Redazione RHC : 20 Novembre 2023 08:04
L’Ethical Hacking, è una disciplina avvincente e allo stesso tempo enigmatica. E’ un campo in cui etica e tecnologia si fondono per difendere il mondo digitale. Se sei già incuriosito da questo misterioso mondo, o semplicemente ti stai chiedendo cosa significhi “Ethical Hacking,” sei nel posto giusto.
In questo articolo, ti guideremo attraverso un viaggio nel cuore della sicurezza informatica, esplorando le fondamenta, le figure chiave, il concetto di etica, gli strumenti, le tecniche utilizzate.
Scoprirai come questi moderni esperti di sicurezza informatica lavorano per proteggere le nostre informazioni digitali e perché sono diventati eroi digitali indispensabili nell’era della tecnologia. Pronto a svelare i segreti di questo affascinante mondo?
Sei un Esperto di Formazione?
Entra anche tu nel Partner program!
Accedi alla sezione riservata ai Creator sulla nostra Academy e scopri i vantaggi riservati ai membri del Partner program.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Nel mondo dell’Ethical Hacking, tutto inizia dalle sue fondamenta, e la prima cosa da comprendere è cosa sia un hacker e il concetto di capacità. L’hacking, come ogni capacità, può essere usata in modo positivo o negativo. Un hacker è un individuo che possiede una profonda comprensione dei sistemi, delle reti e della tecnologia, e può utilizzare queste conoscenze per influire sulle informazioni custodite all’interno dei sistemi digitali. La chiave per capire l’Ethical Hacking è riconoscere che gli Ethical Hackers operano nel versante positivo utilizzando questa loro “capacità”, lavorando al fine di proteggere le infrastrutture ICT piuttosto che compromettere la sicurezza informatica.
La storia dell’Ethical Hacking è affascinante, risalendo alle radici della cultura hacker. Questa cultura ha avuto origine al MIT, il celebre Massachusetts Institute of Technology, all’interno del “Tech Model Railroad Club.” Qui, negli anni ’50 e ’60, i primi hacker hanno iniziato a esplorare sistemi tecnologici, a cercare nuovi modi per farli funzionare in modo più efficiente, e a superare le barriere imposte dalle stesse tecnologie. Questo spirito pionieristico ha dato vita a quella che oggi conosciamo come la community hacker, che ha contribuito a plasmare il mondo dell’informatica e oltre.
E sebbene l’immaginario comune associ il termine “hacker” principalmente all’informatica, l’hacking è una mentalità che si estende ben oltre questa disciplina. Gli hacker, nel senso più ampio del termine, vedono il mondo come un luogo di sfide da affrontare e superare.
L’hacking può essere applicato in qualsiasi disciplina in cui si vogliano superare i limiti imposti dalle convenzioni, con estro, ingegno, e intelletto. La mentalità hacker incoraggia il pensiero laterale, la capacità di vedere soluzioni creative ai problemi e di sfidare lo status quo in modo costruttivo. In breve, l’Ethical Hacking è la pratica di applicare questa mentalità all’ambito della sicurezza informatica, lavorando per proteggere sistemi e dati da minacce potenzialmente dannose.
L’immagine popolare dell’hacker è spesso quella di un individuo con un aspetto poco convenzionale: magari in sovrappeso, con una felpa e un cappuccio calato sulla testa, intento a digitare freneticamente su un computer in una stanza buia e misteriosa. Tuttavia, la realtà dell’Ethical Hacking è molto diversa da questa rappresentazione stereotipata. Gli Ethical Hackers sono professionisti altamente qualificati, spesso degli ingegneri informatici, la cui attività richiede una vasta gamma di abilità e competenze.
Gli Ethical Hackers sono, innanzitutto, persone estremamente curiose e creative. Posseggono una mentalità aperta e un pensiero laterale che consente loro di vedere le situazioni da angolazioni diverse e trovare soluzioni innovative ai problemi. Ecco che spesso di parla appunto della convergenza tra hacking e innovazione.
Posseggono una vasta conoscenza delle reti, dei sistemi operativi, dei protocolli e dei linguaggi di programmazione. Queste competenze sono essenziali per comprendere a fondo i sistemi e le vulnerabilità che possono essere sfruttate da potenziali aggressori. Gli Ethical Hackers sono anche costantemente aggiornati sulle ultime tendenze in materia di sicurezza informatica e sviluppano competenze specifiche per affrontare le minacce emergenti.
Gli Ethical Hackers non agiscono per scopi malevoli o personali. Al contrario, seguono una serie di obiettivi chiaramente definiti e un rigoroso codice etico. Questi obiettivi e principi etici sono ciò che li distingue dai cosiddetti “black hat hackers,” i criminali informatici che sfruttano le loro “capacità” e quindi le vulnerabilità presenti sui sistemi per scopi illegali.
Vediamo in dettaglio gli obiettivi e l’etica dell’Ethical Hacking.
L’obiettivo dell’Ethical Hacking è quindi garantire un ambiente digitale più sicuro per tutti. Gli Ethical Hackers svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere la sicurezza delle informazioni e delle infrastrutture digitali.
L’ethical hacking, è una pratica fondamentale per garantire la sicurezza dei sistemi informatici e delle reti. Gli ethical hacker, noti anche come “white hat” (o hacker dal cappello bianco), lavorano per individuare e correggere le vulnerabilità nei sistemi informatici prima che i criminali informatici possano sfruttarle. Per svolgere il loro compito con successo, gli ethical hacker utilizzano una serie di strumenti e tecniche specializzate. In questo capitolo, esploreremo alcuni dei principali strumenti e tecniche dell’ethical hacking.
1. Scanners di Vulnerabilità:
2. Framework di Penetration Testing:
3. Sniffing e Analisi del Traffico:
4. Password Cracking:
5. Analisi Forense:
6. Web Application Testing:
7. Framework di Automazione:
9. Analisi Statica e Dinamica delle Applicazioni:
10. Reverse Engineering:
Gli ethical hacker devono utilizzare questi strumenti con grande responsabilità, rispettando la legge e ottenendo il consenso appropriato prima di testare i sistemi e le reti. Inoltre, devono essere costantemente aggiornati sulle nuove minacce e vulnerabilità emergenti, al fine di proteggere le organizzazioni e i dati dai cyberattacchi. La formazione continua e l’etica professionale sono fondamentali per coloro che intraprendono questa professione cruciale nella difesa cibernetica.
L’ethical hacking segue un processo ben definito, che include diverse fasi. Due delle fasi più importanti sono l’Information Gathering (Raccolta di informazioni) e la Responsible Disclosure of Vulnerabilities (Divulgazione Responsabile delle Vulnerabilità). Esploriamo entrambe le fasi in dettaglio.
Questa è la fase iniziale di qualsiasi attività di ethical hacking. Durante questa fase, l’ethical hacker raccoglie informazioni dettagliate sul sistema, sulla rete o sull’applicazione che deve essere testata. L’obiettivo è ottenere una comprensione completa dell’ambiente target. Questa fase può includere:
Una volta identificate le vulnerabilità, l’ethical hacker, sia in un test autorizzato (ma anche in un test non autorizzato), ha il dovere di procedere con la divulgazione responsabile delle vulnerabilità alle parti interessate.
Questo è un passaggio critico nell’attività di ethical hacking e comporta diverse attività:
La fase di divulgazione responsabile delle vulnerabilità è un aspetto chiave dell’ethical hacking e contribuisce a rendere il cyberspazio più sicuro per tutti. Consentendo ai proprietari dei sistemi di risolvere le vulnerabilità prima che vengano sfruttate da malintenzionati, gli ethical hacker svolgono un ruolo essenziale nella protezione dei dati e delle infrastrutture digitali.
I Vulnerability Assessment (VA) e i Penetration Testing (PT) sono due metodologie cruciali per valutare la sicurezza dei sistemi informatici, delle reti e delle applicazioni. Entrambi hanno l’obiettivo di identificare e risolvere le vulnerabilità, ma seguono approcci leggermente diversi. In questo capitolo, esamineremo la differenza tra i due approcci e come vengono utilizzati nel contesto dell’ethical hacking.
I test di vulnerabilità sono la prima fase nell’identificazione delle falle di sicurezza. Questa attività coinvolge la scansione dei sistemi, delle reti o delle applicazioni per individuare potenziali punti deboli o vulnerabilità. Gli scopi principali del test di vulnerabilità includono:
Il penetration testing è una fase successiva, in cui un ethical hacker tenta attivamente di sfruttare le vulnerabilità identificate durante la fase di Vulnerability Assessment. Questa attività è più “aggressiva” rispetto al test di vulnerabilità e include i seguenti aspetti:
I bug hunter sono esperti nell’individuare vulnerabilità in sistemi, applicazioni o reti. Molti bug hunter operano senza eseguire Vulnerability Assessment. Questi esperti utilizzano metodi di ricerca e analisi avanzati per individuare falle di sicurezza, spesso basandosi su una vasta esperienza nel campo dell’ethical hacking. Invece di seguire un approccio sistematico, possono concentrarsi su specifici obiettivi o applicazioni utilizzando tecniche di Fuzzing.
In sintesi, i Vulnerability Assessment sono la fase iniziale che identifica le falle potenziali. Il penetration test è un passo successivo che simula attivamente gli attacchi per valutare la reale vulnerabilità dei sistemi utilizzando falle di sicurezza note. Il Bug Hunting invece è l’elevazione del penetration test, dove si cercano falle non documentate all’interno dei software e dei device al momento non conosciute.
Tutti questi approcci sono fondamentali per garantire la sicurezza dei sistemi delle reti, anche se lo sforzo va contestualizzato attraverso una analisi del rischio rispetto ai dati da proteggere.
La protezione e la difesa dalle minacce informatiche rappresentano uno degli aspetti più critici nella gestione della sicurezza informatica. In questo capitolo, esamineremo i principali aspetti che un hacker etico rileva all’interno delle infrastrutture informatiche che devono essere rafforzati e sono:
La protezione e la difesa dalle minacce informatiche richiedono una combinazione di tecnologie, processi e consapevolezza umana. Nessun sistema è invulnerabile, ma una strategia di sicurezza ben progettata e un’attuazione diligente possono ridurre significativamente il rischio di subire attacchi informatici.
In conclusione, l’Ethical Hacking è molto più di quanto possa apparire a prima vista. È una disciplina e una “filosofia” che combina creatività, profonda conoscenza tecnica e un forte senso etico per proteggere l’ambiente digitale in cui viviamo. Gli Ethical Hackers sono gli eroi moderni della sicurezza informatica, lavorando costantemente per identificare e risolvere le vulnerabilità nei sistemi e nelle reti, garantendo che le informazioni sensibili restino al sicuro dalle minacce.
Questo articolo ha gettato luce sui fondamenti dell’Ethical Hacking, evidenziando la sua origine nella cultura hacker del MIT e dimostrando che gli Ethical Hackers sono ben lontani dalla rappresentazione stereotipata dei film. Sono professionisti altamente qualificati, con una vasta gamma di competenze e una mentalità creativa. Il loro obiettivo principale è proteggere i dati e le infrastrutture digitali, e lo fanno seguendo un rigoroso codice etico che garantisce che le loro azioni siano legali, rispettose della privacy e dei diritti degli individui.
L’importanza dell’Ethical Hacking non può essere sottovalutata in un’epoca in cui la tecnologia è onnipresente e le minacce informatiche sono sempre in agguato. Questi professionisti svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro i criminali informatici, contribuendo a mantenere la nostra vita digitale al sicuro. La loro dedizione, competenza e etica li rendono veri guardiani della sicurezza cibernetica, pronti a sfidare e superare le sfide del mondo digitale.
Negli ultimi giorni, il collettivo hacktivista italiano Anonymous Italia ha risposto agli attacchi informatici sferrati dal gruppo filorusso NoName057(16) colpendo una serie di obiettivi russi. Gli at...
Gruppo di ricerca MASSGRAVE ha presentato un Exploit chiamato TSforge che consente di attivare qualsiasi versione di Windows a partire da Windows 7, nonché tutte le edizioni di Microsof...
Su BreachForum un utente dallo pseudonimo EDRVendor ha venduto, dopo poche ore dall’annuncio, l’accesso ad una cassetta postale della polizia di stato italiana. Oltre alla mail viene off...
Team di intelligence sulle minacce di Google ha reso pubblica l’informazione sul gruppo di hacker Triplestrength, finora sconosciuto, attivo dal 2020. Il gruppo è composto da poc...
I canali Telegram degli hacker filorussi di NoName057(16) sono stati eliminati da telegram. Ma subito gli attivisti ricreano nuovi canali marchiati con il suffisso “reborn“. Ma...
Copyright @ 2003 – 2024 REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006