambito. Ex Machine Learning Scientist alla NATO, attualmente lavora come AI/ML Cybersecurity Engineer per una startup, dove impiega quotidianamente algoritmi di AI per affrontare e risolvere complesse sfide nel campo dell'automazione della sicurezza informatica.