
Redazione RHC : 10 Maggio 2024 11:03
Gli esperti dell’Università di Cambridge hanno espresso preoccupazione per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale che consentono conversazioni testuali e vocali con i defunti. Secondo i ricercatori, tali tecnologie, possono causare danni psicologici e creare l’illusione della presenza dei morti nella vita reale.
Un articolo pubblicato sulla rivista Philosophy and Technology parla dei potenziali pericoli derivanti dall’uso improprio di tali chatbot basati sull’intelligenza artificiale, inclusa la pubblicità clandestina di beni e servizi o la creazione di ansia tra i bambini sostenendo che un genitore deceduto è ancora “con loro”. Inoltre, interagire con i “Griefbots” o “Deadbot” può rappresentare un “onere emotivo schiacciante”.
I ricercatori del Center for the Future of Intelligence di Cambridge hanno proposto di sviluppare protocolli di progettazione specifici per tali piattaforme per impedire l’uso di “deadbot” per scopi irriverenti, come pubblicità o attività sui social media. Insistono inoltre sul fatto che il consenso deve essere ottenuto dalle persone i cui dati vengono utilizzati per creare bot prima che muoiano.
Prova la Demo di Business Log! Adaptive SOC italiano Log management non solo per la grande Azienda, ma una suite di Audit file, controllo USB, asset, sicurezza e un Security Operation Center PERSONALE, che ti riporta tutte le operazioni necessarie al tuo PC per tutelare i tuoi dati e informati in caso di problemi nel tuo ambiente privato o di lavoro.
Scarica ora la Demo di Business Log per 30gg
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Uno degli scenari proposti nell’articolo è una società che crea un bot per aiutare un bambino di otto anni a superare il dolore dopo la morte di sua madre. Il successo iniziale del robot terapeutico alla fine porta alla confusione del bambino a causa delle risposte ambigue dell’IA.
Tomasz Hollanek, coautore dello studio, ha suggerito di introdurre limiti di età per l’uso dei “deadbot” e di fornire “una trasparenza significativa” in modo che gli utenti siano sempre consapevoli che il loro interlocutore è un’intelligenza artificiale. Ciò potrebbe includere avvisi simili a quelli che avvertono di possibili attacchi epilettici durante la visualizzazione dei contenuti.
Infine, i ricercatori sottolineano l’importanza di sviluppare protocolli per consentire l’opt-out dei deathbot, consentendo agli utenti di smettere di interagire con loro, fornendo una chiusura emotiva.
Incoraggiano i team di sviluppo a pensare in anticipo a come mitigare i rischi sociali e psicologici dell’immortalità digitale, poiché la tecnologia è già qui.
Redazione
Il colosso della tecnologia ha annunciato la creazione di un nuovo team di sviluppo per un’intelligenza artificiale “sovrumana” che supererà in accuratezza gli esperti umani nelle diagnosi medi...

Nel 2025, gli utenti fanno ancora molto affidamento sulle password di base per proteggere i propri account. Uno studio di Comparitech, basato sull’analisi di oltre 2 miliardi di password reali trape...

Numerosi apprezzamenti stanno arrivando per Elon Musk, che continua a guidare con destrezza le molteplici attività del suo impero, tra cui Tesla, SpaceX, xAI e Starlink, mantenendo salda la sua posiz...

Tre ex dipendenti di DigitalMint, che hanno indagato sugli incidenti ransomware e negoziato con i gruppi di ransomware, sono accusati di aver hackerato le reti di cinque aziende americane. Secondo il ...

Cisco ha reso noto recentemente di aver scoperto una nuova tipologia di attacco informatico mirato a compromettere i dispositivi che operano con i software Cisco Secure Firewall Adaptive Security Appl...