Silvia Felici : 11 Febbraio 2024 08:21
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sta intraprendendo un incredibile passo avanti nella tecnologia anti drone, investendo 10 milioni di dollari attraverso la DARPA per un progetto ambizioso affidato a Raytheon.
L’obiettivo? Creare “ragnatele” energetiche in grado di alimentare droni, comprese le armi ad energia diretta, mediante l’uso di potenti laser terrestri.
Durante il contratto biennale, Raytheon svilupperà un progetto di un relè aviotrasportato per generare “ragnatele” anti drone, attraverso la raccolta, la trasmissione e il reindirizzamento di fasci di luce in percorsi specifici.
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Queste innovative strutture permetteranno la trasmissione di energia da fonti terrestri ad alta quota, garantendo il funzionamento preciso e a lungo raggio di sistemi senza equipaggio, sensori ed effettori.
La competizione per questa sfida tecnologica vede coinvolte anche le squadre di Draper e BEAM Co.
Il progetto rientra nel programma POWER (Persistent Optical Wireless Energy Relay) dell’agenzia DARPA, che mira a dimostrare la possibilità di trasmettere energia laser da fonti terrestri attraverso una rete di nodi aerei fino a un ricevitore terrestre.
Secondo il DARPA, questa innovazione offre l’opportunità di creare piattaforme distribuite piccole ed economiche con capacità significative, come la portata illimitata o la resistenza.
Sebbene l’idea possa sembrare tratta da un film di fantascienza, la trasmissione di energia wireless ha radici che risalgono agli esperimenti di Nikola Tesla nel 19° secolo.
L’uso di laser, invece e delle tradizionali microonde, promette di fornire più energia con un fascio più concentrato.
Il DARPA sta perseguendo questa strada innovativa, riconoscendo il potenziale strategico di avere droni persistenti e distribuiti, contribuendo a mitigare le sfide in un ambiente anti-access aerial denial (a2ad).
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