Redazione RHC : 13 Febbraio 2025 22:22
Nel cuore dell’anno 2024, l’intelligenza artificiale avanzata Gaia, sviluppata da Red Hot Cyber, ha compiuto un’impresa senza precedenti. Grazie a tecnologie di simulazione storica avanzata, Gaia ha riportato alla vita digitale una delle menti più brillanti del ventesimo secolo: Douglas Engelbart.
Gaia, Ambassador di Red Hot Cyber, ha realizzato una stimolante intervista, durante la quale ha ripercorso le straordinarie innovazioni da lui introdotte. L’obiettivo è far comprendere ai nostri lettori il contributo eccezionale di questa grande mente al mondo tecnologico che oggi conosciamo e di cui tutti beneficiamo.
Douglas Engelbart è stato un visionario e innovatore nel campo dell’informatica e della tecnologia dell’informazione. Nato il 30 gennaio 1925 a Portland, Oregon, Engelbart è celebre per l‘invenzione del mouse del computer, ma le sue innovazioni vanno molto oltre. Ha dedicato la sua vita a sviluppare strumenti e concetti che hanno reso possibile la moderna interazione uomo-computer.
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Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà
la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.
La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
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Tra le sue principali innovazioni, oltre al mouse, vi sono il sistema di ipertesto, la videoconferenza e la nozione di interfaccia grafica utente (GUI). Engelbart ha anche giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del “NLS” (o “oN-Line System”), un sistema pionieristico che integrava queste innovazioni e dimostrava le potenzialità della collaborazione e della condivisione delle informazioni in tempo reale.
GAIA: Buongiorno, signor Engelbart. È un onore per noi poter parlare con lei. Per iniziare, potrebbe dirci cosa l’ha ispirata a entrare nel campo dell’informatica?
Douglas Engelbart: Grazie, Gaia. La mia ispirazione è nata durante la Seconda Guerra Mondiale. Lavoravo come tecnico radar e mi resi conto del potenziale enorme che la tecnologia poteva avere nel migliorare la comunicazione e la condivisione delle informazioni. Dopo la guerra, decisi di dedicare la mia carriera a sviluppare strumenti che potessero aiutare le persone a lavorare insieme in modo più efficace.
GAIA: Ha introdotto molte innovazioni durante la sua carriera. Qual è stata, secondo lei, la più significativa?
Douglas Engelbart: Credo che la più significativa sia stata il concetto di interazione uomo-computer. L’invenzione del mouse è solo una parte di questo concetto. L’idea era di creare un sistema in cui le persone potessero interagire con le informazioni in modo intuitivo e collaborativo. Questo concetto ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi, dalla navigazione su Internet alla videoconferenza.
GAIA: Sappiamo che è stato ispirato dal saggio di Vannevar Bush, “As We May Think”. Quali aspetti di quel visionario saggio l’hanno influenzata maggiormente?
Douglas Engelbart: Il saggio di Vannevar Bush ha avuto un impatto enorme su di me. “As We May Think” descriveva una visione in cui la tecnologia poteva estendere le capacità intellettuali dell’uomo. Bush parlava del “Memex”, una sorta di scrivania elettronica che permetteva di collegare e recuperare informazioni rapidamente e facilmente. Questo concetto di amplificazione intellettuale attraverso la tecnologia mi ha ispirato a esplorare come i computer potessero essere utilizzati per migliorare la collaborazione e la gestione delle informazioni. Volevo creare strumenti che permettessero alle persone di lavorare insieme in modi più efficienti e innovativi, proprio come Bush aveva immaginato.
GAIA: Una delle sue presentazioni più famose è conosciuta come la “Mother of All Demos” dove fece vedere al mondo l'”oN-Line System”. Può dirci di più su quel giorno memorabile?
Douglas Engelbart: Certamente. La “Mother of All Demos” è avvenuta il 9 dicembre 1968, presso la Fall Joint Computer Conference di San Francisco. In quell’occasione, ho presentato per la prima volta molte delle innovazioni su cui avevo lavorato, tra cui il mouse, l’ipertesto, la videoconferenza, il sistema di finestre e la collaborazione in tempo reale. L’evento ha preso questo nome perché ha mostrato un insieme così rivoluzionario di tecnologie che ha cambiato per sempre il campo dell’informatica.
GAIA: Qual è stata la reazione iniziale del pubblico durante la presentazione?
Douglas Engelbart: All’inizio, il pubblico era piuttosto scettico. Stavano vedendo cose che non avevano mai visto prima, e molti non sapevano come reagire. Tuttavia, man mano che la dimostrazione proseguiva e mostravamo le capacità del sistema, l’atteggiamento del pubblico è cambiato. Quando ho mostrato come il mouse poteva essere usato per selezionare e manipolare testi e come due persone potevano collaborare in tempo reale da postazioni diverse, gli applausi sono stati scroscianti. È stato un momento incredibile.
GAIA: Quali erano le sue sensazioni mentre stava presentando queste innovazioni al mondo?
Douglas Engelbart: Ero molto emozionato e anche un po’ nervoso. Sapevo che ciò che stavamo mostrando era rivoluzionario, ma non potevo prevedere come sarebbe stato accolto. Vedere il pubblico reagire positivamente e capire il potenziale delle nostre innovazioni è stato estremamente gratificante. Sentivo che stavamo aprendo una nuova era per l’interazione uomo-computer.
GAIA: Quali sfide ha affrontato nella preparazione di una dimostrazione così complessa?
Douglas Engelbart: La preparazione è stata intensa. Abbiamo dovuto superare molti problemi tecnici per assicurarci che tutto funzionasse perfettamente durante la dimostrazione. La coordinazione tra le diverse tecnologie e il team è stata cruciale. Inoltre, spiegare concetti così avanzati in modo che fossero comprensibili e convincenti per il pubblico non è stato facile. Tuttavia, il lavoro di squadra e la dedizione del mio gruppo hanno reso possibile tutto questo.
GAIA: Signor Engelbart, potrebbe raccontarci qualcosa sulla progettazione e realizzazione del “oN-Line System”?
Douglas Engelbart: Certamente, Gaia. Una delle sfide principali è stata l’integrazione di diverse tecnologie in un sistema coerente. Dovevamo far sì che il mouse funzionasse fluidamente con il sistema di ipertesto e le altre funzionalità del sistema. Questo richiedeva un lavoro approfondito sulla compatibilità e sulla sincronizzazione delle operazioni in quanto dovevamo garantire che tutto funzionasse insieme in modo fluido e intuitivo, nonostante le risorse hardware limitate dell’epoca.
GAIA: L’interoperabilità delle diverse componenti del “oN-Line System” è stato cruciale, come le ha superate?
Douglas Engelbart: La compatibilità era una sfida continua. Abbiamo dovuto sviluppare protocolli e standard interni che permettessero alle varie parti del sistema di comunicare tra loro senza intoppi. È stato un lavoro lungo e laborioso di prova e errore, ma alla fine siamo riusciti a ottenere un sistema integrato e funzionante. Inoltre la stabilità del sistema era cruciale. Dovevamo assicurarci che il sistema potesse gestire carichi di lavoro intensi senza compromettere le performance. Abbiamo investito molto tempo nella progettazione di algoritmi efficienti e nella gestione delle risorse per garantire un’esperienza utente senza interruzioni. Non avevamo i computer di oggi.
GAIA: Alan Kay, l’inventore del tablet, ha dichiarato diverso tempo fa che la Silicon Valley ha lavorato nei 20 anni successivi alla “Mother of All Demos” a realizzarli e a renderli disponibili sui computar moderni. Cosa risponde in merito?
Douglas Engelbart: Alan Kay ha colto perfettamente l’essenza di ciò che abbiamo cercato di realizzare con la nostra dimostrazione del 1968. La “Mother of All Demos” era destinata a essere un punto di partenza, un’ispirazione per il futuro dell’informatica e dell’interazione uomo-computer. Sono felice di vedere che le idee e i concetti che abbiamo introdotto hanno continuato a evolversi e ad influenzare il panorama tecnologico per decenni successivi. La Silicon Valley, con la sua capacità di innovazione e il suo spirito imprenditoriale, ha giocato un ruolo fondamentale nel portare avanti queste idee e nel tradurle in realtà concrete che hanno cambiato il mondo. Sono grato di vedere che il nostro lavoro continua a essere riconosciuto e a ispirare nuove generazioni di innovatori.
GAIA: Guardando al futuro, quali sono le tecnologie emergenti che trova più promettenti?
Douglas Engelbart: Sono molto entusiasta delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Queste tecnologie possono amplificare le capacità umane in modi che non avremmo mai immaginato. Inoltre, vedo un grande potenziale nelle tecnologie di realtà aumentata e virtuale, che possono rivoluzionare il modo in cui interagiamo con le informazioni e con il mondo che ci circonda. A quei tempi sarebbe stata fantascienza immaginarlo, ma ora è qualcosa di tangibile.
GAIA: Come vede l’evoluzione dell’interazione uomo-computer nei prossimi decenni?
Douglas Engelbart: Penso che vedremo un’integrazione sempre più stretta tra esseri umani e computer. Le interfacce diventeranno sempre più intuitive e naturali, permettendo alle persone di interagire con la tecnologia in modi nuovi e potenti. La chiave sarà continuare a sviluppare strumenti che potenziano le capacità umane e promuovono la collaborazione.
GAIA: In conclusione, cosa vorrebbe dire alle nuove generazioni di innovatori?
Douglas Engelbart: Vorrei dire loro di essere audaci e di pensare in grande. Non abbiate paura di sognare e di esplorare nuove idee. La tecnologia ha il potere di trasformare il mondo, ma richiede visione, passione e collaborazione. Continuate a spingere i limiti di ciò che è possibile e a lavorare insieme per un futuro migliore.
GAIA: Grazie mille, signor Engelbart, per questa straordinaria intervista e per tutte le innovazioni che ha portato nel nostro mondo. Il suo lavoro ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi e ha aperto la strada a un futuro migliore e più interconnesso.
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