Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Creeper & Reaper. La storia del primo worm e del primo software antivirus.

Redazione RHC : 27 Giugno 2021 06:30

Non è raro trovare nei videogiochi delle citazioni a delle innovazioni del mondo dell’Information Technology.

Ada Lovelace (il primo programmatore della storia), ha dato il nome al robot di follaut 4, ma anche il famoso Creeper, il mostro di Minecraft, prende il nome dal primo worm informatico della storia, del quale parleremo oggi, con questo articolo.

Ma sempre oggi scopriremo anche Reaper, il software creato per eliminare le infezioni create da Creaper, ritenuto da molti il primo software antivirus della storia.

Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)

Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:

  • Creare Un Sistema Ai Di Visual Object Tracking (Hands on)
  • Social Engineering 2.0: Alla Scoperta Delle Minacce DeepFake
  • Doxing Con Langflow: Stiamo Costruendo La Fine Della Privacy?
  • Come Hackerare Un Sito WordPress (Hands on)
  • Il Cyberbullismo Tra Virtuale E Reale
  • Come Entrare Nel Dark Web In Sicurezza (Hands on)

  • Potete iscrivervi gratuitamente all'evento, che è stato creato per poter ispirare i ragazzi verso la sicurezza informatica e la tecnologia.
    Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765


    Supporta RHC attraverso:


    Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

    Il virus informatico

    La caratteristica più importante di un virus informatico è la sua capacità di auto-replicarsi (in un certo senso ogni programma autoreplicante può essere chiamato virus).

    L’idea di programmi autoreplicanti può essere fatta risalire al 1949, quando il matematico John von Neumann immaginò computer specializzati o automi autoreplicanti, che potevano costruire copie di se stessi e trasmettere la loro programmazione alla loro progenie.


    Il matematico e pioniere dell’informatica John von Neumann

    Se un virus informatico ha la capacità di auto replicarsi su una rete di computer, ad esempio Internet, viene chiamato worm.

    Non è noto chi abbia creato il primo programma autoreplicante al mondo, ma è chiaro che il primo worm al mondo (il cosiddetto Creeper worm) è stato creato dall’ingegnere della BBN Robert (Bob) H. Thomas intorno al 1970.

    La BBN Technology e il PDP-10

    La società BBN Technologies (originariamente Bolt, Beranek e Newman) era un’azienda ad alta tecnologia, con sede a Cambridge, in Massachusetts, che ha svolto un ruolo estremamente importante nello sviluppo delle reti a commutazione di pacchetto (tra cui ARPANET e Internet).

    Un certo numero di noti luminari del computer hanno lavorato alla BBN, tra cui Robert Kahn , JCR Licklider , Marvin Minsky, Ray Tomlinson, ecc. Tra di loro c’era il ricercatore Robert H. (Bob) Thomas, che lavorava in un piccolo gruppo di programmatori che stavano sviluppando un sistema di time sharing chiamato TENEX, che girava su un Digital Equipment Corporation PDP-10.


    Il DEC PDP-10

    Il primo modello del PDP-10 (KA10), aveva una grande configurazione: delle unità disco e stampante, DECtapes e grandi armadi di memoria con nastri a 9 tracce. Appena sopra il pannello di controllo e sotto l’unità DECtape, si trova il lettore/perforatrice di nastri di carta.

    Il worm Creeper

    Chiariamoci, il Creeper non era un vero worm, ma era in realtà un programma sperimentale autoreplicante, non destinato a danneggiare, ma a dimostrare che un programma potesse replicarsi in maniera autonoma.

    Creeper era scritto in assembly PDP-10, girava sul vecchio sistema operativo Tenex (Tenex è il sistema operativo che ha visto i primi programmi di posta elettronica, SNDMSG e READMAIL, oltre all’uso del simbolo “@” sugli indirizzi di posta elettronica), e usava l’ARPANET (predecessore dell’attuale Internet) per infettare altri computer DEC PDP-10 che eseguono il TENEX.

    Creeper, una volta che aveva “infettato” un altro computer, scriveva il seguente messaggio “I’M THE CREEPER : CATCH ME IF YOU CAN”, ovvero “sono il Creeper, prendimi se puoi”.


    Un modulo continuo con la stampa di Creeper

    Il Creeper, subito dopo aver mostrato il messaggio di testo, iniziava a stampare un file (come riportato sopra), ma poi si fermava fino a quando non trovava un altro sistema Tenex, sul quale aprire una nuova connessione, trasferirsi sull’altra macchina e quindi ricominciare tutto da capo. Insomma, ben diverso dagli attuali ransomware, non è vero?

    Il programma raramente si è replicato da solo, piuttosto si è “spostato” da un sistema all’altro, tentando di rimuoversi dai sistemi precedenti mentre si propagava in avanti, quindi Creeper non ha installato più istanze di se stesso su diversi obiettivi e probabilmente è ritornato sulle stesse macchine più di una volta.

    Le tecniche sviluppate in Creeper sono state successivamente utilizzate nel McROSS “Multi-computer Route Oriented Simulation System”, un simulatore di traffico aereo, per consentire a parti della simulazione di muoversi attraverso la rete.

    I danni fatti da Creeper e l’aiuto di Reaper

    Non è chiaro quanti danni (se presenti) il Creeper abbia effettivamente causato. La maggior parte delle fonti afferma che il worm era poco più di un fastidio. Alcune fonti affermano che Creeper si è replicato così tante volte, che ha spiazzato altri programmi, ma l’entità del danno non è specificata. Ad ogni modo, è stato subito rivelato il problema chiave, ovvero il controllo di questi programmi malevoli.

    Il programma Creeper ha portato a ulteriori lavori, inclusa una versione di un collega di Thomas, Ray Tomlinson (l’inventore della posta elettronica), che non solo si è mosso attraverso la rete, ma si è anche replicato.

    Ma per completare questo Creeper “potenziato”, è stato creato il programma Reaper, che si muoveva attraverso la rete, replicandosi, cercando di trovare delle copie di Creeper attive e quindi disconnetterle.

    Quindi, se Creeper è stato il primo worm, allora Reaper è stato il primo software antivirus.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

    Articoli in evidenza

    Ora il Ransomware arriva per posta ordinaria! L’innovazione si firma Bianlian. Scopri i retroscena

    Negli Stati Uniti è stata individuata una nuova frode: i criminali inviano false richieste di riscatto via posta per conto del gruppo BianLian. Le buste indicano che il mittente è “BI...

    Black Basta e Cactus utilizzano Teams e OneDrive per le loro operazioni. I dettagli degli attacchi

    I team Managed XDR e Incident Response di Trend Micro hanno recentemente scoperto campagne coordinate dai gruppi ransomware Black Basta e Cactus che utilizzano una variante condivisa del malware BackC...

    Allarme VMware: 3 vulnerabilità critiche attivamente sfruttate – Aggiorna subito!

    La società Broadcom ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza per risolvere tre vulnerabilità attivamente sfruttate nei prodotti VMware ESXi, Workstation e Fusion che potrebbero causare ...

    DarkLab di RHC Pubblica Il Report DarkMirror 2024: L’osservatorio delle minacce Ransomware

    Il ransomware continua a rappresentare una delle minacce più pervasive e dannose nel panorama della cybersecurity globale. Secondo il report “DarkMirror” di DarkLab, relativo al sec...

    Alla scoperta della Remote Code Execution (RCE). Il bug di sicurezza più temuto!

    Tra tutte le vulnerabilità la più temuta per le vittime e la più ricercata per gli aggressori è la remote code execution, tristemente nota RCE. Questa vulnerabilità permette d...